Jason Rekulak è nato e cresciuto in New Jersey e vive a Philadelphia con la moglie e due figli. È l’editor americano della serie di Miss Peregrine di Ranson Riggs.

Prima di dedicarsi alla scrittura è stato, fino al 2018, l’editore di Quirk Books. Il suo romanzo d’esordio I favolosi anni di Billy Marvin (Rizzoli, 2018) è stato tradotto in 12 lingue e nominato per un Edgar Award.

Ora, recensisco per voi il suo secondo romanzo: Teddy, che presto diventerà una serie per Netflix.

Mallory Quinn è una giovanissima ragazza in cerca di riscatto. Ha un passato doloroso segnato da un lutto straziante e dall’uso di stupefacenti. Ma ora è ‘pulita’ da diversi mesi ed è in cerca di un’occupazione lavorativa. Il suo sponsor Russell le trova un impiego come babysitter presso una famiglia del New Jersey, i Maxwell.

«I Maxwell abitano in una grande casa vittoriana a tre piani, rivestita di legno giallo e con le finiture bianche, come nelle casette di pan di zenzero. C’è una grande veranda che gira tutto intorno, con mobili di vimini e grandi vasi pieni di fiori gialli, margherite e begonie. Alle spalle della casa c’è un grande bosco, così il canto degli uccelli riempie la strada e sento anche il ronzio degli insetti e un cinguettio e un trillo.»

Fino qui, tutto bene. Quando, però, farà la conoscenza del piccolo Teddy, un bambino di cinque anni dolce, educato e con degli adorabili capelli dritti e rossicci, e della sua splendida famiglia che la accoglierà amorevolmente, tutto diventerà perfetto.

Il piccolo Teddy è un bambino curioso, intelligente e interessato a tutte le attività proposte da Mallory. Come parecchi bambini della sua età, che spesso si sentono soli, ha un’amica immaginaria Anya che dorme sotto il suo letto e di giorno gli suggerisce cosa disegnare.

Quando i disegni del bambino diverranno cupi e rappresenteranno anche scene di morte, Mallory inizierà a preoccuparsi. I Maxwell, invece, sembrano sottovalutare la situazione e giustificare le rappresentazioni macabre come normali fasi di crescita di un bambino di 5 anni che inizia a farsi domande sulla vita, sulla morte e sulle problematiche esistenziali in generale. Mallory, allora, indagherà di nascosto, fino a quando situazioni non chiare, episodi strani ed eventi preoccupanti le faranno drizzare le antenne. Cosa succede veramente in casa Maxwell? Chi è Anya?

“Teddy era in cucina con un nuovo disegno. È limmagine di un uomo che cammina allindietro in un bosco fitto e intricato. Trascina una donna per le caviglie, ne sposta il corpo senza vita. Sullo sfondo, tra gli alberi, si vedono la mezzaluna e molte piccole stelle luccicanti. «Teddy? Questo cos’è?»”

Dopo un inizio un po’ più lento e descrittivo, utilizzato per farci entrare nel ’vivo’ della questione, il tono si fa sempre più inquietante per poi divenire un thriller dalle sfumature paranormali e, per certi versi, anche un po’ horror.

I personaggi sono pochi e poco descritti perché Rekulak non ha bisogno di descriverli troppo. Li ‘senti’ parlare e raccontare, come se tu li avessi davanti, come se tu fossi insieme a loro.

La narrazione in prima persona, scelta vincente per catturare il lettore dalla prima all’ultima pagina, e una scrittura dinamica, vivace, ipnotica ed emotivamente coinvolgente sono, insieme alle illustrazioni, i punti di forza di Teddy.

Se per tessere le lodi di questo romanzo si è scomodato perfino Stephen King, questo vorrà pure dire qualcosa, è quasi una garanzia di successo.

Teddy non è solo un libro in bilico tra il normale e il paranormale, tra il possibile e l’incredibile, tra ciò che siamo disposti a credere e ciò che proprio non rientra nelle nostre ‘visioni’, è anche un libro di riscatto, di guarigione che ci fa scendere a patti con i nostri sensi di colpa più profondi per perdonare e perdonarci.

Il finale dolceamaro è la perfetta conclusione per una storia che sa anche emozionare e che affronta temi come il lutto, la solitudine e la rinascita.

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Teddy
  • Editore: Giunti Editore
  • Autore: Jason Rekulak , Horner Doogie , Will Staehle , Roberto Serrai

Articolo protocollato da Luisa Ferrero

Mi chiamo Luisa Ferrero, sono nata a Torino e vivo a Torino. Dopo una laurea in Materie Letterarie ho ricoperto il ruolo, per tre anni, di assistente ricercatore presso l’Università degli Studi di Torino e ho poi, successivamente, insegnato nella scuola per oltre trent’anni. Divoro libri di ogni genere anche se ho una predilezione per i gialli, i thriller e i noir. Le altre mie passioni sono: il cinema, il teatro, il mare, la mia gatta e la compagnia degli amici... Di recente mi sono approcciata anche alla scrittura partecipando a numerosi corsi di scrittura creativa. Il mio racconto giallo "Un, due, tre… stella!" è stato inserito nell’antologia crime "Dieci piccoli colpi di lama" - Morellini Editore (luglio 2022) e il mio romanzo d’esordio "Cicatrici", finalista alla quinta edizione del concorso "1 giallo x 1000", è stato pubblicato il 31 marzo 2023 da 0111 Edizioni. Ah, dimenticavo... dal 2016 sono non vedente ma questo, in realtà, non è un problema in quanto per dirla come Antoine de Saint-Exupéry "l’essenziale è invisibile agli occhi".

Luisa Ferrero ha scritto 108 articoli: