Gianrico Carofiglio vince il Premio Scerbanenco

Dicembre, per gli amanti del noir, significa Courmayeur Noir in Festival e quindi anche Premio Giorgio Scerbanenco, uno dei più ambiti riconoscimenti a livello nazionale, che da un quarto di secolo premia i migliori autori italiani di letteratura gialla.

Quest’anno la giuria del premio, presieduta da Cecilia Scerbanenco e composta da Valerio Calzolaio, Luca Crovi, Loredana Lipperini, Sergio Pent, Ranieri Polese, Sebastiano Triulzi, Bruno Ventavoli e John Vignola, ha scelto di premiare Gianrico Carofiglio per Una mutevole verità, coronando con questo importante alloro un romanzo che dal momento dell’uscita estiva per Einaudi ha convinto lettori e critica, confermando tutta la levatura artistica di Carofiglio.

La competizione, giunta al suo ventiquattresimo anno di vita, è stata di alto livello e nella cinquina finalista, oltre a Una mutevole verità, troviamo altri titoli di gran valore:

Roberto Costantini, Il male non dimentica, Marsilio
Romano De Marco, Io la troverò, Feltrinelli
Nicola Lagioia, La ferocia, Einaudi
Marilù Oliva, Le sultane, Elliot

L’autore barese succede quindi a Donato Carrisi che aveva trionfato nel 2013 con L’ipotesi del male per Longanesi.

Per Gianrico Carofiglio si tratta di un riconoscimento dal doppio valore, perché oltre al romanzo viene in sostanza premiata anche la sua scelta di dedicarsi completamente alla scrittura dopo le importanti attività nel campo della magistratura e della politica.
Un riconoscimento che premia anche Einaudi e la sua attenta e intensa attività editoriale nel campo della letteratura gialla, con la casa editrice torinese assoluta protagonista di questa edizione del Premio Giorgio Scerbanenco, riuscendo a piazzare in finale anche il romanzo di Lagioia.

La giuria ha assegnato anche un Premio Speciale a Il male non dimentica di Roberto Costantini, capitolo conclusivo della sua Trilogia del Male, molto apprezzata dai lettori di Thriller Café.