Il precedente post riguardante i migliori romanzi di thriller psicologico ha incontrato il favore del pubblico e, allo stesso tempo, ci ha portati a interrogarci su quel che rappresenta questo particolare sottogenere in ambito cinematografico.
Questa riflessione è scaturita principalmente dalla constatazione che una fetta consistente dei romanzi nominati in quella occasione ha trovato poi la via del grande schermo, molto spesso con risultati soddisfacenti sia per quel che riguarda il pubblico che per quanto pertiene la critica.
Abbiamo quindi cercato di realizzare un analogo intervento, che avesse però come focus il cinema: troverete quindi molti film thriller psicologici che vanno a formare un elenco probabilmente ancora più conosciuto al grande pubblico rispetto al suo corrispettivo letterario.
Nell’includere o escludere determinati film abbiamo cercato di tenere sempre a mente le definizioni date in precedenza e, pur mantenendo una classificazione molto larga, ci siamo ritrovati a escludere alcuni lungometraggi, anche se per molti versi potevano comunque rientrare nel campo.
Questo perché in alcuni dei titoli compatibili c’erano troppi elementi fantascientifici o soprannaturali (Inception o Il sesto senso, per fare due esempi), che andavano a scombinare il quadro e che ci hanno fatto preferire altre opere dall’impianto comunque più realistico. Questo non significa che tali tipi di opere siano completamente assenti: ci sono alcuni capolavori che non è possibile escludere.
Abbiamo anche preferito ridurre al minimo (pur finendo con l’includerne alcune) le pellicole incentrate su figure di serial killer e in questo caso la scelta è dovuta al fatto che queste opere potrebbero essere in futuro le protagoniste assolute di un elenco a parte, più specifico e dedicato a queste figure.
I 42 film thriller psicologici migliori di sempre
Seguendo lo stesso metodo dell’articolo riguardante i romanzi, il nostro elenco non segue un ordine qualitativo bensì una progressione puramente cronologica.
Siamo consci che, pur comprendendo una quarantina di film, un elenco del genere è ben lungi dall’essere rappresentativo e finirà con lo scontentare più di un lettore che non troverà alcuni titoli e vedrà, al contrario, comprese delle opere per lui non così significative.
Il vantaggio della forma elettronica rispetto a quella cartacea è che, oltre a non essere immutabile, può essere arricchita in fase di commenti sia qui sul sito che sulla sua pagina Facebook. Siamo quindi certi che chi vorrà potrà arricchire questa lista con le sue aggiunte, motivando le scelte.
Trattandosi di pellicole arcinote e non potendo dilungarci eccessivamente, abbiamo preferito quasi sempre evitare di riassumervi le trame in favore di qualche cenno sui vari film. E ora bando a ulteriori discussioni, andiamo a scoprire i migliori film thriller psicologici!
I diabolici di Henri-Georges Clouzot (1955)
Due donne, la moglie e l’amante di un dispotico e abusivo preside, decidono di farlo fuori travestendo il suo omicidio come morte occasionale per annegamento. Un triangolo che nasconde degli elementi diabolici, come da titolo, ma fino all’ultimo fotogramma non sapremo chi sia più diabolico degli altri.
Henri-Georges Clouzot è stato definito l’Hitchcock francese, e nel suo capolavoro intreccia una complessa ragnatela di ombre, dubbi e sospetti che spingerà la protagonista a temere sempre di più per la sua sanità mentale.
Nell’avventurarsi nei gorghi della mente umana e in quello che è capace di fare se spinta in modo adeguato, Clouzot trova tre interpreti in gran forma quali Simone Signoret, Véra Clouzot e Paul Meurisse e un direttore della fotografia, Armand Thirard, perfetto nell’evocare gli abissi oscuri dell’animo umano attraverso sapienti giochi di luce e ombra.
Imitato spessissimo, I diabolici è ancora adesso un titolo imprescindibile e una lezione magistrale.
- Charles Vanel, Simone Signoret, Vera Clouzot (Attori)
- Henry-Georges Clouzot (Direttore)
La donna che visse due volte di Alfred Hitchcok (1958)
La donna che visse due volte, conosciuto anche come Vertigo, è un vero e proprio condensato di molte tematiche ricorrenti nel thriller psicologico. Dall’ossessione per una donna al doppio, dalle fobie e paure (e confronto con le stesse) alla depressione, da tutti i giochi e trucchi che la mente può giocarci fino ad amori, tradimenti e inganni, abbracciando ovviamente il crimine e l’omicidio.
Sarebbe ingiusto menzionarvi elementi della trama anche in modo sommario, perché chi non ha mai visto questa pietra miliare rimarrà sorpreso dalla complessità dell’intreccio e degli eventi e dalla potenza di alcune situazioni.
Vi basti l’assoluta garanzia della regia di Alfred Hitchcok che, in questo come in altri suoi titoli, regala allo spettatore sia un’ottima gestione della tensione che alcuni espedienti tecnici di grande valore e intuizione, e il carisma e bravura di Jim Stewart e Kim Novak, che si contendono continuamente schermo e riflettori.
Per chi avesse ancora dei dubbi: La donna che visse due volte è al nono posto nella classifica dei 100 migliori film statunitensi dell’American Film Institute, mentre un sondaggio della prestigiosa rivista Sight and Sound lo ha posto addirittura al primo posto assoluto, scalzando Quarto Potere di Orson Welles.
- dvd
- La Donna Che Visse Due Volte
Psycho di Alfred Hitchcock (1960)
Una delle pietre miliari della storia del cinema, Psycho è stato un titolo rivoluzionario sotto moltissimi aspetti. Ha cambiato il volto del thriller e di certo horror, ha fornito una memorabile e irripetibile lezione sul potere del montaggio e ha scardinato alcune regole narrative, a partire da quel che accade alla figura che lo spettatore percepisce come “protagonista” della vicenda.
Il film ha anche confermato tutta la bravura di un attore come Anthony Perkins e, in qualche senso, gli ha in seguito limitato e condizionato la carriera. L’importanza di Psyco trascende il genere e la sua influenza nei decenni seguenti sarà immensa, così come lo è tutt’ora nel panorama della cultura pop.
Ancora adesso molti giovani, che magari non l’hanno ancora visto, accoppiano al gesto dell’accoltellamento il brano di colonna sonora impiegato nei film, a testimonianza di quanto a fondo ha saputo penetrare nel nostro immaginario.
Che fine ha fatto Baby Jane? di Robert Aldrich (1962)
Altro capolavoro inarrivabile, forte sia dell’ottima alchimia fra Bette Davis e Joan Crawford che della regia in totale controllo di Robert Aldrich, Che fine ha fatto Baby Jane? capitalizza sull’utilizzo di due grandi star dell’epoca in ruoli distanti dal solito e affascina lo spettatore con una messa in scena macabra, allucinatoria e terrificante.
Lezione ancora vivida e impressionante sulla rivalità e invidia fra due sorelle attrici, Che fine ha fatto Baby Jane? è tratto da un romanzo di Henry Farrell ed è strutturato intorno ad alcuni momenti pivotali di grande tensione, che spiraleggiano verso l’indimenticabile finale.
Come accaduto per Psyco, anche questa pellicola ha influenzato molti registi, creando un nutrito gruppo di imitazioni e derivazioni, dettando la linea per molti personaggi simili di vecchiette più o meno arzille, più o meno folli.
- vari (Attore)
- vari (Direttore)
Rosemary’s Baby di Roman Polanski (1968)
Se nell’introduzione vi abbiamo confessato di aver cercato di evitare le commistioni con il soprannaturale, con il capolavoro di Roman Polanski è più che giusto fare un’eccezione anche perché a ben guardare di soprannaturale in Rosemary’s Baby ce n’è poco o nulla fino alla scena finale.
Come tanti altri momenti importanti nella storia del thriller psicologico, la protagonista è una donna, in questo caso una Mia Farrow in una delle sue prove migliori, e ne seguiamo l’odissea, rimanendo a lungo incerti se quel che sta attraversando è solo immaginato o c’è realmente in atto una cospirazione satanica.
Il regime claustrofobico e allucinatorio creato da Polanski funziona alla perfezione, asfissiando lentamente lo spettatore, fino a un finale che è allo stesso tempo drammatico ma anche liberatorio.
- Farrow/Cassavetes (Attore)
- Valutazione del Pubblico: X (Solo per adulti)
Cane di paglia di Sam Peckinpah (1971)
“Io sono bravo e buono, ma quando mi arrabbio…” questa in sostanza potrebbe essere la frase che meglio riassume l’ottimo film di Sam Peckinpah, uno che di violenza cinematografica se ne intendeva più di tanti altri e che non ha mai tentennato nel metterla in scena.
In questo caso la violenza proviene da più direzioni, visto che inizialmente è il protagonista, un astrofisico americano che si trasferisce nella campagna inglese con sua moglie proprio per evitare la violenza della società statunitense, a essere oggetto di provocazioni e assalti da parte degli operai incaricati di rimodernargli casa.
In seguito, però, il professore non si mostrerà più così tanto docile…
Il punto di forza del film, oltre alla magistrale regia di Sam Peckinpah, è da cercarsi nella scelta dell’attore protagonista, un Dustin Hoffman all’apice della sua carriera. Hoffman aveva già recitato in film quali Il laureato, Un uomo da marciapiede e Piccolo grande uomo e ha ancora davanti a sé una ventina d’anni di successi e ruoli memorabili: qui trova tutte le corde giuste per dar vita allo shift psicologico del suo personaggio, regalandoci una interpretazione ricca di sfumature, che è entrata nella storia del cinema.
- Marca: Dall'Angelo Pictures
- Canna di Paglia [Importazione]
La conversazione di Francis Ford Coppola (1974)
Non poteva mancare un maestro come Francis Ford Coppola, che forse attualmente è più “dimenticato” rispetto a molti altri registi. Nel 1974 ci ha offerto La conversazione, un thriller psicologico che ha riverberato a lungo e ha influenzato più di un film maker, con Le vite degli altri che gli deve sicuramente qualcosina.
Se uno dei tropi più diffusi in questo genere è quello della più o meno lenta discesa nella follia da parte del protagonista, c’è anche un sottofilone di segno per certi versi opposto, che è quello della progressiva presa di coscienza che porta il personaggio a distaccarsi da precedenti azioni.
In questo caso tocca al sempre sottovalutato Gene Hackman vestire i panni di un esperto in sorveglianza dalla mentalità estremamente paranoide che sorveglia una coppia. Si accorgerà che i due rischiano di essere assassinati e dovrà spezzare il suo isolamento e routine per intervenire…
- Gene Hackman, John Cazale, Allen Garfield (Attori)
- Francis Ford Coppola (Direttore) - Francis Ford Coppola (Autore)
Taxi Driver di Martin Scorsese (1976)
Compilare elenchi di questo tipo spinge a provare imbarazzo e umiltà, in quanto ci si confronta con gruppi compatti di opere che hanno fatto la storia del cinema ed è sostanzialmente impossibile scrivere qualcosa di nuovo e originale su capolavori ormai analizzati a fondo e dissezionati nel corso dei decenni.
Se il thriller psicologico è definito in larga misura da un forte accento e attenzione nei confronti delle condizioni mentali dei personaggi, ecco che l’infernale incubo vissuto da Travis Bickle è puro distillato di thriller psicologico.
Desiderio, rifiuto, omicidio, violenza, ricerca di redenzione, rabbia, impotenza, frustrazione e tanto altro ancora muovono e agitano il personaggio magnificamente interpretato da Robert De Niro, diretto da uno Scorsese in totale controllo della sua arte che trova materiale elevatissimo nella sceneggiatura di Paul Schrader.
I fumi che salgono dai tombini di New York ricordano i miasmi infernali, ma non c’è uscita a riveder le stelle, Travis Bickle è smarrito e privo di guida, ed emerge come personaggio ancora più attuale ora che allora.
- The disk has Italian audio and subtitles.
- Cybill Shepherd, Albert Brooks, Jodie Foster (Attori)
Shining di Stanley Kubrick (1980)
Niente soprannaturale, avevo scritto nella prefazione all’elenco, ma le regole sono fatte per essere infrante in occasione di casi speciali ed eccezioni, ed è difficile trovare un caso più speciale di Shining.
Stanley Kubrick distilla e magnifica il materiale di partenza di Stephen King e poche discese nella follia omicida, siano esse provocate da agenti naturali o meno, sono più memorabili di quella del Jack Torrance interpretato da Jack Nicholson, in un ruolo che ha definito la sua carriera.
Un solo, riuscitissimo ambiente, intensamente claustrofobico pur essendo molto spazioso, un padre sempre più Saturno, diverse apparizioni terrorizzanti, una Shelley Duvall perfetta e su tutto la minuziosa, certosina e maniacale cura per ogni singolo dettaglio da parte di uno Stanley Kubrick per il quale abbiamo da tempo esaurito ogni possibile elogio.
Anche in questo caso, siamo di fronte a un’opera imperdibile e ammetto di provare una certa invidia nei confronti di chi ancora non ha visto Shining.
- Warner Home Video
- Elettronica
Possession di Andrzej Zulawski (1981)
Appena un anno dopo la progressiva, feroce e devastante discesa nella follia di Jack Nicholson, ecco la psico-catabasi al femminile proposta da Andrzej Zulawski in Possession.
Pellicola scandalosa all’epoca e ancora impressionate ai giorni nostri, Possession è un complesso gioco che intreccia le inquietudini di Anna, moglie e madre che vuole divorziare da suo marito, alla presenza di un doppio della donna, tanto simile fisicamente a lei quanto distante per quel che concerne carattere ed emozioni.
Molte le scene impressionanti che hanno fatto la storia di certo cinema, ma la carta vincente è una Isabelle Adjani già abituata a ruoli molto intensi e “folli” (Si pensi ad Adele H.), che trova le giuste espressioni e soprattutto uno sguardo magnificamente delirante.
- Adjani, Isabelle, Neill, Sam, Bennet, Heinz (Attori)
- Zulawski, Andrzej (Direttore)
Attrazione fatale di Adrian Lyne (1989)
Presente con due titoli in questa nostra guida, Adrian Lyne è un autore il cui stile patinato, lungi dal risultare superficiale, diventa una importante cifra d’autore che segna i suoi tutto sommato pochi lavori: è dal 2002 che non sforna più film, ma ha segnato gli anni Ottanta e Novanta con alcuni titoli molto noti.
Attrazione Fatale, che sarà in un certo senso replicato a ruoli opposti nel suo Unfaithful – L’amore infedele, concentra la sua attenzione sulla psicologia di Dan Gallagher (Michael Douglas) e Alex Forrest (Glenn Close). Lui è un marito con famiglia modello che si concede quella che gli sembra un’avventura estemporanea, lei è una donna mentalmente instabile che non accetta la natura effimera di quello scambio e sconvolgerà la vita del suo amante.
Sesso e psiche hanno sempre giocato un ruolo pivotale nella cinematografia di Lyne, che qui incappa in due attori superiori alla media alla quale è abituato. Michael Douglas e Glenn Close mostrano grande alchimia inizialmente, per poi lasciare spazio alla verve e istrionismo della Close, che dominano lo schermo.
Prima di tradire, chiedete un certificato medico di sana e robusta salute psicologica al vostro partner per quella notte…
- Michael Douglas (Attore)
- Adrian Lyne (Direttore)
Misery non deve morire di Rob Reiner (1990)
Avevo incluso il romanzo nel precedente post e anche il film trova collocazione grazie a una adeguata trasposizione da parte di Rob Reiner e un professionista di grande esperienza quale William Goldman.
Set claustrofobico, cast ridottissimo con un James Caan molto bravo nel vestire i panni della vittima/prigioniero, comunque offuscato e messo in secondo piano da una strepitosa Kathy Bates che sembra nata per la parte.
Impossibile replicare gli exploit dell’opera kinghiana, ma anche senza poter indagare quanto dovuto dentro la testa dei due personaggi, Misery non deve morire è ancora adesso una gran lezione di economia ed efficacia.
Allucinazione perversa di Adrian Lyne (1990)
La componente thriller è decisamente minore rispetto a quella psicologica in quello che è il film più intrigante e curioso di Adrian Lyne.
Sceneggiato da Bruce Joel Rubin, Allucinazione perversa ha come protagonista Jacob (Tim Robbins), un veterano del Vietnam che sta vivendo una fase molto particolare della sua vita.
Ha perso suo figlio, in un incidente del quale si sente responsabile, è divorziato dalla moglie e ora vive con una collega dell’ufficio postale nel quale lavora, ed è turbato da sogni, allucinazioni e la convinzione che vi sia qualche cospirazione in atto.
Come in vari altri film di questo filone, lo spettatore viene tenuto in sospeso, incerto che ci sia qualcosa di vero o reale o che si tratti solo del delirio del protagonista, in un crescendo di eventi che porterà a un finale con sorpresa.
- Allucinazione Perversa
- dvd
Il silenzio degli innocenti di Jonathan Demme (1991)
In retrospettiva, ogni ingrediente ha contribuito a creare quella tempesta perfetta che è lo straordinario Il silenzio degli innocenti, ma con il senno di poi è facile ragionare e non si può che rimanere ammirati dal coraggio e fiducia mostrati da Jonathan Demme (e dai produttori) nel creare questo film indimenticabile.
Forte del serial killer cinematografico più amato di tutti i tempi (Anthony Hopkins) e di un secondo assassino seriale di grande efficacia, che brilla intensamente in una delle scene migliori del film, verrebbe da pensare che il lato psicologico di questo thriller sia già coperto a sufficienza, ma è, a sorpresa, la fragile e dura, incerta e risoluta Clarice Sterling (interpretata da Jodie Foster, presente in questa lista anche in Taxi Driver) che ruba il palcoscenico emotivo e psicologico ai due “mostri”, offrendoci uno spaccato di rara complessità ed efficacia.
Al resto pensa un Demme all’apice della sua creatività e i cinque Oscar vinti segneranno un cambio di percezione e attitudine da parte di Hollywood nei confronti di determinate tematiche e generi.
Il silenzio degli innocenti, come tanti altri titoli di questo elenco, migliora di visione in visione e offre sempre nuovi dettagli e rivelazioni all’occhio dello spettatore.
Da questo film in poi, non è più possibile mangiare fegato e fave senza sentirsi un po’ cannibali…
- Versione polacca, la copertina può contenere testo/segni in polacco. Il disco ha audio e sottotitoli in inglese.
- Brand: FOX
Cape Fear – Il promontorio della paura di Martin Scorsese (1991)
Entrambi i Cape Fear, sia la versione del 1991 che l’originale del 1962 meriterebbero l’inclusione in questo elenco, scelgo il remake per via della notevole regia di Scorsese e per l’interpretazione sopra le righe di Robert De Niro che, come in altri film, lavora in modo encomiabile anche sul corpo.
La vicenda è risaputa: uno stupratore esce di prigione dopo quattordici anni e comincia a seguire e minacciare la famiglia dell’avvocato che l’aveva difeso al tempo.
De Niro è come al solito (per quei tempi) inappuntabile nel dettagliare la psiche malata di Max Cady, ma parte del merito della riuscita risiede anche nei tre componenti della perseguitata famiglia Bowden, tutti star di grande livello: Nick Nolte (che recita in un ruolo distante dal suo solito), Jessica Lange e Juliette Lewis.
Martin Scorsese mostra tutta la sua ammirazione nei confronti dell’originale comprendendo nel cast vari cameo di attori quali Robert Mitchum, Gregory Peck e Martin Balsam.
- Attori: Robert De Niro, Nick Nolte, Jessica Lange, Juliette Lewis, Joe Don Baker, Robert Mitchum, Gregory Peck, Martin Balsam, Illeana Douglas, Fred Thompson,
- Regista: Martin Scorsese
Basic Instinct di Paul Verhoeven (1992)
L’immaginario dei primi anni Novanta è stato dominato e scolpito da un film come Basic Instinct, con almeno una scena che è ancora adesso è ricordata, menzionata e imitata.
Joe Eszterhas sceneggia un intreccio a base di dipendenze, siano esse dal sesso o dalla violenza sanguinaria, e non c’è un singolo personaggio davvero gradevole in tutto il film.
Basic Instinct è stato anche il definitivo trampolino di lancio per Sharon Stone che, anche se aveva interpretato molti ruoli prima di questo, si è affermata sulla scena mondiale grazie al lungometraggio di Paul Verhoeven.
E lo stesso Verhoeven meriterebbe di figurare in questo elenco con almeno un altro film, il molto più recente Elle (2016), che propone un ritratto psicologico più interessante e originale, ma Basic Instinct è più equilibrato nel mix fra elementi thriller e dati psicologici.
- Michael Douglas, Sharon Stone, George Dzundza (Attori)
- Paul Verhoeven (I) (Direttore)
Un giorno di ordinaria follia di Joel Schumacher (1993)
Un giorno di ordinaria follia è un film che è invecchiato molto bene, non solo per suoi meriti artistici ma anche per via dei cambiamenti sociali e storici avvenuti negli trenta e passa anni seguenti alla sua uscita.
La giornata molto particolare del personaggio interpretato da Michael Douglas è in qualche modo ancora più credibile ora che allora: disoccupato, disgustato da come si sta trasformando la società intorno a lui, il protagonista è carico di rancore e odio verso il prossimo, e cerca soluzioni semplici a problemi molto complicati.
Capello cortissimo, occhiali punitivi e mascella nervosa, Michael Douglas è uno degli attori più presenti in questo elenco e dona volto e corpo alla rabbia dei colletti bianchi e di tutti quei gruppi che si sentono privati dei loro diritti e che, deboli coi potenti, non trovano altra via che sfogarsi coi più deboli o con chi capita a tiro.
- Polish Release, cover may contain Polish text/markings. The disk has Italian audio and subtitles.
- Barbara Hershey (Attore)
Se7en di David Fincher (1995)
Se7en è uno dei thriller psicologici più moraleggianti e cupi presenti in questo elenco e non è il solo film girato da David Fincher a trovare posto, a conferma della grande attenzione che il regista nato a Denver mostra nei confronti di questo genere.
L’arcinota vicenda ruota attorno alle gesta di un killer che uccide punendo i sette peccati capitali, e agli sforzi di due detective impegnati a catturarlo. Ambientato in una città non identificata (anche se molti ambienti appartengono a Los Angeles), un luogo di corruzione e degrado nel quale piove continuamente, Se7en è un disperato capolavoro che trova i suoi punti più alti vuoi nelle morbose coreografie dei delitti, vuoi nelle scenografie, in particolare gli interni dell’antro del killer, vuoi ancora nell’intenso gioco a tre fra degli attori in stato di grazia: Brad Pitt, Morgan Freeman e Kevin Spacey.
Diamo per scontato che chiunque stia leggendo abbia visto almeno una volta questo film che brilla in vari comparti oltre a quelli più prevedibili, su tutti la sceneggiatura di Andrew Kevin Walker, il montaggio di Richard Francis-Bruce e la fotografia di quell’abilissimo alchimista che è Darius Khondji.
Ma tutto il cast tecnico è da nominare, e fra i nomi celebri troviamo anche Howard Shore alle musiche o il mago degli effetti speciali/make up Rob Bottin.
Imperdibile.
I soliti sospetti di Bryan Singer (1995)
Il 1995 è stato un grande anno per il crimine al cinema, visto che sono apparsi sia Se7en che I soliti sospetti. E se nel thriller psicologico sono frequentissimi i ritratti di una o due persone, ecco che quel che propone Bryan Singer è ben più raro: suddividere equamente lo scavo psicologico e caratteriale fra cinque protagonisti.
E che protagonisti: i criminali de I soliti sospetti sono indimenticabili e sono entrati da tempo nell’Olimpo del genere: Roger “Verbal” Kint (Kevin Spacey), Dean Keaton (Gabriel Byrne), Michael McManus (Stephen Baldwin), Fred Fenster (Benicio Del Toro) e Todd Hockney (Kevin Pollak).
Li ricorderemo sempre nell’immagine del poster, allineati in centrale per il confronto di polizia, e chi non ha ancora visto questo film non ha la minima idea del sorprendente finale che lo aspetta.
- Attori: Gabriel Byrne, Kevin Spacey, Chazz Palminteri, Kevin Pollak, Pete Postlethwaite, Stephen Baldwin, Benicio del Toro, Peter Greene, Suzy Amis, Clark Gre
- Regista: Bryan Singer
The Game – Nessuna regola di David Fincher (1997)
Seconda menzione per David Fincher e troveremo più avanti anche un suo terzo film: il maestro statunitense, oltre a essere tout court uno dei registi viventi più interessanti e dotati tecnicamente, realizza molto spesso pellicole che indagano vari aspetti della psiche.
E in questo caso Fincher indaga su quella che è una vera e propria “morte e rinascita” di un banchiere molto ricco di beni materiali ed estremamente povero di emozioni. Di solito è più tipico, in questo genere di pellicole, assistere alla progressiva caduta nella follia (e Michael Douglas questo lo sa bene, visto che ha recitato in Un giorno di ordinaria follia), mentre in questo caso la morte messa in scena è il punto di svolta e partenza per guadagnare uno sguardo nuovo nei confronti del mondo e della vita.
A vestire i panni di questo particolare Ulisse è appunto Michael Douglas, attore (e spesso produttore) in qualche modo sottovalutato, e spuntano anche Sean Penn, nei panni del fratello più giovane e “scapestrato” e la splendida Deborah Kara Unger, a metà strada fra femme fatale e sfinge.
Come d’abitudine per i film di David Fincher, anche in The Game il comparto tecnico è di rilievo, si distinguono in modo particolare Howard Shore alle musiche e Jeffrey Becroft al production design.
- blu_ray
- The Game (Spec.Edt.20° Anniversario)
Audition di Takashi Miike (1999)
A distanza di quasi venti anni Audition non ha perso nulla della sua potenza e capacità di impressionare e rimane ancor oggi una pellicola “scandalosa” e in grado di far discutere e suscitare reazioni profonde e radicali.
L’opera che ha reso definitivamente famoso Takashi Miike a livello mondiale e per molti spettatori difficile e dura da guardare, a causa di alcune scene che per molti rasentano il torture porn.
Eppure l’elemento più dissestante e perturbante del film del maestro giapponese non è tanto l’aspetto grafico quanto, appunto, quello psicologico. Chi è Asami? Perché si comporta in quel modo? Quali le sue motivazioni, il suo modo di pensare, la sua mente?
Takashi Miike e Daisuke Tengan (che sceneggia da un romanzo di Ryû Murakami) sanno bene che velare di mistero può essere una scelta più azzeccata ed efficace del rivelare ogni dettaglio, e lasceranno lo spettatore nel dubbio, facendolo quindi “lavorare” per fornire senso alla vicenda.
- Ryo Ishibashi, Eihi Shiina, Miyuki Matsuda (Attori)
- Takashi Miike (Direttore)
Memento di Christopher Nolan (2000)
Il film che ci ha fatto conoscere Christopher Nolan (e anche suo fratello Jonathan, responsabile della sceneggiatura), Memento è un thriller psicologico molto diverso e più complesso della media, che si struttura attorno al concetto della memoria e di come e quanto questa condiziona e definisce la nostra identità.
Nominato a due Oscar e forte delle prove di Carrie-Anne Moss e un Guy Pearce mai più a questi livelli, Memento è la storia di un uomo privo di memoria a breve termine, che deve ogni giorno ricominciare (quasi) da capo la sua indagine per scoprire chi ha ucciso sua moglie.
La vicenda procede per accumuli e una volta arrivati alla fine vorrete rivedere il tutto per esplorare meglio il meccanismo a orologeria creato dai due fratelli Nolan o, perché no, visionare uno dei vari “rimontaggi” del film che circolano in rete e che hanno ricomposto la pellicola seguendo un ordine cronologico.
- DVD
- Movie
American Psycho di Mary Harron (2000)
American Psycho di Mary Harron merita senza dubbio l’inclusione per meriti propri, ma mi offre anche l’occasione per rimediare all’errore più clamoroso compiuto mentre compilavo il precedente elenco, quello riguardante i romanzi.
Non ho infatti incluso in quel post la gemma immortale scritta da Bret Easton Ellis e mi pare giusto aggiungere ora almeno il film che Mary Harron ha tratto da quel romanzo.
Anche se siamo distanti dalle profondità dostoevskijane dell’opera letteraria, la Harron non tradisce la fonte e mette in scena uno dei più devastanti spaccati psicologici apparsi negli ultimi decenni, coprendo con una patina di glamour yuppie le mostruosità perpetrate da Patrick Bateman, che trova perfetta incarnazione nel volto (e nel fisico) di un Christian Bale che stava cominciando ad affermarsi quale uno dei migliori attori della sua generazione.
- Attributi: DVD, Horror
- Dafoe,Bale (Attore)
Frailty – Nessuno è al sicuro di Bill Paxton (2001)
Cosa fareste se, ancora giovanissimi e con alle spalle la morte di vostra madre, papà vi dicesse che, insieme a tuo fratello, siete stati tutti prescelti per combattere dei demoni?
Troppo giovani per opporsi al delirio del padre, i due fratelli protagonisti di Frailty condividono l’allucinazione del genitore e si ritrovano, nel corso degli anni, complici di crimini efferati.
Ma questo è solo l’inizio, o la superficie di Frailty, e alcune sorprese attenderanno lo spettatore in quest’opera probabilmente meno conosciuta rispetto a tante altre comprese in questo elenco, ma non meno interessante per come riesce a descrivere quel che può accadere alle menti plagiate, in particolare quando la fonte del plagio è una persona di grande autorità.
E anche quando crediamo di aver capito, il film ci riserverà un’ultima sorpresa…
- Frailty - Nessuno è al sicuro
- Marca: Mediafilm Home Entertainment
La promessa di Sean Penn (2001)
Nelle sue rare incursioni alla regia di un lungometraggio, Sean Penn ci ha comunque regalato molto spesso dei convincenti ritratti psicologici e fra questi il più lacerante è con buona probabilità proprio quello offerto da Jack Nicholson ne La promessa, trasposizione con qualche libertà dall’omonimo romanzo di Friedrich Dürrenmatt, a cura di Jerzy Kromolowski.
La promessa è una severa lezione sulla potenza dell’ossessione, che può portare a grandi risultati, ma può anche condurre sull’orlo della follia maniacale, se non la si controlla, e ci può far perdere sia la nostra umanità che le occasioni di entrare in contatto con quella di altri.
Le nevi, boschi e montagne del Canada forniscono l’imperturbabile cornice naturale alla triste vicenda che nel romanzo di Dürrenmatt si svolgeva in Svizzera.
Controcorrente rispetto a gran parte dei gialli, si dissolvono tutte le certezze e scopriamo che molti nodi, in realtà, non vengono mai al pettine, lasciandoci con delle promesse che non possiamo mantenere e che rischiano di divorarci l’anima.
- Jack Nicholson, Patricia Clarkson, Robin Wright, Aaron Eckhart, Dale Dickey, Costas Mandylor, Helen Mirren (Attore)
- Sean Penn (Direttore)
Mulholland Drive di David Lynch (2001)
Impossibile parlare di thriller psicologici senza nominare David Lynch. Questo maestro dovrebbe figurare con varie sue pellicole, e scegliamo come rappresentante Mulholland Drive invitandovi però a esplorare buona parte della sua filmografia.
Pochi registi hanno saputo dipingere i labirinti della mente e della coscienza come David Lynch, che predilige un registro surreale, estremamente funzionale sia nel dipingere l’incertezza che nello stabilire forti simbolismi.
Tornano anche in Mulholland Drive alcuni dei tropi più caratteristici del thriller psicologico: mistero, mancanza di memoria o sua inaffidabilità, percezione sospesa fra realtà e fantasia/sogno. Il tutto è impreziosito da una delle migliori Naomi Watts di sempre e dalla straniante fotografia di Peter Deming.
- Mulholland Drive
- blu_ray
Oldboy di Chan-wook Park (2003)
Oh Dae-Su, ubriaco, viene sequestrato e tenuto prigioniero per ben quindici anni in una stanza. Non sa chi sia il suo sequestratore e l’unica finestra sul mondo, durane tutti quegli anni di detenzione, è una televisione.
Poi, altrettanto improvvisamente, viene liberato, e avrà cinque giorni di tempo per scoprire chi lo ha rapito e, ancor più importante, perché.
Spiazzante, straniante, delirante, feroce e sorprendente, Oldboy ha illuminato e dominato il 2003 e ancora adesso ha ben pochi rivali nel ritrarre una vicenda così particolare e originale.
Molte le scene che rimangono per sempre nella testa dello spettatore, su tutte il combattimento con il martello, a l’elemento realmente vincente nella mano di Chan-wook Park è l’enigmatico Min-sik Choi, perfetto nel rappresentare la progressione psicologica di Oh Dae-Su. Fino alla rivelazione finale.
- FSK 16
- Ji-tae, Yu, Min-sik, Choi, Hye-jeong, Gang (Attori)
Mystic River di Clint Eastwood (2003)
Brian Helgeland che scrive una sceneggiatura basata su un romanzo di Dennis Lehane, il tutto filmato da Clint Eastwood. Questa frase dovrebbe bastare e avanzare per convincere chiunque a guardare quello che per il sottoscritto è il migliore lavoro di Eastwood, girato all’apice della sua forma come regista e impreziosito da tre interpreti che si dividono molto bene tempi e spazi lungo tutta la pellicola.
E non poteva essere differente da così, visto che Mystic River indaga a fondo tutte e tre le psicologie di queste persone che erano amiche fin dall’infanzia e sono ora sconvolte da un tragico evento.
Sean Penn, Kevin Bacon e Tim Robbins hanno una grande intesa, il soggetto di Mystic River è scabroso e scomodo, Eastwood ha uno sguardo che riesce a essere freddo e rigoroso e allo stesso tempo caldo ed empatico e (ri)trova in Tom Stern (fotografia) e Joel Cox (montaggio), due professionisti che non sbagliano un colpo.
- The disk has Italian audio and subtitles.
- Penn,Robbins (Attore)
Identità di James Mangold (2003)
Il 2003 è un anno d’oro per il thriller psicologico, con molte uscite importanti, ma nessun film può essere paragonabile a Identità di James Mangold, che riesce a organizzare, anche grazie alla sceneggiatura di Michael Cooney, uno straordinario tour de force sia nella psiche di un assassino seriale che nella mente di ben dieci personaggi differenti.
Queste dieci persone si trovano infatti, per cause di forza maggiore, a dover passare la notte in un motel fuori mano, mentre gli avvocati dell’assassino tentano un’ultima, strenua difesa in tribunale.
Uno per uno, i clienti del motel verranno misteriosamente uccisi e solo alla fine della vicenda capiremo il legame che esiste fra loro e il serial killer.
Identità è un film che forse perde un po’ a una seconda visione in quanto si è già a conoscenza della rivelazione, ma che riserva una bella sorpresa allo spettatore che ancora non lo conosce.
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Niente da nascondere di Michael Haneke (2005)
Altro autore immancabile in un elenco di questo tipo, Michael Haneke è un grande maestro delle analisi psicologiche e sono molti i suoi film che potrebbero degnamente figurare in questa guida.
Scelgo Niente da nascondere, rispetto ad altri titoli dal maggiore impatto (La pianista, per esempio) perché a mio modo di vedere presenta una vicenda più sottile e inquietante.
La famiglia composta da Georges, Ann e il loro giovane figlio, viene sconvolta da un evento che potrebbe sembrare (e alla polizia in effetti sembra) relativamente innocuo: una serie di videocassette che riprendono sempre più intimamente la loro vita quotidiana viene loro recapitata a casa, insieme ad alcuni disegni infantili.
È questo l’elemento che provoca la rottura dell’equilibrio psicologico, il caos che irrompe nell’ordine, il disturbante che dissesta la normalità borghese e che svela il torbido sotto la quieta superficie…
- Niente Da Nascondere
- dvd
Le vite degli altri di Florian Henckel von Donnersmarck (2006)
L’aspetto maggiormente affascinante del thriller psicologico è in un certo senso il suo evadere da confini rigidi e saper contagiare e permeare le vicende più disparate, andando a creare un sottogenere che dipende più dall’atmosfera e dai dettagli che da precisi elementi di trama.
Ecco quindi che Le vite degli altri figura con pieno titolo in questa nostra lista, in quanto crea una sensazione di incubo, smarrimento di identità e abisso psicologico a partire da una situazione che non è tipicamente thriller.
