Il bosco maledetto di Ruth RendellMondadori continua la sua opera di riproposta dei romanzi di Ruth Rendell e, con Il bosco maledetto, si avvicina al termine della serie dedicata al personaggio dell’ispettore capo Wexford.
Il bosco maledetto, pubblicato in lingua originale nel 2007 con il titolo di Not in the Flesh, era già stato proposto in Italia nel 2008 da Fanucci e ora torna ne Il Giallo Mondadori (numero 3153) con la traduzione di Sara Brambilla.

Il bosco maledetto è il ventunesimo volume del ciclo di Wexford, segue la pubblicazione di Una fine in lacrime e precede quella di The Monster in the Box, titolo risalente al 2009 e ancora inedito in Italia. È uno degli ultimi romanzi della scrittrice, scomparsa nel 2015 e, sotto l’avvincente trama, nasconde l’importante sotto testo riguardante il problema delle persone scomparse.

Jim Belbury pensava di fare una tranquilla passeggiata nei boschi con il suo cane da tartufi in una zona boscosa abbandonata nella zona bene di Flagford, un villaggio nei pressi di Kingsmarkham. Quel che il cane porta alla luce, purtroppo, non è un prezioso tartufo bensì una mano, recisa e scarnificata. Dopo aver allertato la polizia cominciano le operazioni di ricerca nella zona e, durante alcuni scavi, gli agenti scoprono delle ossa e un teschio umani, avvolti in un lenzuolo, che si pensa siano rimasti sepolti per una decina d’anni circa.

L’esame autoptico, pur non riuscendo a chiarire altri elementi, permette di stabilire che le ossa sono di un uomo e che l’unica reale anomalia cui appigliarsi per ulteriori indagini è l’incrinatura di una costola. All’ispettore Waxford non resta quindi che cominciare da questo dato, conscio che il caso si presenta molto difficile visto che la documentazione sulle persone scomparse, pur lunghissima, risale agli ultimi otto anni. Gli eventi però precipiteranno in seguito al rinvenimento, sempre nella stessa zona e all’interno di una casa in rovina, di un nuovo cadavere.

Waxford dovrà quindi avventurarsi nel passato di Kingsmarkham e cercare di vincere la reticenza dei suoi abitanti nel tentativo di identificare un assassino che ha colpito nel passato e, a quanto pare, sembra più che disposto a colpire nuovamente nel presente.

Scomparsa nel 2015, Ruth Rendell è stata una delle maggiori “regine del crimine” britanniche e la lista dei premi vinti, sia a suo nome che con lo pseudonimo di Barbara Vine, è impressionante e comprende fra gli altri molteplici Gold Dagger Award, l’Edgar Award e il Mystery Writers of America.

La lista dei suoi romanzi appartenenti alla serie dedicata all’ispettore capo Wexford comprende un totale di ventitré volumi: rimangono ancora inediti in Italia The Monster in the Box (2009), The Vault (2011) e No Man’s Nightingale (2013).

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Articolo protocollato da Elvezio Sciallis

Elvezio Sciallis è stato uno dei più attenti e profondi conoscitori di narrativa e cinema di genere horror. Ha collaborato per molti anni con La Tela Nera e con Thriller Café prima della sua tragica scomparsa nel maggio 2019.

Elvezio Sciallis ha scritto 242 articoli: