Come cani selvaggi di Ian RankinI fan che hanno temuto che la pensione potesse segnare la fine delle indagini per John Rebus si sono già da tempo ricreduti e ora Longanesi, con Come cani selvaggi, ci offre l’edizione italiana del ventesimo volume che Ian Rankin ha dedicato al suo personaggio di maggior successo.
Even Dogs in the Wild, questo il titolo originale dell’opera, è stato pubblicato in originale nel 2015, arriva da noi con la traduzione di Alberto Pezzotta ed è anche il quinto titolo della serie di Malcom Fox, altra nota creazione dell’autore.

In Come cani selvaggi Ian Rankin cambia un po’ le carte in tavola per il suo John Rebus, che nei precedenti due romanzi (Corpi nella nebbia e L’ombra dei peccatori, rispettivamente 2013 e 2014) era sì tornato in attività ma si era comunque occupato di vecchi avvenimenti e cold case, mentre in questo caso non solo dovrà impegnarsi su una indagine attuale ma avrà anche occasione di incontrare il suo più acerrimo nemico.

John Rebus ha sperimentato la vita da pensionato, è poi tornato in servizio salvo quindi ritrovarsi nuovamente in pensione, e sa ormai bene quanto il mestiere da poliziotto sia l’unica esistenza che conosce sul serio e che gli piace, l’unico modo di agire che sembra avere senso per lui. Ecco quindi che quando il suo amico Siobhan Clarke gli chiede assistenza per una indagine piuttosto complicata, Rebus accetta subito pur di sfuggire alla noia.

E l’ex-ispettore torna in pista per un caso di omicidio la cui soluzione pare difficile, un avvocato in là con l’età sul cui cadavere è stato rinvenuto un biglietto minatorio, molto simile a quello che ha ricevuto, sempre a Edimburgo, la nemesi di John Rebus, Big Ger Cafferty.
Il boss malavitoso è stato infatti vittima di un attentato di avvertimento, alcuni spari che non lo hanno colpito, accompagnati dal messaggio minaccioso.

Contemporaneamente anche l’ispettore Malcom Fox si trova alle prese con una bella gatta da pelare: una coppia di criminali, padre e figlio, è arrivata da Glasgow con l’intento di scatenare una guerra con i boss di Edimburgo…

In Come cani selvaggi troviamo molti degli elementi che hanno reso Ian Rankin uno dei migliori autori di polizieschi: dialoghi serrati e ben ingegnati, puntuali svolte e cambi di trama e la sempre notevole cornice della capitale scozzese.
In questo particolare caso molto è giocato sui legami e contrasti di varie coppie, da quelle formate da padri e figli al binomio John Rebus e Malcom Fox, due ispettori ben diversi fra loro, fino a ciò che divide e unisce Edimburgo e Glasgow.

Come ultima nota sottolineiamo che il titolo originale, Even Dogs in the Wild, contiene, come spesso accade nelle opere di Rankin, un preciso riferimento musicale.
In questo caso si tratta di una suggestiva canzone degli Associates che narra, fra l’altro, di genitori che non riescono a proteggere i loro figli: persino i cani selvaggi riescono a far meglio di certi padri…

Compra su Amazon

Come cani selvaggi
79 Recensioni
Come cani selvaggi
  • Rankin, Ian (Autore)

Articolo protocollato da Elvezio Sciallis

Elvezio Sciallis è stato uno dei più attenti e profondi conoscitori di narrativa e cinema di genere horror. Ha collaborato per molti anni con La Tela Nera e con Thriller Café prima della sua tragica scomparsa nel maggio 2019.

Elvezio Sciallis ha scritto 245 articoli: