Livore - Patricia Cornwell recensione

Una strana indagine attende Kay Scarpetta nel pomeriggio del giorno stesso in cui ha testimoniato in un processo roboante, rovesciandone le sorti. La sua ventiseiesima indagine ha un titolo emblematico, Livore, inteso come risentimento, non come livor mortis. Se questo odio è rivolto direttamente a Kay o ad altri, beh, non è facile intuirlo da subito, dato che Patricia Cornwell costruito un intrigo dal meccanismo molto complicato.

Il cliché delle lancette ferme sull’ora della morte non sempre è uno scherzo. a volte è vero, ma dipende da cosa ha ucciso la persona.

Nell’Aula dove si svolge il processo contro Gilbert Hooke per l’omicidio di April Tupelo, Kay Scarpetta è incalzata dall’avvocato Flagler sotto gli occhi apparentemente consenzienti della giudice Anne Chilton, amica di Kay dagli anni dell’università. La dottoressa è disorientata: perché il giudice sembra essere così accondiscendente con una delle parti e non permette a lei di spiegare quali sono i punti focali della perizia sulla ragazza uccisa? Con abilità, però, riesce ad attirare l’attenzione di una giurata, che inizia a porle domande dirette, disinteressandosi delle tattiche degli avvocati. La giuria, alla fine di quel pomeriggio tormentato, emetterà un giudizio di non colpevolezza nei confronti di Hooke, scatenando le ire della famiglia Tupelo e dei suoi simpatizzanti, che assalteranno il tribunale di Alexandria, costringendo Kay e il suo assistente Marino ad una fuga rocambolesca. Cos’altro potrebbe andare storto in una giornata in cui Alexandria è anche colpita da un fortunale, durante per la visita del Presidente degli Stati Uniti? Essere chiamata ad intervenire sulla scena di un altro crimine che in Kay scatenerà dolorosi ricordi: Chilton Farm, proprio la tenuta della giudice Chilton, è la sua meta finale ma Kay non potrà neanche avvicinarvisi per qualche ora, perché il luogo è stretto da una cortina di protezione di Polizia, FBI e CIA. Mentre si trova con Marino ancora nel giardino della villa, Kay nota un particolare agghiacciante: insetti e uccelli morti bruciati, nel raggio di molti metri. La vegetazione, poi, seccata completamente solo in alcuni punti, come se qualcuno avesse spruzzato un agente chimico con un lanciafiamme. L’interno della casa, svelerà a Kay che il cadavere da ispezionare è quello di Rachel Stanwyck, la sorella delal giudice Chilton. Tutto è fermo, comprese le lancette dell’orologio, al momento in cui è saltata l’energia elettrica nella casa ed è avvenuto l’omicidio. Le basterà un’ispezione sommaria per capire che quel caso sarà un punto di svolta della sua carriera e della sua vita.

La gente come me, però, affronta di continuo le minacce alla vita umana, quindi ho dovuto imparare qualcosa sulle armi ad alta energia. Ho dovuto anche studiare i veleni, farmi una conoscenza superficiale delle armi chimiche e biologiche di distruzione di massa. Le conversazioni tra Benton e me davanti a un drink sembrano tratta da racconti distopici dell’orrore.

In Livore ritroviamo tutto il mondo di Kay Scarpetta alla quale i lettori seriali di Patricia Cornwell sono affezionati: il marito Benton, il cognato-assistente Marino, l’esuberante sorella Dorothy, i suoi assistenti dell’Ufficio di medicina legale.

Sono trascorsi parecchi anni dall’ultimo libro che avevo letto della Cornwell e mi sento di fare un’affermazione forte: la scrittura non è cambiata (il che per gli appassionati del genere è un bene) ma non è neanche evoluta. Forse sono ingenerosa o sono solo incappata in un romanzo non perfettamente riuscito, ma in troppe punti della storia mi sono annoiata per l’eccesso di puntigliosità o per l’eccesso di elucubrazioni. Eppure gli elementi per un grande thriller c’erano tutti: la trama intricata (processo, primo omicidio, secondo omicidio), tecnicismi appropriati (lo studio sulle armi ad alto flusso di energia è stato approfondito), la sottile ironia in prossimità della Morte (Kay stessa è molto autoironica). L’estrema minuziosità dei dettagli di alcune parti, invece, rasenta l’inverosimile (come la lunga dissertazione sui bisogni corporali della dottoressa da espletare nella macchina di Marino senza strumenti adatti per raccogliere le deiezioni). Come pure il finale un po’ troppo “accelerato” nelle spiegazioni del movente.

