C’era una volta un concorso che si chiamava Giallo Wave: oggi sotto la lente d’ingrandimento del Thriller Cafè poniamo una delle raccolte contenenti i racconti vincitori, e più precisamente quella del 2003.

Titolo: Giallowave
Autore: AA.VV.
Editore: BigSquare Edizioni
Anno di pubblicazione: 2003
ISSN: 88-900689-1-4
Pagine: 149
Prezzo: € 10,00

Trama in sintesi:
GialloWave è un libro fatto di incontri: l’incontro tra la Biblioteca di Riccardo (Circolo Aurora) e la Fondazione Arezzo Wave anzi tutto. Dai loro progetti l’incontro con scrittori di fama come Carlotto, Lucarelli, Rigosi… Dall’idea del concorso Giallo Wave l’incontro con oltre 350 partecipanti. Infine l’incontro tra due case editrici: Big Square e Progetto Cultura, per tramite di chi cura questo volume… ma come dimenticare l’incontro con chi ha lavorato alla realizzazione a tempo di record di questo volume (Artegraf, Edizioni Zero)… infine dentro il volume si incrociano gli incontri, ma sta a voi scoprirlo… così come l’hanno scoperto: Maria Grazia, Marcella, Fabio, Catia, Alfonso, Giuseppina, Marco, Vincenzo, Rachele, Luca, Davide, Marco, Alberto… i vincitori di questa edizione di Giallo Wave.
Ecco, c’era un mistero da risolvere: chi saranno i misteriosi scrittori in grado di superare, partendo da un incipit scritto da giallisti famosi, tutte le selezioni e arrivare fino a qui, dentro questo volume? La risposta è qui sopra, anzi qui dentro… Gli incipit li avevano scritti Massimo Carlotto, Carlo Lucarelli, Giampiero Rigosi. Il volume contiene anche la postfazione di Carlo Lucarelli e Giampiero Rigosi e un racconto inedito di Massimo Carlotto. Buona lettura.
(dalla quarta di copertina)

A un’edizione di Giallo Wave partecipai anch’io, nel 2004. Il racconto ebbe poca fortuna ma si meritò poi la vittoria in un altro concorso (Un giallo per i Co’libri) e invece che ad Arezzo andai a Pistoia… ma questa, ne convengo, è un’altra storia. Leggendo, in ogni caso, a distanza di tempo questa antologia col meglio del premio del 2003, deduco che: o io all’epoca scrivevo proprio male, o sono stato boicottato (e delle due, chiaramente, direi proprio la prima; fermo restando il dubbio se non scriva uno schifo pure adesso!). Il libro infatti contiene delle opere di livello medio/basso, alcune con buoni spunti, ma gestite male e denotanti immaturità stilistica (lasciando perdere punteggiature sbagliate e altre cose su cui in fondo un po’ si può sorvolare); altre invece scritte meglio, ma trite e scontate, somiglianti a quelle precedenti e successive e senza nessun elemento fortemente caratterizzante che colpisca. Lo stesso racconto di Carlotto che apre il volume mi è sembrato un regalino svogliato buttato giù in due minuti. Le opere sono elencate non in ordine di classifica ma in ordine di incipit: prima quelle che seguivano Carlotto, poi Lucarelli, infine quelle che partivano dalla proposta di Rigosi. Accade così che uno dei racconti più interessanti si trovi in penultima posizione: dopo molti poco convincenti, stavo quasi per interrompere la lettura e perdermelo (anche se poi non è comunque questa gran perla, sia chiaro). A lettura ultimata, resta la sensazione di un insieme di scritti al limite del bruttino e non credo ce ne sarà qualcuno che ricorderò a distanza di qualche giorno. Dubito a ogni modo che ci siano possibilità che abbiate questo libro da qualche parte e pensiate di leggerlo, prima o poi, ma nel caso vi consiglio davvero di passare ad altro.

Articolo protocollato da Giuseppe Pastore

Da sempre lettore accanito, Giuseppe Pastore si diletta anche a scrivere e ha pubblicato alcuni racconti su antologie e riviste e ottenuto vittorie e piazzamenti in numerosi concorsi letterari. E' autore (assieme a S. Valbonesi) del saggio "In due si uccide meglio", dedicato ai serial killer in coppia. Dal 2008 gestisce il ThrillerCafé, il locale virtuale dedicato al thriller più noto del web.

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