io-la-troveroUn autore che ci piace molto (e che sul nostro sito ha curato una rubrica sulle serie tv ingiustamente interrotte), Romano De Marco torna oggi sulle nostre pagine con il suo nuovo romanzo dal titolo Io la troverò, della serie Nero a Milano, edito da Feltrinelli nella collana FoxCrime.
Protagonista di questo libro è Marco Tanzi, barbone milanese, un uomo ai margini della società che nessuno mai, vendendolo oggi sporco e alcolizzato, direbbe un tempo fosse stato il miglior poliziotto del capoluogo lombardo. Si è ridotto in questo stato dopo aver ha abbandonato moglie e figlia, aver tradito il suo ex collega ed ex migliore amico Luca Betti ed essersi beccato sette anni di prigione per una serie di reati. Ormai trascina i propri giorni, ma una sera Giulia, la figlia che non vede da anni, scompare misteriosamente. A informarlo è proprio Betti, che ha messo da parte il passato per portarlo a conoscenza dell’accaduto.
Di colpo qualcosa si riaccende in Tanzi, una missione, un nuovo motivo per vivere. Ritrovare Giulia. A ogni costo. Lavorando di nuovo fianco a fianco, l’ex poliziotto e l’antico collega si lanciano in una caccia mortale che li porterà nel giro del porno clandestino e della tratta delle bianche. Un mondo ignoto e pericoloso, dal quale si esce vivi solo se hai già avuto a che fare faccia a faccia con i tuoi incubi peggiori.

Di Io la troverò vi riportiamo a seguire l’incipit:

PROLOGO

Marco Tanzi. Milano, dieci anni fa.

Sfreccio come un pazzo criminale lungo le strade congestionate dal traffico, neanche fossi un personaggio di Grand Theft Auto. Al posto dello schermo al plasma, il parabrezza dell’auto di servizio. Invece del joystick, il volante che stringo tanto forte da sbiancarmi le nocche. Gocce di sudore mi scendono lungo le tempie e sento la giugulare che mi pulsa per il battito accelerato. Non conto neanche più i semafori rossi, le strombazzate di clacson, i gestacci di quelli a cui taglio la strada.
“Marco, sono Luca,” gracchia la voce nella mia radio portatile, “dammi la posizione.”
“Via Turati,” rispondo. “Tre minuti e sono sul posto.”
“Marco, non fare stronzate,” cerca di tranquillizzarmi il mio collega. “Aspetta la pattuglia, saranno là in dieci minuti al massimo e sto arrivando anch’io.”
“Dieci minuti sono troppi, lo sai!”
“Marco, se sono già arrivati non puoi intervenire da solo… Aspetta la pattuglia, cristo!”
“Ti chiamo appena sono lì, chiudo.”
Immagino Luca che impreca a denti stretti mentre cerca di districarsi nel traffico dell’ora di punta con la sua station wagon Fiat verde metallizzato nuova di zecca. Si starà maledicendo di avermi fatto ascoltare la registrazione della telefonata di Tong, il nostro informatore. […]

Articolo protocollato da Giuseppe Pastore

Da sempre lettore accanito, Giuseppe Pastore si diletta anche a scrivere e ha pubblicato alcuni racconti su antologie e riviste e ottenuto vittorie e piazzamenti in numerosi concorsi letterari. E' autore (assieme a S. Valbonesi) del saggio "In due si uccide meglio", dedicato ai serial killer in coppia. Dal 2008 gestisce il ThrillerCafé, il locale virtuale dedicato al thriller più noto del web.

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