Einaudi coglie l’attimo e, sull’onda della miniserie televisiva trasmessa su Rai Uno, pubblica La vita quotidiana dei bastardi di Pizzofalcone di Maurizio De Giovanni, un volume Stile libero extra che è il biglietto per un affascinante viaggio nel mondo creato dall’autore napoletano.
“Ora che un volto ce l’hanno, facciamoli parlare. Sentiamo che hanno da dire, impacciati e imbarazzati, in lotta con le solitudini e con gli errori, in preda al dubbio di trovarsi nel posto e nel momento sbagliati”.
Queste le parole di presentazione per un libro che miscela il potere di parole e immagini, dando vita a una galleria di volti e situazioni. L’idea infatti è quella di “approfittare” del set televisivo per accoppiare alle fotografie dei vari personaggi quanto essi hanno da raccontare su se stessi e sulla loro esperienza di vita.
A meno di due mesi dall’uscita di Pane per i Bastardi di Pizzofalcone, torniamo quindi a Napoli, nei vicoli, nelle piazze e nel commissariato: l’ispettore Lojacono, Alex, Ottavia, il commissario Gigi, Hulk, Marco Aragona, il Presidente e altri ancora avranno modo di parlarci, di dirci come sono arrivati nella squadra e quel che pensano dei colleghi.
Accanto ai pensieri, come detto, anche le immagini: sono ben 134 le foto scattate sul set presenti nel volume.
La vita quotidiana dei bastardi di Pizzofalcone arriva in un momento molto particolare per Maurizio De Giovanni: da un lato lo scrittore può considerarsi all’apice della fama, visto che la trasposizione televisiva ha reso ancora più nota la sua serie; d’altro canto dobbiamo ancora riprenderci dall’annuncio della sua volontà di ritirarsi a vita privata.
“Smetto di scrivere nel 2019. Scadono tutti i miei contratti. Io sono pigro e scrivere per immedesimazione è per me anche sofferenza”.
Queste le parole pronunciate dall’autore qualche mese fa, in occasione di una presentazione in libreria, parole che hanno lasciato increduli molti suoi lettori, compresa la redazione di Thriller Café.
Noi rispettiamo la volontà di De Giovanni, ma non possiamo fare a meno di pensare che da qui al 2019 devono passare ancora due anni e che potrebbe esserci più di una occasione di ripensamento.
Poche opere dello stesso genere letterario hanno saputo raccontarci così bene Napoli, la sua bellezza e i suoi problemi, e crediamo che ci sia ancora bisogno di romanzi simili.
E poco importa se si tratterà di altri volumi di questa serie o di storie nuove, con personaggi diversi: quel che conta è lo sguardo di Maurizio De Giovanni e la sua dolorosa quanto rara capacità di immedesimazione.
Nell’attesa di scoprire se davvero questo scrittore appenderà la penna al chiodo, non ci rimane altro che sfogliare La vita quotidiana dei bastardi di Pizzofalcone ed entrare nel commissariato della squadra più famosa d’Italia.
Possibilmente non in manette.