La serie più longeva, corposa e seguita dello scrittore statunitense Jeffery Deaver è sicuramente quella che vede come protagonista Lincoln Rhyme. Ma chi è e quali sono le particolarità di questo personaggio?
Burbero, scontroso, una passione per il whisky di qualità, Lincoln Rhyme vive a New York, in un palazzo di due piani in stile gotico nell’Upper West Side. Criminologo di fama mondiale, è stato per molti anni un poliziotto in forza all’NYPD, la polizia della città di New York, per la quale, oltre ai compiti canonici, ha svolto lavori di grande utilità, come ad esempio la creazione di numerosi database per la catalogazione di minerali, terre, armi, fibre naturali e sintetiche; ha contribuito a creare sofisticati laboratori in grado di analizzare con precisione e tempi brevi le prove scientifiche. Il più importante è il PERT (Phisical Evidence Research Team) dell’FBI.
Sì, perché se c’è qualcosa su cui Rhyme fa davvero affidamento, sono le prove fisiche: è fondamentalmente su questo, oltre che su un ottimo intuito e capacità di collegare elementi, che basa le sue indagini. Oggi, al tempo in cui si svolgono i romanzi di Deaver, Rhyme non è più un poliziotto in attività, ma è un criminalista, un civile che svolge incarichi di consulenza per la polizia. Durante l’esame di una scena, infatti, una trave di quercia gli è caduta addosso e gli ha procurato un trauma a una vertebra e la quasi totale paralisi: è un tetraplegico C4, ha bisogno di assistenza per svolgere anche i più piccoli compiti quotidiani, sebbene col tempo la sua autonomia migliorerà sia per l’uso di tecnologie e strumenti che lo rendono più indipendente, sia per via degli esercizi di mobilità che, da un certo momento, si costringerà a fare. Il luogo in cui passa più tempo è quindi casa sua, vi ha fatto installare un laboratorio attrezzatissimo dove svolge le indagini con la sua squadra. Per vincere la noia, dall’alto della sua Storm Arrow – una sedia a rotelle elettrica – ama perdersi nel ragionamento osservando le lavagne bianche su cui fa trascrivere gli schemi delle prove, i profili e gli elementi del Sosco, e cercare la combinazione vincente tra tutti i dati che possiede… o che non possiede ancora. A fargli compagnia nei pochi momenti di riposo, due falchi pellegrini che si posano sul suo davanzale: Rhyme li ammira per la loro eleganza, indipendenza ed intelligenza.
La squadra
Tanti sono i componenti, a vario titolo, della squadra di Rhyme che, dovendo coprire ben quindici romanzi, è chiaramente soggetta a cambiamenti ed evoluzioni.
– Chi c’è dall’inizio alla fine, però, è sicuramente Amelia Sachs: agente, poi detective, dell’NYPD, alta, bella, capelli rossi, ex modella, claustrofobica, una passione per le armi e le corse in auto, è la compagna di Rhyme, nel lavoro e nella vita. L’incontro avviene nel primo romanzo, Il collezionista di ossa, nel quale un Rhyme divorziato e senza più voglia di vivere (letteralmente) per via della sua condizione e dell’isolamento che ne deriva, viene contattato da Lon Sellitto, poliziotto amico, per un aiuto in un caso nel quale è fortuitamente coinvolta anche Amelia. Sarà lei la prima persona a cui Rhyme insegnerà a percorrere la griglia – ossia il suo modo personale di analizzare una scena del delitto – e da quel momento comincerà un sodalizio fortunato e duraturo. Il suo (bellissimo) motto è “se ti muovi, non possono prenderti”.
– Altra colonna portante della vita di Rhyme è il suo assistente Tom Reston: ex infermiere, omosessuale, intelligente ed acuto, premuroso con gli ospiti, un asso della cucina. Rhyme non si fa problemi a bistrattarlo, ma Tom gli risponde per le rime.
– Lon Sellitto, amico di vecchia data di Lincoln, è il tenente dell’NYPD che, di volta in volta, chiede l’aiuto di Rhyme per risolvere i casi di cui poi il criminalista si occuperà con Amelia. Di mezza età, sposato, un po’ trascurato nell’aspetto, è goloso oltre ogni dire ed ovviamente è il maggior estimatore della cucina di Tom; è un uomo di cuore, discreto e attento, sempre pronto a coprire e dare manforte a Rhyme e ai suoi.
– Mel Cooper, biologo, è uno dei migliori tecnici di laboratorio della polizia di New York. Rhyme pretende che sia lui ad occuparsi dell’analisi delle prove reperite sulle scene; competente, attivo, propositivo, ha un’insospettabile passione per la danza.
– Ron Pulaski, alto, biondo, ha un gemello nella polizia. Rhyme l’ha soprannominato Recluta perché ha cominciato a lavorare con lui quando era ancora un agente alle prime armi e perché è inesperto e anche un tantino imbranato. Un incidente durante un’indagine, poi, gli ha procurato problemi alla testa che gli causano un leggero spaesamento e – cosa più grave – una perenne insicurezza di fondo. E’ molto bravo, diligente, coraggioso ai limiti della sventatezza e anche lui sa percorrere la griglia.
– Fred Del Ray, camaleontico agente dell’FBI, un vero asso nell’infiltrarsi negli ambienti più disparati, è un trasformista nato oltre che un validissimo agente. In più è pieno di informatori e confidenti.
– Rodney Szarnek, è un informatico, fa capo alla polizia, ma all’occorrenza fornisce consulenze a Rhyme. Ha una passione per la musica metal e hard-rock che ascolta a volume spropositato anche mentre è al telefono con Rhyme. E’ un segugio in gamba quando si tratta di rintracciare proxi e ama tecnicismi e diavolerie informatiche complicate da capire ma efficaci.
