L'enigma della carta Varese - Domenico Wanderlingh

I cadaveri di Virginia Contini ed Elisa Boari, madre e figlia, vengono ritrovati all’interno del loro lussuoso appartamento in piazza Giovine Italia, a Milano. La prima ipotesi è di omicidio-suicidio perché tra le due donne, a detta della domestica, del custode e dei vicini, non correva buon sangue. In quella casa, infatti, liti e urla erano una consuetudine anche in seguito al profondo odio che la figlia pareva nutrire per la madre.

Il caso viene affidato ad Anita Landi, ispettrice capo dell’Anticrimine di Milano, nonché ex atleta delle Fiamme Oro.

«Le indagini risolte avevano catapultato il dottor Cambria al vertice dell’Anticrimine di Milano rendendo quasi automatica la sua promozione a ispettrice capo e il trasferimento nel gruppo investigativo speciale. Carriera in ascesa, encomi da ogni parte e apprezzamenti significativi dal ministero dell’Interno, tutti cambiamenti positivi che pure la lasciavano indifferente.»

Anita è poco incline alla diplomazia, ma tollerata dai superiori in quanto dotata di un forte intuito. E questa volta il suo intuito pare dirle che la tesi della lite sfociata in omicidio non sia credibile. Come mai Elisa stringeva tra le dita un frammento di “carta Varese”?

«È una carta raffinata con stampa fiorata a giglio usata per rivestire libri e quaderni, anche l’interno dei mobili, o per incartare regali. Adesso viene utilizzata poco.»

Che ruolo ha Sandro Boari, ex marito di Virginia e padre della ragazza, nella vita delle due donne? L’uomo, che da anni vive in Irlanda, ha anche un passato non specchiato in quanto già indagato dall’Interpol per riciclaggio, ma sembra avere un alibi.

L’ispettrice Landi si troverà costretta a scoperchiare il vaso di Pandora di una borghesia ricca e perbenista che, però, sotto il tappeto “buono” di casa nasconde segreti, misteri e una verità agghiacciante…

Terzo caso per l’ispettrice Anita Landi, già incontrata in Il passato non si cancella (2021) ed È colpa mia (2022). Tutti i romanzi sono autoconclusivi, anche se leggerli in modo sequenziale ci fa entrare maggiormente nella vita e nella psicologia di Anita.

A differenza di tanti detective che incontriamo nei vari thriller di successo, la protagonista è una figura a tuttotondo che ha enormi pregi ma anche tanti punti di debolezza e questa è una cosa che ho amato moltissimo. In apparenza, infatti, è una donna forte, sicura di sé, una vera e propria roccia ma nasconde al mondo tutti i suoi dubbi e le sue incertezze. Insomma, in poche parole Anita è una donna come tante che ha dovuto fortificarsi nel corso della vita ed è ricca di sfaccettature e di umanità.

La trama di L’enigma della carta Varese è studiata con grande intelligenza ed è ricca di elementi che la rendono imprevedibile, complessa e interessante.

Le tematiche affrontate sono di forte impatto sociale e fotografano una realtà, quella dei giovani ricchi, annoiati e sempre alla ricerca di trasgressioni, che ci fa accapponare la pelle.

«Sono tutte omologate: parlano allo stesso modo, si vestono uguali, fingono d’essere chi non sono, hanno il cellulare sempre a portata di mano come se attendessero una chiamata da Mattarella, e postano le medesime foto sui social: con la lingua fuori o col dito medio alzato, in bagno a prepararsi, in pose provocanti, nei locali alla moda mentre brindano a champagne perché devono dimostrare  che si stanno divertendo.»

La scrittura di Wanderlingh è il vero punto di forza del romanzo. La sua penna trasmette emozioni, tensione e mi ha tenuto incollata fino all’ultima pagina.

Indubbiamente l’autore, anche con questo romanzo, dimostra di avere un grande talento per questo genere letterario e una straordinaria capacità di creare storie complesse, con una quantità incredibile di personaggi, ma sempre realistiche e convincenti.

Chi è Domenico Wanderlingh

Domenico Wanderlingh nasce a Palermo nel 1965 e si trasferisce a Milano nel 1968. Dopo il liceo classico e la facoltà di giurisprudenza, si specializza nel Real Estate ed attualmente lavora presso un istituto di credito. Pubblica da indipendente due romanzi gialli: nel 2017 L’oscurità di Chiara e nel 2018 Barbara non si dimentica, e nello stesso anno tre racconti in una raccolta dal titolo Milano scritta in giallo. Vive tra Milano e Città di Castello. Il passato non si cancella, uscito per Astoria Edizioni, è il primo di una nuova serie gialla con Anita Landi seguito (sempre per Astoria) da È colpa mia (2022). Ora, il passaggio a Guanda con la pubblicazione de L’enigma della carta Varese.

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L'enigma della carta Varese. Un caso per l'ispettrice Anita Landi
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Articolo protocollato da Luisa Ferrero

Mi chiamo Luisa Ferrero, sono nata a Torino e vivo a Torino. Dopo una laurea in Materie Letterarie ho ricoperto il ruolo, per tre anni, di assistente ricercatore presso l’Università degli Studi di Torino e ho poi, successivamente, insegnato nella scuola per oltre trent’anni. Divoro libri di ogni genere anche se ho una predilezione per i gialli, i thriller e i noir. Le altre mie passioni sono: il cinema, il teatro, il mare, la mia gatta e la compagnia degli amici... Di recente mi sono approcciata anche alla scrittura partecipando a numerosi corsi di scrittura creativa. Il mio racconto giallo "Un, due, tre… stella!" è stato inserito nell’antologia crime "Dieci piccoli colpi di lama" - Morellini Editore (luglio 2022) e il mio romanzo d’esordio "Cicatrici", finalista alla quinta edizione del concorso "1 giallo x 1000", è stato pubblicato il 31 marzo 2023 da 0111 Edizioni. Ah, dimenticavo... dal 2016 sono non vedente ma questo, in realtà, non è un problema in quanto per dirla come Antoine de Saint-Exupéry "l’essenziale è invisibile agli occhi".

Luisa Ferrero ha scritto 108 articoli:

Libri della serie "Anita Landi"

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