Nulla è come sembra nella vicenda ideata da Florian Henckel von Donnersmarck, a partire dal sorvegliato, che all’apparenza è il “cittadino ideale” per la Germania dell’Est, salvo rivelarsi ben diverso a una indagine più approfondita. Ma paranoia, sorveglianza e controllo estremo comportano prezzi da pagare e conseguenze, e la spia si troverà man mano nella situazione meno desiderabile per il suo mestiere: comincerà a provare empatia per i controllati…
- Gedeck,Muhe (Attore)
Bug – La paranoia è contagiosa di William Fredkin (2006)
Così come accade nel noir, anche il thriller psicologico indaga spesso nella sottile linea di demarcazione fra realtà e fantasia, fra percezione e allucinazione, e Bug di William Friedkin rende ben chiaro il suo intento a partire dal titolo in italiano.
Tracy Letts sceneggia (da sua opera teatrale) la vicenda di un reduce di guerra che incontra una cameriera, solitaria dopo un matrimonio con un marito violento e abusivo. I due finiscono in una camera di motel e la loro relazione viene ben presto modificata dalla profonda paranoia del reduce. Ma è davvero solo paranoia o c’è qualcosa di più?
Altra grande lezione di economia cinematografica, un claustrofobico e alienante set principale e due attori capaci di tutto come Ashley Judd e Michael Shannon, Bug sarà una assoluta sorpresa per quanti fra voi ancora non lo conoscevano. Vietata la visione per chi ha paura di andare dal dentista!
- Lynn Collins, Harry Connick Jr., Ashley Judd (Attori)
Mr. Brooks di Bruce A. Evans (2007)
Kevin Costner brilla in questo ruolo per lui atipico, che lo vede nei panni di un uomo d’affari di gran successo che nasconde il segreto di essere un serial killer.
Nello scavo psicologico sul personaggio, la sua seconda natura viene vista come una sorta di dipendenza e infatti Earl Brooks si reca anche agli incontri degli alcolisti anonimi, ma le pulsioni sono semplicemente troppo potenti e non riesce a opporre resistenza.
Nel film torna uno dei tropi più amati dal thriller psicologico, quello del doppio: quando Earl ha una crisi, si manifesta infatti il suo alter ego, Marshall, un uomo ben più cinico, spietato e anche ironico, che prende il controllo della situazione e pianifica con estrema cura e freddezza i suoi omicidi.
Ma ovviamente questo equilibrio non può reggere: gli avvenimenti però precipiteranno in direzioni inaspettate, in una trama un po’ troppo convoluta, complessa e in certe svolte gratuita, ma sempre e comunque interessante.
- Kevin Costner, Demi Moore, Dane Cook (Attori)
- Bruce A. Evans (Direttore)
Il segreto dei suoi occhi di Juan José Campanella (2009)
Anche Il segreto dei suoi occhi è una narrazione tutto sommato atipica per gli standard del thriller psicologico e rimane uno dei titoli più originali all’interno di questa guida.
Condotto su un doppio binario cronologico, narra dell’infruttuose indagini sull’omicidio di una donna, in Argentina, nel 1975, e dell’anomala ripresa di tale indagine parecchi anni dopo, nel 1999, quando uno degli agenti, ancora amareggiato da quanto accaduto, è impegnato nella scrittura di un romanzo.
I punti di forza del film sono da cercarsi nei vari personaggi, sia i protagonisti che quelli secondari, e nel sorprendente finale, che rimarrà impresso per sempre negli spettatori.
Dal punto di vista squisitamente tecnico, occorre menzionare una splendida scena ambientata allo stadio durante una partita del Racing di Buenos Aires, con gli agenti che rintracciano l’assassino e cercano di arrestarlo.
Il segreto dei suoi occhi ha vinto il premio Oscar come migliore film straniero nel 2010 e ne consigliamo caldamente la visione.
- Il Segreto Dei Suoi Occhi
- dvd
Il cigno nero di Darren Aronofsky (2010)
Una giovane donna che perde lentamente contatto con la realtà e discende in un gorgo di follia. Questo è uno dei soggetti più ricorrenti nel thriller psicologico e si presta a tantissime varianti che, se eseguite da autori capaci, non stancano mai. E Darren Aronofsky arriva a Il cigno nero nel pieno della sua maturità artistica e con il bonus di saper individuare in Natalie Portman l’attrice ideale per il ruolo che ha in mente.
Che è quello di una ballerina di enorme talento e altrettanto enormi problemi di repressione, vittima di una madre che la tratta ancora come una bambina. Quando le sarà assegnato il ruolo principale ne Il lago dei cigni, la pressione comincerà a montare, spingendo la ragazza verso il collasso nervoso.
Oltre alla Portman (Oscar come migliore attrice per questo ruolo) fanno parte del cast anche Vincent Cassel e Mila Kunis, mentre nei comparti tecnici troviamo varie eccellenze quali Clint Mansell alle musiche o l’ottimo Matthew Libatique alla fotografia.
- Il cigno nero
- Marca: 20th Century Fox
… e ora parliamo di Kevin di Lynne Ramsay (2011)
Altro titolo che colpisce senza esclusione di colpi nella parte finale, … e ora parliamo di Kevin affronta una tematica tanto importante quanto scomoda e dipinge un indimenticabile rapporto fra madre e figlio.
Il Kevin del titolo (interpretato da due attori diversi con il passare degli anni) è uno dei bambini più “scomodi” della storia del cinema ed è molto difficile per lo spettatore provare empatia nei suoi confronti.
Fin dai primi anni d’età le sue azioni costruiscono pian piano un abisso invalicabile e assisteremo con sempre maggiore senso di disfatta ai tentativi che sua madre compie per amarlo, nonostante tutto.
Tratto da un romanzo di pari se non maggiore potenza, … e ora parliamo di Kevin è ulteriormente valorizzato da una intensa prova di Tilda Swinton nella parte della madre di Kevin.
- E Ora Parliamo Di Kevin
- dvd
Lo sciacallo – Nightcrawler di Dan Gilroy (2014)
Come ho fatto più volte notare, il thriller psicologico pone particolare accento sulla descrizione della condizione mentale di uno o più personaggi, alla quale inevitabilmente si accoppia qualche gesto criminale o perlomeno reputato immorale da larga parte dei lettori/spettatori, ed è quindi “normale” incontrare protagonisti più o meno devianti.
Ma pochissimi, anche in questo elenco, possono rivaleggiare con l’incredibile e negativamente ineffabile Louis Bloom, interpretato magistralmente da Jake Gyllenhaal. Molti altri, persino fra i serial killer, ci sono sembrati più comprensibili e volendo meno oscuri di questa sorta di parassita emotivo e psichico, che non sembra nemmeno rendersi conto della gravità delle sue azioni.
