Ciak: si uccide - Emilio MartiniDietro il nome Emilio Martini si celano due sorelle scrittrici, Elena e Michela Martignoni, e dietro lo pseudonimo Gigi Berté, commissario protagonista, si nasconde un vicequestore aggiunto in carne, ossa e coda brizzolata, che opera in un commissariato italiano. Ciak: si uccide appena uscito in libreria per Corbaccio, è l’ottavo episodio della serie a lui dedicata e lo recensiamo oggi al Thriller Café.

Berté viene richiamato dai pochi giorni di ferie che sta trascorrendo con la sua amata Marzia, poco prima di Capodanno, per indagare sull’omicidio brutale di Paola Olgiati, regista e sceneggiatrice milanese, trovata morta in una villa a Lungariva, la testa mozzata da un colpo di katana. Era impegnata con due collaboratori nella stesura di un copione piuttosto singolare dal quale la donna voleva trarre un film. Può essere un movente? O si è trattato di una rapina finita male? Il commissario non esclude alcuna pista e inizia a muoversi in un ambiente per lui insolito, tra produttori e attori dalle esistenze piccanti, segreti malcelati, vizi privati e pubbliche virtù.

L’indagine risulta complessa anche perché associata alla sparizione di Irene Graffiani, il PM con cui Berté aveva collaborato negli ultimi casi. Il marito della donna sembra essere per nulla preoccupato ma il commissario teme il peggio. Esiste un legame tra il delitto e la scomparsa?

La trama vede quindi come nucleo centrale la violenza fisica e psicologica nei confronti delle donne – trattata dalle sorelle Martignoni con sensibilità e risolutezza insieme – e si divide in due sub-plot che Berté segue con un coinvolgimento emotivo forte e intimo, spinto anche dalla Bastarda che altri non è se non la sua coscienza: una voce interna schietta e pungente che a volte emerge esilarante e ironica.

Il commissario con la coda, proprio perché guidato più dall’istinto che dagli indizi raccolti, si ritrova tormentato dai dubbi sulle sue capacità intuitive; è stanco e a tratti demotivato, soffre per il passato doloroso che lo accompagna e teme di non essere più all’altezza di risolvere i casi in poco tempo, come ha sempre fatto. Nonostante tutto questo e con l’aiuto della sua squadra riuscirà a dipanare la matassa di entrambe le vicende, arrivando all’epilogo che è un vero e proprio colpo di scena, in tema con il contesto televisivo e cinematografico del romanzo.

È una bella storia scorrevole e sorprendente, in cui le emozioni positive o negative che siano, giocano un ruolo di rilievo e coinvolgono il lettore. C’è la ricerca della felicità nella sofferenza di alcuni personaggi, la voglia di rivalsa che non sempre la vita concede e il passato di ognuno di noi che, inevitabilmente, condiziona il presente, ma c’è anche la speranza delle opportunità inaspettate e la possibilità di rinascita che il destino, qualche volta, riserva dietro l’angolo.

Libri della serie "Gigi Berté"

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