Ne “Il cuore dell’assassino” James Patterson, uno degli scrittori di thriller più venduti al mondo, ci propone la ventiduesima indagine del suo personaggio più noto e celebrato: il detective e psicologo afroamericano Alex Cross che aveva lasciato in Punto debole.
La storia inizia in una libreria, dove Marcus Sunday, romanziere e filosofo laureato ad Harvard, presenta il suo libro “Il perfetto criminale”, dettagliata disamina di due celebri casi di omicidio multiplo – lo sterminio di due intere famiglie – da parte di un abile serial killer la cui identità ancora sfugge alle forze di Polizia. Sunday, ed è un postulato cruciale per il prosieguo della vicenda, ipotizza che la straordinaria abilità di questo ignoto assassino si fondi sulla sua assoluta anomia morale, su un radicale nichilismo che porta a non riconoscere i concetti di Bene e Male, restando quindi immune da quei sensi di colpa che spesso inducono i criminali a commettere errori. Un tale mostro, nella visione di Sunday, può essere contrastato solo dal “poliziotto perfetto”, che è il suo opposto, cioè un uomo la cui vita si fonda su una profonda fede nel Bene, nella Legge, nell’Etica. Ma un uomo simile agli occhi di Sunday non esiste, perché anche l’individuo, il poliziotto più virtuoso, se si verificano le condizioni giuste, può rinnegare i suoi valori, mentre il “mostro” non rinnegherà mai i propri.
E mentre il lettore è ancora alle prese con queste riflessioni filosofiche dal sapore dostoevskjiano, Patterson lo proietta al centro di una scena radicalmente diversa: una casa, un’abitazione che un tempo risuonava di chiacchiere allegre e risate; la casa di una famiglia felice, la famiglia di Alex Cross. Ma ora in quella casa Cross, risvegliandosi dal colpo che lo ha stordito, si ritrova tragicamente solo: la sua famiglia è scomparsa, rapita dal folle criminale Thierry Mulch, che inizia con Cross un gioco crudele, una sfida uomo contro uomo che porterà il detective sul limite del crollo mentale. Il primo colpo che vibra Mulch è terribile: in un cantiere a pochi isolati dalla casa di Cross né stato ritrovato il corpo di una donna che ha tutte le caratteristiche di sua moglie Bree. E’ ben chiaro al nostro detective che l’esito di quella sfida determinerà la salvezza o la morte dei suoi cari, e con l’aiuto della abile detective della Metro Police di Washington, Tess Aaliyah, inizia una frenetica caccia all’uomo i cui tempi sono dettati dai farneticanti messaggi con cui Mulch lo mette alla prova. Gettato in un gorgo in cui gli vengono sottratti gli affetti più cari, Cross, sorta di archetipo del poliziotto perfetto, si trova in bilico su dilemmi morali che mettono in discussione le convinzioni di un’intera vita. Che rapporto c’è fra il crudele Mulch e lo studioso Marcus Sunday? Chi è veramente Marcus Sunday? E fino a dove è disposto ad arrivare Cross per la salvezza dei miei cari? La ricerca di una risposta a questi interrogativi condurrà Cross dentro a una pericolosa e serrata indagine dal cui esito dipende il senso stesso della sua vita.
Non da annoverare fra le prove più brillanti di Patterson, il romanzo a tratti un po’ confuso all’inizio, decolla poi nella seconda parte, trasmettendo il senso tragico ed il ritmo che sono tipici dei romanzi di questo autore.
Recensione di Alberto Odone