michael-connellyMichael Connelly nasce il 21 luglio 1956 a Philadelphia e, cercando nella sua biografia qualche elemento che ci permetta di identificare alcuni dei motivi che lo hanno in seguito portato a scrivere narrativa thriller, possiamo nominare almeno tre diversi fattori.
La madre, prima di tutto, grande appassionata di crime novel, che la introduce a questo particolare universo letterario e, più avanti, un fatto accadutogli all’età di sedici anni.

Michael, che nel frattempo si era trasferito con la famiglia da ormai quattro anni a Fort Lauredale, in Florida, sta tornando a casa dal lavoro di lavapiatti in un hotel quando scorge un uomo buttare qualcosa nel folto di una siepe.
Incuriosito, il giovane investigatore aspetta che l’uomo si allontani e recupera quindi l’oggetto, scoprendo che si tratta di una pistola avvolta in un capo d’indumento.
Rimessa a posto l’arma, Michael segue l’uomo dentro un bar e, dopo essersi recato a casa per parlare con il padre, torna al bar con la polizia ma nel frattempo l’uomo era ormai scomparso.
L’evento colpì Connelly e lo mise in contatto con il mondo dei detective e poliziotti spargendo i primi semi di un interesse che non lo avrebbe mai più abbandonato.

L’ultima influenza, quella fatale, arrivò qualche anno dopo. Ritroviamo un Michael piuttosto incerto e deluso, che sta studiando ingegneria per arrivare più o meno al lavoro del padre ma raccoglie voti mediocri e non sembra appassionarsi alla materia.
Un giorno vede Il lungo addio, il film di Robert Altman del 1973 tratto dall’omonimo romanzo di Raymond Chandler di venti anni prima ed è colpo di fulmine: tornato a casa divora ogni romanzo di Chandler e decide di cambiare rotta ai suoi studi, dedicandosi a giornalismo e scrittura creativa.

Le carriere degli scrittori di genere si dividono solitamente in tre tipologie: ci sono i fortunati che riescono a pubblicare al primo colpo, senza molti sforzi; poi c’è un folto gruppo di autori che si barcamena per anni con lavoretti di ogni tipo (camionista, cameriere, guardiano, c’è l’imbarazzo della scelta) e infine ci sono quelli che fanno palestra nelle redazioni di cronaca nera dei quotidiani, assorbendo più o meno lentamente quel che poi li renderà famosi.

Michael Connelly appartiene al terzo gruppo e, dopo essersi laureato nel 1980 comincia a lavorare alla cronaca nera del Daytona Beach News Journal per poi passare al Fort Lauderdale News and Sun-Sentinel. È qui che Connelly ha il maggiore impatto con il mondo criminale visto che siamo nel pieno degli scontri per il controllo del traffico della cocaina in Florida.
Nel 1986, insieme ad altri due reporter, entra fra i finalisti del premio Pulitzer per una serie di interviste ai sopravvissuti del disastro aereo Delta Flight 191.

Pur non vincendo il Pulitzer, Michael diventa piuttosto noto e accetta un incarico di reporter di cronaca nera per il Los Angeles Times: ecco quindi che il nostro, insieme alla moglie, si trasferisce da una costa all’altra e arriva finalmente nella città del suo eroe, Philip Marlowe.
La fissazione del nostro per il personaggio creato da Chandler è tale che affitterà (dopo lunga attesa) l’appartamento dove ha vissuto Marlowe nella finzione: i primi anni a Los Angeles perfezionano la formazione di questo scrittore, che approfondisce sempre di più la sua conoscenza dei meccanismi di indagine e degli ambienti di polizia fino a quando, a tre anni dallo sbarco alla redazione del Los Angeles Times, riesce a pubblicare il suo primo romanzo dopo due tentativi infruttuosi.
È il 1992 e il romanzo in questione si intitola The Black Echo, uscito in Italia per Piemme come La memoria del topo, che gli merita l’Edgar Award come miglior esordio.

La memoria del topo è il primo volume della serie dedicata ad Harry Bosch, detective del LAPD che nel corso di molti romanzi (al momento siamo al diciottesimo) è cresciuto e cambiato, ha vissuto per un periodo lavorando come investigatore privato e attualmente è di nuovo in forza al dipartimento e si occupa di cold case.
Serviranno però altri tre romanzi dedicati a questo personaggio affinché Connelly possa raggiungere quella tranquillità economica che gli permetterà di licenziarsi dal Los Angeles Times per dedicarsi completamente alla narrativa.

Oltre alla serie di Bosch, Michael Connelly ha scritto fino a oggi cinque titoli dedicati al fratellastro di Bosch, Mikey Haller, un avvocato molto particolare che fornisce allo scrittore l’occasione per cimentarsi con il legal thriller, e una manciata di titoli sparsi nei quali spesso compaiono comunque personaggi legati all’universo Bosch-Haller, quali per esempio Rachel Walling, nonché alcuni testi dedicati all’attività di reporter.

Edgar Award, Anthony Award, Macavity Award, Los Angeles Times Best Mystery/Thriller Award, Shamus Award, Dilys Award, Nero Award: la lista dei premi raccolti da Connelly in carriera è impressionante e quelli che vi ho citato sono solo alcuni esempi.
Buoni anche i rapporti dell’autore con cinema (ricordiamo almeno le trasposizioni cinematografiche di Debito di sangue e Avvocato di difesa) e televisione (la serie dedicata a Harry Bosch è arrivata alla seconda stagione).
In Italia i suoi romanzi sono stati pubblicati fin dall’inizio da Piemme.

Intervista a Michael Connelly
Sito Ufficiale di Michael Connelly

Bibliografia

Serie di Harry Bosch

1992 – La memoria del topo (The Black Echo)
1993 – Ghiaccio nero (The Black Ice)
1994 – La bionda di cemento (The Concrete Blonde)
1995 – L’ombra del coyote (The Last Coyote)
1997 – Musica dura (Trunk Music)
1999 – Il ragno (Angels Flight)
2001 – Il buio oltre la notte (A Darkness More Than Night)
2002 – La città delle ossa (City of Bones)
2003 – Lame di luce (Lost Light)
2004 – Il poeta è tornato (The Narrows)
2005 – La ragazza di polvere (The Closers)
2006 – Il cerchio del lupo (Echo Park)
2007 – La città buia (The Overlook)
2009 – Il respiro del drago (Nine Dragons)
2011 – La caduta (The Drop)
2012 – La scatola nera (The Black Box)
2014 – The Burning Room (The Burning Room)
2015 – Il passaggio (The Crossing)
2016 – Il lato oscuro dell’addio (The Wrong Side of Goodbye)
2019 – Doppia verità (Two kinds of truth)

Sul personaggio puoi anche consultare il nostro speciale Dossier Harry Bosch, detective LAPD.

Serie di Mickey Haller

Altri libri

1996 – Il poeta (The Poet)
1998 – Debito di sangue (Blood Work)
2000 – Vuoto di luna (Void Moon)
2002 – Utente sconosciuto (Chasing the Dime)
2006 – Cronaca Nera (Crime Beat: A Decade Of Covering Cops And Killers)
2009 – L’uomo di paglia (The Scarecrow)
2018 – L’ultimo giro della notte

Cosa suggeriamo per cominciare

Se non conoscete Michael Connelly, non avete letto niente di suo e vorreste cominciare da qualche parte, vi suggeriamo questi tre romanzi: il primo della serie Bosch e due stand alone; in caso vi piaceranno, potrete continuare con l’ordine originale.

Ti è piaciuto l'articolo? Iscriviti alla newsletter

Inserisci la tua email e riceverai comodamente tutti i nostri aggiornamenti con le novità, le anticipazioni e molto altro.

Articolo protocollato da Elvezio Sciallis

Elvezio Sciallis è stato uno dei più attenti e profondi conoscitori di narrativa e cinema di genere horror. Ha collaborato per molti anni con La Tela Nera e con Thriller Café prima della sua tragica scomparsa nel maggio 2019.

Elvezio Sciallis ha scritto 242 articoli: