Daniel Silva non credo abbia bisogno di grosse presentazioni: parliamo di uno dei maggiori esponenti della narrativa di spionaggio, vincitore del Barry Award el 2006 più volte in cima alle classifica di vendita americane e internazionali. Per Giano esce in questi giorni Le regole di Mosca, ottavo libro della serie di Gabriel Allon, che negli Stati Uniti entrò direttamente al primo posto nella classifica dei bestseller del New York Times. La trama del libro è la seguente:
Quando Boris Ostrovskij compare in fondo alla piazza, Gabriel Allon è seduto su uno dei blocchi di cemento armato che nel cuore di San Pietro circondano l’obelisco egizio. Si alza e si lascia risucchiare da una folla di allegri pellegrini polacchi fin nell’atrio della Basilica. E’ in piedi davanti all’altare papale quando Ostrovskij entra dal portico. Il russo si dirige verso la cappella della Pietà. Quando Allon finalmente lo raggiunge, questi è in ginocchio davanti al basamento, gli occhi fuori dalle orbite, i lineamenti della faccia irrigiditi in un’espressione di puro terrore, le mani serrate intorno alla gola. Ad Allon non resta che allontanarsi di gran carriera. È il restauratore più amato del Vaticano, come potrebbe giustificare la sua presenza lì, accanto al cadavere di un russo assassinato probabilmente con una letale dose di veleno? Come potrebbe svelare che lui è in realtà il miglior agente segreto di Israele? E che il russo è un libero giornalista di un settimanale di inchiesta sulle tracce di Ivan Borisovic Charkov, ex Quinta direzione generale del KGB, capo di un gigantesco impero finanziario? Le regole di Mosca ci offre un ritratto incomparabile della Nuova Russia e della sua capitale, una città in cui tutto sembra ancora ruotare attorno al primo principio della dottrina di Stalin: La morte risolve tutti i problemi. Niente uomini, niente problemi.
Le regole di Mosca, di Daniel Silva: acquistalo su Amazon!