Tommy Bergmann non ha mai dimenticato l’omicidio di quella ragazzina che ha visto nei primi tempi del suo incarico in polizia: a distanza di 16 anni il passato ritorna, e, davanti alle ferite sul corpo di una giovane prostituta straniera trovata in un appartamento di Oslo, non può evitare di fare un collegamento con il delitto di Kristiane di tanti anni prima. Però un colpevole c’è già, è ancora rinchiuso in un ospedale psichiatrico giudiziario: potrebbe essere che sia stato commesso un errore, tanti anni prima? La madre delle vittima sembra esserne convinta, ma rivelare il colpevole porterebbe alla luce troppi segreti. Con l’inverno particolarmente nevoso che incalza, Tommy Bergmann deve fare i conti con una vecchia indagine e con la sua infanzia dimenticata che torna a perseguitarlo.

Più ombre che luci in questo secondo romanzo di Gard Sveen dedicato all’Ispettore Tommy Bergmann, che si colloca nel filone dei poliziotti lupi solitari e tormentati: e se in una certa misura la cupezza è una precisa scelta di un romanzo che man mano si addentra nei confini sempre più oscuri di ciascun personaggio, sullo sfondo di una incongruente atmosfera natalizia che – più che avvicinarsi – incombe, le ombre maggiori di Le lacrime di Medusa si nascondono, più che nelle atmosfere, nella costruzione della trama.

Ben strutturato per buona parte della vicenda, il romanzo inciampa poi in quella che si potrebbe definire la maledizione del secondo romanzo. Se il primo romanzo (in assoluto, o di una serie) intriga il lettore, lo aggancia con i personaggi ben costruiti o con una storia intrigante, il secondo deve non solo mantenere fede a una promessa – inespressa ma non per questo meno reale – fatta al pubblico (o, malignamente, alle classifiche di vendita): il secondo romanzo deve amplificare tutto ciò che di buono è stato espresso nel primo, e il rischio è una certa tendenza a strafare.

Le lacrime di Medusa (Marsilio, traduzione di Giovanna Paterniti) si apre con un omicidio estremamente feroce che potrebbe essere collegato a un delitto, o forse a una serie di delitti, compiuti anni prima da un killer che sconta la sua pena in una struttura per psicopatici violenti: ma Sveen si scorda quasi subito di questo omicidio, che trova comunque una soluzione negli ultimi capitoli, perché la vera storia che ci vuole raccontare è quella che riguarda il killer e la domanda se sia o meno stata incarcerata la persona gusta.

Il presunto serial killer pensa da sociopatico, agisce da sociopatico, ma man mano che il racconto prosegue i dubbi sulla sua effettiva colpevolezza aumentano e il lettore si trova di fronte a una indagine che in fondo mira più a confermare quanto fatto che a cercare risposte, che porta alla luce alcune pecche della precedente indagine ma che potrebbe lasciare nel lettore più smaliziato alcune perplessità sui metodi investigativi di Tommy Bergmann e della giovane collega assegnata al caso, una coppia male assortita di investigatori incapaci di comunicare tra di loro. Personaggi interessanti e ben sviluppati, nei quali forse l’autore cerca la profondità di un abisso che – forse – è molto più semplicemente il male di vivere di esistenze complicate ma normali.

Le lacrime di Medusa è un romanzo non del tutto riuscito: ed è un peccato perché i personaggi sono buoni e la storia è interessante. Possibile che l’autore pecchi proprio nel dimenticare che questo è tutto ciò che serve a un noir, al quale giova un lavoro di sottrazione piuttosto che di addizione.

Il finale è a tratti confuso, e pur chiudendo la storia principale lascia aperte mole altre linee narrative che riguardano soprattutto l’infanzia di  Tommy Bergmann: appuntamento quindi al terzo capitolo della serie, con qualche dubbio.

Gard Sveen è scrittore e politologo, vive non lontano da Oslo e da molti anni è consulente del ministero della Difesa norvegese. Con il suo romanzo d’esordio, L’ultimo pellegrino (Marsilio 2018), ha vinto sia il Glass Key che il Riverton Prize, i massimi riconoscimenti scandinavi per la letteratura poliziesca. Le lacrime di Medusa è il secondo episodio della serie con protagonista Tommy Bergmann, pubblicata in dodici paesi.

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Le lacrime di Medusa
  • Sveen, Gard (Autore)

Articolo protocollato da Marina Belli

Lettrice accanita, appassionata di rugby e musica, preferisco – salvo rare eccezioni – la compagnia degli animali a quella degli umani. Consumatrice di serie TV crime e Sci Fy, scrittrice fallita di romanzi rosa per eccesso di cinismo e omicidi. Cittadina per necessità, aspiro a una vita semplice in montagna o nelle Highland scozzesi (a condizione che ci sia una buona connessione).

Marina Belli ha scritto 146 articoli: