Avevamo segnalato Edge un anno fa, ed ecco che finalmente questo romanzo di Jeffery Deaver giunge anche in Italia col titolo di L’addestratore (che non mi pare granché felice, a essere onesto).
Si tratta di un thriller stand alone che in America ha raccolto quasi parimenti critiche e consensi, sia da parte di fan di Deaver che da parte di lettori alla prima esperienza con i suoi libri e le sue trame fatte di continui twist ‘n turn. Protagonista è in questo caso Ryan Kessler, un poliziotto frustrato con un’eccessiva propensione all’alcol e il grilletto facile. Assieme a sua moglie Joanna, donna anonima e fin troppo riservata, e alla sorella di questa, Maree, affascinante e irresistibilmente attratta dal rischio, Kessler si ritrova rinchiuso in un luogo inaccessibile e segreto, mentre “lifter”, un cacciatore di informazioni professionista di nome Henry Loving, tenta con ogni mezzo di rintracciarli per estorcere loro i dati riservati richiesti da una misteriosa “Fonte”. Ben presto, però, nella struttura sorvegliata che dovrebbe garantire la protezione dei tre innocenti – o presunti tali – si risvegliano vecchi rancori e verità inattese cominciano ad affiorare. Chi è davvero la Fonte? Un prete sospetto che usa i risparmi dei suoi sprovveduti fedeli per finanziare il terrorismo islamico? Un senatore repubblicano in corsa per le prossime presidenziali? O un pericoloso psicopatico già amante di Maree? E ancora, che cosa sa Amanda, la figlia diciassettenne del poliziotto Ryan? È possibile che sia lei il vero obiettivo di Loving? Corte, l’agente federale incaricato di gestire il programma di protezione, che con Loving ha in sospeso una partita personale, per incastrarlo si affida alle sofisticate risorse tecnologiche di un’agenzia di sicurezza governativa. E parallelamente, da appassionato di giochi di logica e di intelligenza, studia con puntiglio le mosse del suo avversario.
Già da questa sintesi, si possono intuire gli ingredienti base su cui si poggia il romanzo: ritmo, red herrings e rompicapi che depistano il lettore. Chi conosce bene i libri di Deaver ha imparato nel tempo a riconoscerne le mosse, ma a ogni libro lui cerca di ingannare anche il fan più smaliziato. Ci riesce con L’addestratore? Non avendolo ancora letto per ora non saprei dirvelo, ma se siete amanti dei colpi di scena a ripetizione, di sicuro – riusciti o meno – qui ne troverete.
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