L’istinto del predatore – James Patterson

L’istinto del predatore – James Patterson

Serie: Alex Cross
Giuseppe Pastore
Protocollato il 20 Febbraio 2012 da Giuseppe Pastore
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Recensiamo oggi “L’istinto del predatore“, nuova pubblicazione nel Belpaese per James Patterson. Appartenente alla serie di Alex Cross (episodio 14, per la precisione), il romanzo vede il personaggio più famoso e longevo dello scrittore americano volare in Africa per una storia che non prosegue nel confronto tra il detective e la sua nemesi Kyle Craig (il Mastermind), ritrovato nel precedente “Il regista d’inganni“.

Tutto comincia con una carneficina. Alex Cross si trova davanti alla scena del crimine più orrenda della sua carriera: un’intera famiglia massacrata, tra cui Ellie, suo primo amore e amica di vecchia data. L’omicidio non è un atto isolato, ma il tassello di una catena spietata che punta direttamente a un signore del crimine africano noto come The Tiger.

La particolarità? Il killer non agisce solo in patria. Ha portato la sua guerra personale fino al cuore di Washington. Cross, spinto da un devastante coinvolgimento emotivo, decide di inseguirlo. La caccia lo porterà in Nigeria, e poi oltre, in un’Africa raccontata come terra estrema, brutale, dove le regole sono un’illusione e la giustizia è un miraggio.

La Tigre è uno dei villain più disumani dell’intera saga: spietato, carismatico, intoccabile, comanda un esercito di ragazzini assassini che uccidono, violentano e torturano senza esitazione. Patterson non risparmia nulla al lettore: “L’istinto del predatore” è un viaggio nella violenza più cruda, dove le vittime non sono solo numeri, ma bambini, madri, innocenti gettati nella mischia di guerre che sembrano senza logica né fine.

Il romanzo è attraversato da un realismo crudo e disturbante, a tratti difficile da sostenere. Non è il solito thriller da intrattenimento: qui Patterson sembra voler denunciare, più che raccontare.

Il romanzo segna anche un punto di rottura nella caratterizzazione di Cross: non più solo poliziotto e psicologo, ma uomo in crisi, che agisce fuori dalla legge, inseguendo il suo demone personale. Questa scelta divide: da un lato, rende la vicenda più intima e sofferta; dall’altro, porta Alex a comportamenti forzati, poco credibili, al limite del fuori-personaggio.

E mentre in Africa il protagonista viene catturato, torturato, derubato e poi di nuovo salvato in modo quasi miracoloso, a casa le cose non vanno meglio: la sua compagna Bri è preoccupata, la famiglia è di nuovo minacciata. Il rischio, stavolta, è che il nemico riesca dove altri hanno fallito: colpire davvero Cross nel cuore.

Patterson costruisce una trama ricca di colpi di scena, ma anche discontinua: il passaggio tra i registri narrativi – thriller d’azione, romanzo di denuncia, storia personale – non sempre è fluido.

Chi cerca il classico thriller “alla Patterson” qui troverà qualcosa di diverso: un Alex Cross più cupo, più solo, e un nemico che non è solo un uomo, ma un intero sistema marcio e violento.

Cross Country è uno dei libri più divisivi della serie: ambizioso ma imperfetto, audace ma discontinuo. Un viaggio nell’oscurità del mondo, e forse anche dell’animo umano. Per qualcuno, troppo lontano dal cuore della saga; per altri, una deviazione necessaria e coraggiosa.

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