Il tempo dell'inquietudine di Jesper SteinMarsilio ci porta ancora una volta su nel Grande Nord con l’interessante Il tempo dell’inquietudine di Jesper Stein, autore danese che ha fatto parlare molto con questo suo esordio senza compromessi, che mette in scena un conflitto sociale molto realistico e in grado di accadere in varie nazioni europee e mondiali.

Non c’è modo di fermare l’invasione di giallisti provenienti dal Nord dell’Europa e recentemente la Danimarca ha giocato un ruolo molto importante nella diffusione di queste scuole narrative, con autori come Jussi Adler-Olsen o Anna Grue che sono sempre più presenti nelle pagine di cronaca e critica riguardanti il nostro genere preferito.
Ora tocca a Jesper Stein, che ha comunque giocato un ruolo pivotale nel poliziesco danese anche prima di darsi alla narrativa, in quanto è da tempo critico letterario e membro dell’Accademia Danese del poliziesco.

Axel Steen è un ispettore di polizia atipico, che vive una sorta di doppia vita. Con i suoi colleghi della sezione omicidi è conosciuto come un uomo dal carattere duro e inquieto, mentre a casa la durezza lascia spazio a tutta la fragilità e ansia di un uomo divorziato che accudisce a sua figlia e di notte cerca nell’hashish il rimedio a una insonnia che lo perseguita e gli ricorda di continuo la paura di morire.
Steen vive a Nørrebro, il quartiere più alternativo e meticcio di Copenaghen, un luogo nel quale si mischiano mille influenze e un posto dove si incontrano varie razze, dove l’artista vive fianco a fianco della prostituta e lo spacciatore condivide le strade con gli autonomi.

E proprio militanti politici, autonomi e squatter sono i protagonisti dell’agitazione e violenti disordini che animano da qualche giorno la città: è stato recentemente sgomberato Ungdomshuset, storico centro sociale che era visto come una seconda casa e importante punto d’incontro da certi gruppi di persone, che reagiscono con violenza mettendo a ferro e fuoco alcune zone di Copenaghen.
La tensione regna quindi sovrana, ma quando nel cimitero di Assistens, proprio nel quartiere di Nørrebro, viene ritrovato il cadavere di un uomo pestato a sangue, sono in molti a essere convinti che si sia trattato della polizia e, con la stampa che azzanna immediatamente la notizia, c’è il timore che il caos si espanda ancora di più e i toni si innalzino.

In questo quadro confuso e incerto Axel cerca di far luce sull’omicidio, e si accorge ben presto che sia i suoi capi che i servizi segreti sono interessati a coprire il tutto. Ignorando le sue paure e inquietudini, o trasformandole in armi per potersi muovere ancora meglio nel caos di Copenaghen, Steen dovrà cercare in ogni modo di identificare l’assassino prima che la situazione precipiti del tutto.

Il personaggio di Alex Steen ha più di una similarità con il suo creatore, a partire dal luogo di residenza, e Il tempo dell’inquietudine non poteva avere titolo migliore, visto che rispecchia delle fasi di agitazione sociale che stanno caratterizzando più di un Paese, basti ricordare che anche qui da noi il governo Renzi ha stabilito alcuni record nella chiusura di centri sociali e luoghi di aggregazione urbana simili.
Vedremo presto come Jesper Stein, utilizzando il mezzo del poliziesco, riuscirà a raccontarci questo pezzo di realtà.

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