Quello che invece mi piace sempre è la profondità con la quale la Cornwell affronta i massimi sistemi, frutto certo della personalità introspettiva ed acuta dell’Autrice.

Se provate a chiedere a Benton, vi dirà che temere per la nostra vita è motivante. Le persone riescono a fare di più se devono contrastare forze nemiche. Le guerre ci possono unire, e dal dolore nasce la poesia. Sarebbe stato meglio se a inspirarci fossero diligenza, tecnologie meravigliose ed empatia, ma non sono stata io a scrivere l’algoritmo.

Alcune citazioni che ho scovato qua e là, che contestualizzano il romanzo e lo datano con certezza al 2022 (una sorta di analisi col il radiocarbonio della letteratura!):

La Cina, la Russia e altre nazioni, compresi gli Stati Uniti, stanno sviluppando da decenni armi ad alta energia diretta. Le microonde sono un tipo di onda radio e, come i raggi X, possono provocare gravi danni se non adeguatamente schermate. Quando sparano, rammentano i fucili a raggi degli UFO nei film di fantascienza. e La guerra dei mondi di H.G. Wells, scritto oltre un secolo fa, ne descrive l’orribile potenziale. Era inevitabile che, prima o poi, quella tecnologia sarebbe diventata realtà e sarebbe finita sul mercato.

“Intestato alla Quincy?” chiede Cagley a Marino con una punta di sarcasmo, restituendoci il libretto e i tesserini. “Mia nonna lo guardava: è la serie con il medico legale, vero?” Poi guarda me e io faccio finta di non conoscere la serie televisiva degli anni Settanta e il suo protagonista, Jack Klugman. Non mi piace l’idea di essere associata alla nonna dell’agente.

A me invece piace molto sottolineare che Quincy è stata una delle mie serie preferite!

Da quando la Russia ha cominciato la mostruosa invasione dell’Ucraina, l’attività militare è molto aumentata. Io sono davvero grata che ci siano brave persone che combattono il male.

Cos’altro aggiungere sulla posizione della Cornwell in fatto di politica estera americana nel 2022?

Who is who?

Per saperne di più su Patricia Corwell vi rimando alla biografia completa, aggiungendo solo menzione degli ultimi romanzi, Autopsia e, appunto, Livore, ascrivibili alla serie di Kay Scarpetta; Quantum e Spin, con protagonista il Capitano Calli Chase. Inutile dirlo, tutti libri di grande successo!

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Livore
923 Recensioni
Livore
  • Cornwell, Patricia D. (Autore)

Articolo protocollato da Monica Bartolini

Monica Bartolini (Roma 1964) si afferma nel mondo della scrittura gialla con i romanzi della serie del Maresciallo Nunzio Piscopo (Interno 8 e Le geometrie dell'animo omicida, quest'ultimo finalista al Premio Tedeschi nel 2011). Nel 2010 vince il Gran Giallo Città di Cattolica per il miglior racconto italiano in ambito mystery con il racconto Cumino assassino, compreso nell'antologia 10 Piccole indagini (Delos Digital, 2020). Autrice eclettica, per I Buoni Cugini Editori pubblica nel 2016 Persistenti tracce di antichi dolori, una raffinata raccolta di racconti gialli storici che ha per filo conduttore le vicende legate al ritrovamento di alcuni reperti storici, che ancora oggi fanno bella mostra di sé nelle teche dei musei di tutto il mondo, e nel 2019 la terza investigazione del suo Maresciallo dal titolo Per interposta persona. Collabora con i siti www.thrillercafe.it e www.wlibri.com per le recensioni ed è membro dell'Associazione Piccoli Maestri - Una scuola di lettura per ragazzi e ragazze che si occupa di leggere i classici nelle scuole italiane. Bibliografia completa in www.monicabartolini.it Contatti: [email protected]

Monica Bartolini ha scritto 89 articoli:

Libri della serie "Kay Scarpetta"

Livore – Patricia Cornwell

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