I romanzi
La serie di Rhyme si compone di ben numerosi romanzi e racconti. Il primo romanzo, indubbiamente il più famoso, è Il collezionista di ossa (The bone collector), uscito in America nel 1997 e pubblicato da Sonzogno nel 98. L’elenco completo a oggi è il seguente:
- Il collezionista di ossa
- Lo scheletro che balla
- La sedia vuota
- La scimmia di pietra
- L’uomo scomparso
- La dodicesima carta
- La luna fredda
- La finestra rotta
- Il filo che brucia
- La stanza della morte
- L’ombra del collezionista
- Il bacio d’acciaio
- Il valzer dell’impiccato
- Il re dei morti
- Il taglio di Dio
- Il visitatore notturno
- La mano dell’orologiaio
In Italia una buona parte dei romanzi di Rhyme è stata pubblicata da Sonzogno e ripubblicati da Bur; per i libri usciti dal 2008 in poi la pubblicazione è a cura di Rizzoli. Al di là della serie, Lincoln e Amelia sono presenti per piccole incursioni anche in altri romanzi di Deaver: li ritroviamo, ad esempio, ne La lacrima del diavolo, in cui Rhyme dà una mano all’esperto di calligrafia dell’FBI Parker Kinkaid in una sua indagine; ma è nota anche l’amicizia tra la coppia newyorchese e la detective Kathryn Dance, californiana esperta di cinesica, protagonista di una sua serie. Ciò che riscontriamo con una certa frequenza è una sorta di fair play tra detectives: Deaver fa sempre in modo che i suoi personaggi si ricambino i favori, sembra piacergli che compaiano in piccole sortite in territori e ambientazioni diverse dalla loro. Anche Kathryn Dance, infatti, era stata a New York in un’indagine di Rhyme (in La luna fredda) e lo stesso dicasi per Parker Kinkaid.
Cinema e tv
Nel 1999 dal primo romanzo della serie – Il collezionista di ossa – è stata tratta una trasposizione cinematografica che ha avuto il merito di far conoscere Rhyme al grande pubblico, ma ha anche dei demeriti, alcuni molto evidenti: si può dire infatti che il film non sia propriamente fedele al libro. Basti pensare che nei romanzi il criminologo è descritto come bianco, sui quarant’anni, mentre nella pellicola Rhyme è nero (interpretato da Denzel Washington) e Tom – l’assistente – è magicamente diventato una donna… Ah, per i più curiosi, Amelia nel film è interpretata da Angelina Jolie.
La NBC, inoltre, ha prodotto una serie Tv tratta da Il collezionista di ossa, il titolo sarà semplicemente Lincoln. Il progetto nasce dalla collaborazione degli sceneggiatori VJ d e Mark Bianculli (S.W.A.T.), Universal Television e Sony Pictures Television. Per ora sappiamo solo che Lincoln sarà impersonato dall’attore Russel Hornsby, mentre Amelia sarà Arielle Kebbel. Pochissimi altri dettagli sul cast farebbero pensare che la serie sia più vicina al film che al libro. Per il momento si sa che Lincoln dovrebbe debuttare negli Stati Uniti nella stagione 2019-2020… nulla riguardo all’uscita e alla distribuzione in Italia.
Considerazioni finali
I thriller di Deaver – e in particolare quelli della serie di Rhyme – sono thriller in cui predomina l’azione. Tuttavia non si può dire che la componente psicologica si totalmente assente, anzi! Deaver è maestro nell’analizzare le dinamiche di pensiero dei personaggi, nello scavare le ragioni del loro agire. Ovvio che questo non vale solo per “i buoni”, ma anche e soprattutto per “i cattivi”: anche i killer hanno una voce, seguono un metodo, un ragionamento, e talvolta – come nel caso dell’acerrimo nemico di Rhyme, l’Orologiaio, comprenderlo può essere ancor più interessante dell’indagine in sé.
Da non trascurare, poi, l’aspetto sociale: in ogni indagine di Rhyme, Deaver tratta – approfonditamente e con dovizia di particolari, com’è suo costume – un tema di rilevanza socio-culturale. Così, mentre inseguiamo un killer o analizziamo scene e prove, ci troveremo a saperne di più sul business dei diamanti, sul data meaning, sull’immigrazione e l’estremismo, sulle minoranze, le forme di riscatto, la droga, la musica, le dinamiche che portano un soggetto ad agire in un determinato modo… Non solo azione e deduzione, quindi, ma thriller perfettamente calati nella società in cui sono ambientati. E’ probabilmente questo uno dei punti di forza di questa serie. E l’altro asso nella manica è, senza dubbio, l’effetto sorpresa o, se preferite, la piccola magia di Rhyme: dotato di poca empatia che compensa con acume e genialità, Rhyme è sempre – o quasi – in grado di arrivare al colpevole nonostante i depistaggi, le false piste create da menti geniali quasi quanto la sua. E quando sembra che tutto sia perduto, lui è in grado di giocare il killer con le sue stesse armi, facendolo cadere nella sua stessa trappola… è un vero maestro dell’arguzia, lucido, implacabile, abituato a scovare la minima prova anche dove sembra che non ce ne siano (è un fermo sostenitore del principio di Locard), allenato a pensare che niente è mai come sembra. E’ questo, alla fine della fiera, che ci insegna Lincoln: mai niente e nessuno è come sembra.
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- Deaver, Jeffery (Autore)