Solitario e privo di empatia, Bloom sprofonderà sempre di più nella melassa di una Los Angeles notturna fotografata ad arte da un Robert Elswit in stato di grazia, per certi versi finendo con l’essere una sorta di evoluzione, o meglio aggiornamento, del Travis Bickle di Taxi Driver.
- Notorious Pictures
- 8032807058825
L’amore bugiardo – Gone Girl di David Fincher (2014)
Ed eccoci al terzo film di David Fincher presente in questa guida. Questa volta tocca alla coppia americana finire sotto il bisturi e lente di ingrandimento di Fincher che, in collaborazione con Gillian Flynn, riesce a confezionare un ottimo thriller/domestic noir che opera perlomeno su tre diversi livelli.
Da un lato abbiamo il lato di puro intrattenimento, ovvero al costruzione e gestione della trama e dei livelli di tensione, c’è poi un acuto, caustico e ironico commentario sulla condizione attuale di certe coppie e su quel che muove e tiene unite determinate relazioni, per finire infine con l’aperta satira sociale, su quel che è la percezione (dovuta anche ai media) e quel che è realtà.
Come già detto con Fincher, troviamo grandi professionisti in molti ruoli, dai due protagonisti Ben Affleck e Rosamund Pike per poi passare alle musiche di Trent Reznor e Atticus Ross o alla fotografia di Jeff Cronenweth.
- Gone Girl - L'Amore Bugiardo dvd
- Affleck,Pike (Attore)
Regali da uno sconosciuto di Joel Edgerton (2015)
Continuiamo la nostra lista con uno dei titoli più potenti e impressionati, da parte di un Joel Edgerton sempre più a suo agio in varie vesti, dall’attore al regista, dallo sceneggiatore al produttore.
La sinossi narra di una coppia, Simon e Robyn che, in seguito a un aborto, si trasferisce in California per cercare di ricominciare. Lì i due incontreranno Gordo, un uomo che da ragazzo ha frequentato la stessa scuola di Simon.
Gordo darà loro il benvenuto nel vicinato, lascerà regali sulla soglia di casa e inviterà i due a cena, in un crescendo di attenzioni che ben presto rivelerà una faccia oscura.
Senza rovinarvi alcuna sorpresa, invito chiunque non abbia ancora visto il film a recuperare questo titolo, che tocca argomenti quali bullismo e vendetta e ha un finale agghiacciante come pochi.
Trio dei protagonisti azzeccato, con Joel Edgerton scatenato nel ruolo di Gordo e Jason Bateman e Rebecca Hall ben adatti nel dar vita alla coppia Simon e Robyn.
- Marca: Koch Media
- Regali da Uno Sconosciuto - The Gift (DVD)
Searching di Aneesh Chaganty (2018)
Un thriller ideato da due ex dipendenti di Google che ci mette in guardia sulle nuove tecnologie e di quanto ci espongano a rischi.
David Kim è un vedovo americano di origini coreane la cui figlia adolescente Margot scompare improvvisamente senza lasciare traccia. Le uniche piste sono legate al portatile che la ragazza ha lasciato a casa. David sa poco della vita privata della figlia e non può far altro che entrare nel suo computer e indagare tra contatti e cronologia web.
Il film utilizza l’espediente di narrare l’intera vicenda attraverso il filtro di uno schermo – che sia un computer, un telefonino, una tv, un’app – per tutta la sua durata; nonostante si tratti di un’idea già utilizzata, in “Searching” risulta assolutamente vincente.
Parasite di Bong Joon Ho (2019)
Siamo di fronte alla storia della famiglia Kim, formata dal padre Ki-taek, la madre, Chung-sook, e due figli, la 25enne Ki-jung e il minore, Ki-woo. La loro è una vita misera e senza ambizioni né speranze per il futuro. Per cambiare rotta Ki-woo decide di falsificare la sua identità così da rivendersi come tutor di inglese a Yeon-kyuo, la figlia adolescente della ricca famiglia Park.
A un certo punto Ki-woo nota come alla figlia minore dei Park piaccia disegnare, e spaccia quindi sua sorella Ki-jung come un’insegnante d’arte. Un po’ alla volta la famiglia Kim si introdurrà sempre più nella routine dei Park, come un parassita fa con un organismo estraneo.
A Cannes, Parasite ha vinto la Palma d’oro, primo film sudcoreano di sempre a vincere il festival.
Joker di Todd Phillips (2019)
Gotham, anni ’80. Arthur Fleck sogna di diventare un comico affermato ma tutto ciò che gli riesce è fare il clown per i bambini in difficoltà e l’intrattenitore pubblicitario in strada. Squattrinato e depresso, Arthur è affetto da un disturbo psichico che gli causa improvvisi attacchi di risate in momenti di stress. Dopo un’aggressione un collega gli dà una pistola per difendersi ma causa di essa ha un contrattempo che gli costa il lavoro da clown. Quando tre sconosciuti in metropolitana lo deridono, apre il fuoco e li uccide. Sarà l’inizio di un viaggio senza ritorno.
La donna alla finestra di Joe Wright (2020)
Questo film è basato sul bestseller di A.J. Finn e vede protagonisti Amy Adams, Julianne Moore, e Gary Oldman. La trama ruota attorno ad Anna Fox, una psicologa infantile agorafobica che passa le sue giornate spiando i vicini dalla sua finestra. La storia prende una piega inquietante quando Anna è testimone di un crimine che potrebbe cambiarle la vita.
Nightmare Alley di Guillermo del Toro (2021)
Stan è un nullatenente senza un preciso scopo nella vita che si unisce a un luna park ambulante. Imparati i trucchi del mestiere da una veggente, si sposta in città e si fa chiamare il Grande Stanton, indovino e sensitivo. Asserisce di poter comunicare con i morti e seduce e truffa decine di uomini ricchi. La relazione con una psicologa ancora più spietata e calcolatrice lo porterà alla rovina.
As Bestas di Rodrigo Sorogoyen (2023)
Il film racconta la storia di una coppia francese che si trasferisce in un villaggio rurale spagnolo per avviare un agriturismo, ma si scontra con l’ostilità crescente della popolazione locale. Questo porta a una tensione crescente e a una lotta per la sopravvivenza.
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