Uscito per Hobby & Work nel 2000 e pubblicato nuovamente, dopo la revisione e la riscrittura di numerosi capitoli, da TEA nel 2018, “Nero di maggio” è un thriller d’ambientazione storica, opera d’esordio dello scrittore fiorentino Leonardo Gori.
Prima avventura del capitano dei Real Carabinieri Bruno Arcieri, che ha all’attivo numerosi romanzi e racconti che lo vedono protagonista, questo lavoro è ambientato nella primavera del 1938 durante la visita a Firenze dei due capi di stato più influenti del periodo: Adolf Hitler e Benito Mussolini.
Sullo sfondo dei preparativi per il fastoso evento però, l’omicidio di due prostitute minorenni turba la tranquillità e mette in dubbio l’integrità dell’intera città.
Ad indagare su questi casi è chiamato proprio Arcieri, esponente delle forze dell’ordine dotato di un acume e di qualità investigative non comuni appena trasferito da Milano, che, aiutato dal maresciallo Carruso, riuscirà a collegare gli assassini ad un intrigo che coinvolge il passato e si ripercuote sul presente di uno dei pezzi grossi del partito fascista fiorentino.
Un disegno fatto di spietatezza e di malaffare.
Il libro, in cui spicca la presenza di personaggi secondari estremamente affascinanti e carismatici tra cui: un gerarca senza nome, facilmente identificabile con Alessandro Pavolini, a cui il capitano è costretto a fare da scorta e con cui si trova a bazzicare ambienti culturali di in una Firenze in fibrillazione, ed Elena Contini, fidanzata ebrea di Arcieri, si caratterizza per una ricostruzione di un passato, anche se recente, accurata ed esatta su cui si innesta una trama gialla ben articolata, concitata, avvincente e densa di pathos in cui a personalità basate su figure storiche reali, se ne contrappongono alcune di pura fantasia, tutte però molto credibili.

I dialoghi tra il carabiniere e il gerarca, persona raffinata, affabile e accomodante, ma allo stesso tempo crudele, estratti quasi interamente dai discorsi e dagli scritti di Pavolini, sono molto d’effetto e l’esatta descrizione della geografia del capoluogo toscano e del corteo che porta dalla stazione ferroviaria al centro Hitler e Mussolini è stupefacente.
Lo stile, anche se non modernissimo per assomigliare ad un libro dell’epoca in cui è ambientata la vicenda narrata, è funzionale allo svolgimento degli intrecci che, anche se non immediatamente comprensibili, restano validi e catturano il lettore con il procedere della narrazione.
Una curiosità da mettere in evidenza, un regalo che autore ed editore hanno voluto fare ai fruitori del romanzo è che il volume, in cui è inserita una postfazione del critico letterario Giorgio Luti, si conclude con il racconto “Farfalle di maggio” pubblicato originariamente nella collana Narrare humanum est ideata e diretta da Marco Vichi e Sergio Risaliti, dove l’argomento della visita fiorentina di Hitler e Mussolini viene esaminato sotto un’altra prospettiva, quella delle reazioni della gente comune.
Da segnalare infine la meravigliosa copertina e l’illustrazione interna di Francesco Chiacchio.

Recensione di Elio Marracci

Libri della serie "Bruno Arcieri"

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Nero di maggio
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Nero di maggio
  • Gori, Leonardo (Autore)