Eccoci giunti all’inagurazione del Bloody Mary Award 2009, il premio che ThrillerCafe assegna al miglior romanzo di genere giallo/thriller/noir in base ai voti di una giuria di esperti: scrittori, editor, giornalisti e webmaster.
Iniziamo oggi a pubblicare le preferenze raccolte, partendo con:
– Alan D. Altieri (in alto a destra)
– Elisabetta Bucciarelli (in basso a destra)
– Andrea Pelfini (travestito da John Travolta, in basso a sinistra)

Alan D. Altieri, maestro dell’action thriller italiano, è, oltre che scrittore, sceneggiatore, traduttore e direttore editoriale delle collane da edicola di Mondadori. Ha pubblicato recentemente la raccolta Hellgate! Al confine dell’inferno.
I suoi voti sono andati a:

1. Strane Cose, Domani, di Raul Montanari, Baldini & Castoldi/Dalai Editore (da un autore che nulla ha da imparare in ambito di “noir introspettivo”, una struggente riflessione sulla ferocia delle relazioni umane e sulla impossiblita’ dei legami amorosi a tutti i livelli)
2. Settanta, di Simone Sarasso, Marsilio Editore (corrosivo tomo centrale della trilogia in cui Sarasso rivisita i femigerati Anni di Piombo in chiave di cospirazione meta-globale)
3. Pietrafredda, di Stefano Di Marino, Perdisa Editore (un piccolo gioiello di rivistazione del puro gangster/noir francese Anni ’60 da parte dell’autore forse piu’ versatile e certamente piu’ prolifico del paesaggio thriller italiano).

Elisabetta Bucciarelli è una giornalista e scrittrice che si sta facendo notare molto già da qualche anno. Vincitrice della scorsa edizione del Bloody Mary Award con Femmina de luxe, ha di recente pubblicato Io ti perdono, finalista al premio Scerbanenco 2009.
Ha votato per:

1. Teste, di Giuseppe Genna, Mondadori
2. Il paese dei pescidoro, di Luca Ciarabelli, Maestrale
3. Emmaus, di Alessandro Baricco, Feltrinelli.

Andrea Pelfini è un nome nuovo della blogosfera italiana, ma il suo Pegasus Descending è un sito da tenere d’occhio, non fosse altro che per le ottime recensioni che pubblica.
Ha votato per:

1. Iniezione letale, di Jim Nisbet ed. Fanucci (per aver scritto tra le pagine più rare e potenti sulla pena di morte e per aver descritto come pochi il degrado umano senza speranza)
2. Il seme della colpa, di Christian Lehmann, ed. Meridiano Zero (per aver scritto un romanzo noir travalicando i clichè di genere approntando un affresco magnifico della solitudine umana e l’assurdità della folle corsa dell’uomo contemporaneo)
3. Il potere del cane, di Don Winslow, ed. Einaudi Stile Libero (per aver scritto un romanzo tragico, epico e terribilmente realista, portando alla conoscenza del lettore italiano un mondo lontano, sconosciuto e incredibilmente trascurato dai media)

L’appuntamento con i prossimi voti è a domani: volete essere sicuri di non perderveli? Iscrivetevi gratuitamente alla nostra newsletter!

Articolo protocollato da Giuseppe Pastore

Da sempre lettore accanito, Giuseppe Pastore si diletta anche a scrivere e ha pubblicato alcuni racconti su antologie e riviste e ottenuto vittorie e piazzamenti in numerosi concorsi letterari. E' autore (assieme a S. Valbonesi) del saggio "In due si uccide meglio", dedicato ai serial killer in coppia. Dal 2008 gestisce il ThrillerCafé, il locale virtuale dedicato al thriller più noto del web.

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