Terzo romanzo della saga di Marco Leon, agente veneziano dell’Inquisizione di Stato, giugno 1753. La sera del suo compleanno, dopo aver festeggiato con qualche bicchiere di troppo, il medico Augusto Florian si imbatte del corpo morente di un farmacista che doveva consegnare un farmaco alla sede del consolato inglese. Prova a prestargli soccorso, ma viene scambiato per l’assassino, e così imprigionato ingiustamente sino a quando, in suo soccorso, interviene non solo un paio di altri omicidi, ma soprattutto Marco, personaggio misterioso, umanissimo ed affascinante creato da Paolo Lanzotti.

Ho già letto con infinito piacere I guardiani della laguna e Le ragioni dell’ombra, edite sempre con tre60, che anzitutto mi hanno fatto conoscere un autore estremamente colto e disciplinato nella sua ricerca storico-politica, indispensabile per chi scrive gialli storici, ma qui celebrata all’ennesima potenza per scrupolo ricostruttivo. Quel che scopri dalle pagine di Lanzotti è una Venezia ignota ai più, persino a me, lo ammetto, che avevo una nonna vissuta tra il Lido e la Riva degli Schiavoni sino al matrimonio. Siamo nel 1753 (curioso come l’autore ambienti tutti e tre i suoi romanzi in una unità temporale, giustificato dalla sotto-trama della storia d’amore con Lady Marion, che non poteva diluirsi in un tempo troppo ampio) e la trama può essere annoverata nella classe del mistery, ossia gialli classici di investigazione, tra Sherlock Holmes e Poirot.

Marco Leon è un personaggio curioso, anti-eroe negativo, giovane nobilhomo patrizio di una famiglia decaduta: non è un supereroe, anzi, ha limiti e difetti, ma è estremamente leale, generoso, con un senso dell’onore e della responsabilità sviluppatissimi. Marco Leon è un Angelo Nero anzi, è il loro capo carismatico. È l’intelligence del momento: spionaggio e controspionaggio e sicurezza di Stato ma, contemporaneamente, indagini su un delitto (o più) in cui incappa in ogni romanzo nel quale, come si diceva, scorrono due vicende parallele.

E’ un grande studioso e appassionato lettore: la sua casa è piena di libri (come quella di Paolo Lanzotti), ma è anche un avventuroso, ha grande spirito di osservazione e un rispetto profondo per il genere femminile, non solo per la donna di cui è segretamente innamorato, ma persino per la attrice o la prostituta in cui incappa nelle sue avventure.

Sordida, pettegola, sporca, densa di trame e di insidie, Venezia appare obliquamente. Splendida nelle sue celebrazioni più note, dal matrimonio del mare al carnevale, ma abietta e lurida: durante le feste, o a teatro, non essendoci servizi igienici, dopo una certa ora si veniva costretti a lasciare il luogo per non soccombere agli afrori delle deiezioni e delle candele di sego, come Marco e Marion che escono per non svenire.

L’autore ha ammesso di scrivere e pubblicare ormai da 50 anni e di aver attraversato vari generi, dalla fantascienza al fantasy, dai romanzi per ragazzi sino ad approdare al giallo storico, di cui ama molto curare l’ambientazione e la accurata ricostruzione: in puntata a Risolto Giallo ha riferito di aver impiegato due anni a prepararsi sul ‘700 veneziano, periodo di decadenza e di grande entusiasmi cittadini: si giocava a bassetta, biribisso, picchetto, bazzica e faraone, oltre al mercante in fiera. Si indossavano la larva (la maschera bianca poi famosa in Phantom of the Opera) e la moretta, mascherina da donna retta da un bastoncino che andava infilato in bocca. E si tramava. Molto.

Nei romanzi di Paolo, la parte di verità si annoda con quella immaginata: l’Inquisizione di stato (che non ha nulla a che fare con il Santo Uffizio), all’epoca, non aveva propri agenti, quindi gli Angeli neri non sono mai esistiti , ma era temutissima in quanto braccio esecutivo del Consiglio dei Dieci: dice la storia che bastasse pronunciare la frase “L’Inquisizione sa” per intimorire e indurre alla confessione. Un inno di classe ad una città eterna, il cui smalto è sbreccato dalle unghiate che deve tirare contro il turismo invadente, i negozietti che chiudono, la deambulazione a senso unico nelle calli in certi momenti. Non vediamo l’ora di leggere il prossimo!

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Le carte segrete della Serenissima
  • Lanzotti, Paolo (Autore)

Articolo protocollato da Alessia Sorgato

Alessia Sorgato, classe 1968, giornalista pubblicista e avvocato cassazionista. Si occupa di soggetti deboli, ossia di difesa di vittime, soprattutto di reati endo-famigliari e in tema ha scritto 12 libri tra cui Giù le mani dalle donne per Mondadori. Legge e recensisce gialli (e di alcuni effettua revisione giuridica così da risparmiarsi qualche licenza dello scrittore) perché almeno li, a volte, si fa giustizia.

Alessia Sorgato ha scritto 121 articoli:

Libri della serie "Marco Leon"

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Paolo Lanzotti (Venezia, 1952) esordisce in campo letterario con opere di fantascienza e fantasy. Alcuni suoi romanzi sono risultati finalisti ai premi Odissea 2011, Urania-Mondadori 2012, Il Giallo Mondadori 2015 e Odissea 2015. Pur occupandosi ancora, […]