È uscito da pochi giorni L’ultima scelta, spy story che vede il ritorno del colonnello Bruno Arcieri, amato personaggio nato dalla penna di Leonardo Gori.
Siamo nel gennaio 1970, il colonnello è ormai in pensione ma viene convocato in gran segretezza da un alto dirigente dei Servizi che gli prospetta un’ultima operazione: una fonte americana vuole vendergli informazioni utili a far saltare i cosiddetti «Servizi deviati», ma intende trattare solo con Arcieri. Il protagonista è costretto ad accettare, come se avesse un ultimo debito da saldare, ma è categorico: fornirà solo la sua consulenza, la sua valutazione su una serie di incartamenti che gli vengono sottoposti e poi tornerà a quella che è la sua nuova vita a Firenze, con i ragazzi della Comune, il ristorante e la sua Marie.
Condotto in una villa toscana dove Nanette, una sua cara e vecchia conoscenza, gestisce un singolare pensionato per studentesse straniere e dove vengono organizzati gli incontri con la fonte, l’agente Zero, Arcieri si rende conto ben presto di essere stato coinvolto più di quanto volesse. Per poterlo manovrare con maggiore facilità infatti, la spia americana gli svela subito di essere appoggiato anche da altri Servizi stranieri tramite Elena Contini, il grande amore mai dimenticato del colonnello, e fa leva sul loro passato per metterlo in crisi.
Nella villa, oltre a Nanette e alle studentesse, Arcieri troverà diversi personaggi singolari e ben caratterizzati dall’autore: Daniele, che un tempo lavorava per i Servizi e poi è “caduto in disgrazia”, Max, cuoco sopraffino e con un passato avvolto nel mistero, Jennifer e Peter, due hippy sopraggiunti per una serie di coincidenze e, ovviamente, l’agente Zero. Questo gruppo eterogeneo costretto a convivere dalle circostanze, impreziosisce la trama, crea situazioni a volte al limite del surreale, mette spesso a dura prova la pazienza del protagonista e coinvolge il lettore nel gioco delle parti, in cui è davvero difficile capire di chi fidarsi.
“Sapeva che il mondo delle spie era fatto di intricati collegamenti sotterranei, e che amici e nemici si confondevano, superando le cortine di ferro, confini che per la gente comune apparivano inviolabili”
È un romanzo che sa tenere in perfetto equilibrio la classica storia d’azione, con ritmi serrati e dialoghi stimolanti, e una parte descrittiva più morbida, introspettiva, in cui Leonardo Gori mette a nudo i dubbi, i sentimenti, i ricordi e le emozioni di Arcieri, invecchiato e stanco sì, ma ancora lucido e attivo soprattutto quando si troverà al bivio sia della vicenda che della sua vita e dovrà operare una scelta definitiva.
Un romanzo in cui l’autore evidenzia quanto sia sottile il confine tra ideologia e spietatezza e quanto le persone comuni e non, siano pedine sacrificabili pur di impedire di avvicinarsi alla verità, il nemico più grande. A mio avviso però, è anche una storia di grandi speranze, amore, sentimenti… sapori e profumi! In appendice infatti, Gori ci regala alcune delle ricette preparate dai protagonisti durante i giorni in villa; sono firmate da Elena Mani, cuoca per passione, e illustrate da Francesco Chiacchio.
Recensione di Francesca Mancini
Libri della serie "Bruno Arcieri"
- La libraia di Stalino – Leonardo Gori
- La lunga notte – Leonardo Gori
- La finale – Leonardo Gori
- La nave dei vinti – Leonardo Gori
- Nero di maggio – Leonardo Gori
- L’ultima scelta – Leonardo Gori
- Non è tempo di morire – Leonardo Gori
- Gori, Leonardo (Autore)