Il metodo Catalanotti di Andrea CamilleriAnche il 2018 ci offre un nuovo romanzo della serie dedicata al commissario Montalbano con Il metodo Catalanotti, naturalmente firmato da Andrea Camilleri e altrettanto ovviamente pubblicato da Sellerio, giusto in tempo per regalarci una vacanza estiva in una Vigàta sempre meno immaginaria e raramente così vicina al Paese come in questa nuova opera.

Il sottoscritto ha già precedentemente ammesso e ribadisce anche in questa occasione un certo senso di disagio e inadeguatezza ogni volta (e sono tante) che gli si offre l’occasione di presentare un nuovo romanzo di Andrea Camilleri.

Ciò avviene perché, ed è ribadito più che mai anche ne Il metodo Catalanotti, il novantaduenne autore siciliano mostra continuamente una straordinaria capacità di rinnovamento, una curiosità e una voglia di pensare e discutere il suo stile e i contenuti e un profondo grado di confronto con l’attualità che sono sostanzialmente unici nel panorama italiano.

Si afferma spesso, in modo che trovo talvolta retorico e di maniera, anche su queste pagine elettroniche, che il genere giallo è uno dei più adatti e accurati a rispecchiare la situazione attuale, in particolare i mali del nostro Paese, ma in Andrea Camilleri questa affermazione corrisponde in maniera totale al vero.

E accanto al confronto con la contemporaneità ne Il metodo Catalanotti troviamo anche uno scrittore che, dall’alto di una carriera e bibliografia impressionanti, si confronta con se stesso e con le sue passioni, in primis il teatro.

Sono tutti tratti e dati di grande importanza, ma vengono resi ancora più grandi dal dato anagrafico: è difficile trovare, persino a livello mondiale, un autore che dopo aver ampiamente superato la boa dei novant’anni non solo riesce a mantenere tale lucidità, ma giunge anche a sfornare alcune delle opere più importanti della sua vita e a continuare a lavorare su questioni stilistiche.
Il tutto all’interno di una serie, quella di Montalbano, che vanta ormai tantissimi titoli e che in mano ad altri “professionisti” della scrittura avrebbe da tempo perso ogni interesse e mordente.

Non ci resta che cercare di capire meglio cosa ci racconterà questa volta Camilleri, andando a dare un’occhiata alla trama de Il metodo Catalanotti.

A Vigàta, come nel resto d’Italia, crisi economica e disoccupazione creano depressione e drammi familiari, fra violenze domestiche e piccoli o grandi crimini, alle volte compiuti per la pura disperazione di non riuscire a trovare un lavoro regolare e dover comunque sbarcare il lunario, e magari metter su famiglia anche contro ogni cupezza della realtà.

E Montalbano sa distinguere fra crimine e crimine, fra movente e movente, e di conseguenza sa quando chiudere un occhio e quando tenerli spalancati entrambi. L’indagine più importante questa volta è in ambito teatrale, seppur su una compagnia tanto amatoriale quanto entusiasta e vogliosa di creare. Una compagnia nel cui direttorio c’è anche Carmelo Catalanotti, ennesima e riuscita figura complessa, che mischia amore per l’arte e il cinismo dell’usuraio e che, in qualità di regista ha le idee ben chiare, forse fin troppo.

Ben preparato sulla avanguardie del Novecento, Catalanotti pone grande attenzione e accento sul testo ma lavora anche a fondo sull’attore, portando la sua troupe a confrontarsi a fondo con i propri limiti, le verità e ogni estrema complessità. A complicare ancora di più vita e indagini di Montalbano arriva un amore improvviso, rafforzato dalla momentanea assenza di Livia, un amore che lo tenta ancora di più in quanto è anche simbolo di impossibile ma agognato ritorno alla giovinezza…

Rispetto a un 2017 che ci ha offerto vari titoli dello scrittore di Porto Empedocle, l’anno in corso editorialmente parlando sembra scorrere un po’ più tranquillo, ma ricordiamo che Sellerio ha ristampato recentemente La scomparsa di Patò e che, molto probabilmente, prima della fine dell’anno spunterà ancora qualcosa di inedito dalle fucine camilleriane.

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Il metodo Catalanotti
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Il metodo Catalanotti
  • Camilleri, Andrea (Autore)

Articolo protocollato da Elvezio Sciallis

Elvezio Sciallis è stato uno dei più attenti e profondi conoscitori di narrativa e cinema di genere horror. Ha collaborato per molti anni con La Tela Nera e con Thriller Café prima della sua tragica scomparsa nel maggio 2019.

Elvezio Sciallis ha scritto 245 articoli: