Il bacio d'acciaio di Jeffery DeaverCon Il bacio d’acciaio, uscito in originale pochi mesi fa con il titolo The Steel Kiss e portato nelle librerie italiane da Rizzoli con la traduzione di M. Bartocci, la serie dedicata da Jeffery Deaver alle indagini di Lincoln Rhyme giunge al dodicesimo volume.
Sono passati sedici anni dall’esordio con Il collezionista d’ossa e, dopo alcuni comprensibili momenti di stanchezza e affanno, la serie ha ricominciato a convincere i fan, che ne L’ombra del collezionista hanno visto un ritorno a vecchi metodi e atmosfere.

Titolo dopo titolo assume sempre maggiore spessore l’indispensabile personaggio di Amelia Sachs e ne Il bacio d’acciaio trova più spazio anche un secondo “aiutante” di Rhyme, segno che lo scrittore è in cerca di nuova linfa per rinnovare ancora di più questo ciclo narrativo.
Buona attenzione viene riservata anche alla figura dell’antagonista, un misterioso killer che agisce in modo ancora più imprevedibile e letale del solito.

Amelia Sachs è molto vicina a mettere le mani su un pericoloso assassino: lo ha pedinato a lungo, non ne conosce ancora l’identità ma, inseguendolo lungo i suoi vari spostamenti a New York, sente che sta avvicinandosi il momento dell’arresto. Purtroppo proprio pochi istanti prima che la detective entri in azione accade l’imprevisto e l’irreparabile: un pannello delle scale mobili cede all’improvviso e un uomo cade rovinosamente fra gli ingranaggi.

Amelia, trovandosi a scegliere fra il continuare l’inseguimento e il cercare di soccorrere il malcapitato, è costretta a interrompere il pedinamento, facendo sfumare giorni di lavoro e impegno. Lyncoln Rhyme, che si è dimesso dopo una missione conclusasi male, si trova ad assistere la famiglia della vittima, che vuole ottenere un risarcimento per il macabro incidente.

Ben presto però i due cominceranno a rendersi conto che i casi potrebbero essere collegati: c’è un killer in attività che, per uccidere, sceglie di sabotare i controlli di vari macchinari, trasformandoli in macchine di morte che possono smettere all’improvviso di funzionare correttamente, con conseguenze letali per chi li impiega.
Si tratta di un killer molto difficile da individuare, anche per via del modus operandi insolito e imprevedibile. Per loro fortuna Sachs e Rhyme non si trovano da soli di fronte a questo mostro: ad aiutarli nelle indagini c’è Juliette Archer, tirocinante del noto criminologo, che purtroppo condivide con lui, oltre all’interesse per la materia, anche l’essere confinata su una sedia a rotelle. Ma il suo cervello è libero di pensare e dedurre, e il suo apporto sarà fondamentale per l’indagine.

Jeffery Deaver è molto attivo anche al di fuori della serie di Lincoln Rhyme, e negli ultimi anni lo abbiamo potuto leggere sia in October list, pubblicato da Rizzoli nel 2014, che con Solitude Creek, quarto romanzo del ciclo dedicato a Kathryn Dance.

Biobibliografia di Jeffery Deaver

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