Il figlio sbagliato - Camilla Lackberg (recensione)

Ehi voi, lettori di Camilla Lackberg delusi dalle sue ultime pubblicazioni! Voi che, come me, rimpiangevate la serie con Erica Falk… preparatevi, si torna a Fjällbacka: sono tornati Erica, Patrik e tutta la compagnia! L’ultimo libro della regina del giallo nordico si intitola Il figlio sbagliato ed è pubblicato da Marsilio nella collana Farfalle con la traduzione di Laura Cangemi.

Confesso di essermi approcciata alla lettura con un misto di timore e speranza – temevo un decadimento della serie eppure speravo che, tornando a forme di scrittura a lei più congeniali, l’autrice riprendesse quota – ma ben presto la seconda ha prevalso. Non sarà il miglior libro dell’intera serie, ma Camilla Lackberg è tornata nel suo elemento.

La storia, ovviamente, si svolge a Fjällbacka – incredibile che un paesino di pochi abitanti nel sud della Svezia conti così tanti omicidi! – e stavolta la vittima è il fotografo di fama internazionale Rolf Stenklo, in città per organizzare la sua prossima mostra, a cui ha deciso di dare un taglio decisamente personale ed il cui tema non è ancora stato rivelato. A poca distanza dalla galleria dove viene ucciso, si sta svolgendo la festa per le nozze d’oro dei suoi migliori amici, Henning ed Elisabeth Bauer, scrittore in lizza per il Nobel lui, star dell’editoria lei. Nessuno sospetta che Rolf, il loro amico di una vita, stia andando incontro alla morte, né che pochi giorni dopo, la loro casa su una delle tante isole dell’arcipelago sarà teatro di un altro dramma. Mentre Patrik e la squadra indagano, Erica sonda le ombre nelle vite di Rolf, Henning e gli altri: chi è Lola, la trans che venne uccisa insieme alla figlioletta nell’80 e che tutti loro conoscevano? E in questo garbuglio cosa c’entrano le voci che girano sul Blanche, il club esclusivo per artisti creato dal gruppo?

In questo undicesimo giallo della serie ritroviamo tutto ciò che abbiamo amato nei volumi precedenti: il sodalizio vincente tra Patrik ed Erica (sia nella vita privata che, in un certo senso, sul lavoro), le dinamiche interne alla squadra di lui, la vita da mamma scrittrice di lei, con incursioni nelle vite dei loro amici e parenti che danno sempre una nota di colore in più; per non parlare poi delle storie… Per scrivere i suoi libri Erica Falk pesca casi irrisolti del passato che destano qualche interesse o hanno un’eco nel presente e questo dà a lei – e ovviamente a noi – modo di riflettere anche su questioni di grande attualità. Per motivi legati all’indagine, il “caso” pescato da Erica stavolta non va troppo indietro nel tempo, solo fino al 1980, perciò la tematica che affronta è tanto più attuale: il mondo dei trans e i risvolti socioculturali che sottendono – o più spesso collidono – con la scelta di essere se stessi e di vivere per come ci si sente, per come si è.

Come sempre, questi gialli sono lenti, cadenzati, forieri di riflessioni profonde e sfaccettate nascoste sotto una patina leggera, familiare, a tratti quasi rosa. Come gli altri della serie, anche Il figlio sbagliato porta con sé un messaggio di allarme a più livelli, pone l’accento su più problematiche sociali degne di attenzione (non solo i trans, la sessualità e la libertà di vivere ed amare, ma anche il rapporto dei bambini con questa realtà, la maternità, la famiglia, la letteratura e l’arte). Saranno probabilmente contenti coloro che ancora non conoscono questa serie, perché il libro può essere letto – e a grandi linee compreso – anche senza conoscere tutti i romanzi precedenti.

A distanza di sei anni dal decimo volume, La strega (Marsilio 2017), quest’undicesimo capitolo delle indagini e della vita di Erica e Patrik è un atteso quanto gradito ritorno… e speriamo che l’autrice non ci faccia attendere altri sei anni per rincontrarli.