La legge dell'innocenza - Michael Connelly

Gentilissimi clienti del Thriller Café, comincio con una raccomandazione: quando uscite di qui dopo aver bevuto il vostro gin e fatto una scorpacciata con le prossime righe, guardatevi alle spalle se prendete l’automobile! Non sia mai che mentre girate l’angolo veniate fermati da un agente per un controllo e che… ci sia un bel cadavere gocciolante nel vostro bagagliaio.

Occhio quindi, siete avvisati!

Magari questo avvertimento fosse arrivato anche al nostro Mickey Haller, quando a bordo della sua Lincoln si allontana dal bar dopo aver festeggiato un successo professionale. Quando l’agente Milton ferma l’avvocato per un controllo di routine, nel bagagliaio si scopre la presenza di uno sgradito ospite: un uomo morto. Haller capisce immediatamente di essere stato incastrato ed è così che si trova a difendere se stesso, come avvocato “pro se”, nel processo più importante di tutti: quello dove è lui l’imputato accusato di omicidio. Al suo fianco ci sono l’investigatore Cisco e la socia Jennifer Aronson e un alleato d’eccezione: il fratellastro Harry Bosch. Le prove contro Haller sembrano essere schiaccianti e l’avvocato dell’accusa è un tipetto conosciuto con il nomignolo Dana Braccio della Morte e urla “obiezione” a più non posso. La squadra della difesa si batterà con tutte le forze per dimostrare non solo la non colpevolezza, ma la vera e proprio innocenza di Haller.

Le legge dell’innocenza è un libro che mi è piaciuto un sacco, nonostante sia la mia prima storia con Haller (finora ho letto la saga di Bosch e i libri della coppia Bosch – Ballard). Ho trovato nel personaggio un bel mix spavaldo e consapevole, si percepisce che è un personaggio maturo e che qui si trova inevitabilmente in una situazione nuova e impensabile che lo obbliga a considerare anche le sue emozioni – e non solo le ragioni, – in questa lotta contro “lo stato della California”. La trama è vivida, vivace, i personaggi loquaci ed è meraviglioso perdersi nei botta-e-risposta incalzanti di fronte allo scranno del giudice. In linea con quanto accade nelle storie di Connelly c’è anche l’FBI a mettersi di mezzo e creare ulteriori tensioni.

In alcuni punti ho sorriso e penso succeda spesso quando si leggono legal thriller ambientati nei tribunali americani, dove sembra che sia solo la storia che si racconta a fare la differenza di fronte alla giuria. Il filo conduttore è comunque un tema interessante, sulla differenza appunto tra “non colpevole” e “innocente” e le implicazioni di questi due termini.

Mi sono divertita, mi sono appassionata a tutte le ex mogli di Haller, e ci sono stati anche dei momenti toccanti, quando per esempio si è accennato all’arrivo del ‘virus dalla Cina’. È il primissimo libro che leggo in cui ci sia un riferimento all’attualità e nonostante ci troviamo in pandemia da oltre un anno è stato strano, emotivamente forte, leggere quelle pagine. Penso che nei prossimi mesi ci saranno vari libri che porteranno nelle proprie trame la presenza del Covid.

Continuerò a seguire le avventure di Mickey Haller, recuperando anche qualche titolo precedente, e non vedo l’ora di dare un’occhiata alla serie tv The Lincoln Lawyer (c’è un film omonimo, del 2011, con Matthew McConaughey).

Ci vediamo in giro, siate prudenti!

PS: con l’occasione sto googlando da una settimana per vedere tutte le immagini di Cadillac. Le storie servono anche a questo, no? Accendono idee, stimolano la nostra curiosità!

Libri della serie "Mickey Haller"

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La legge dell'innocenza
  • Editore: Piemme
  • Autore: Michael Connelly , Alfredo Colitto