Una fine in lacrime di Ruth RendellIl Giallo Mondadori ripropone ai lettori italiani Una fine in lacrime, uno degli ultimi romanzi di Ruth Rendell a essere stati pubblicati in Italia: la sua prima edizione risale infatti al 2006 per Fanucci, mentre in originale l’opera era apparsa nel 2005 con il titolo di End in Tears e possiamo ora leggerla nella traduzione di Giuseppe Costigliola.

È trascorso poco più di un anno dalla morte di quella che rimarrà a lungo nei cuori degli appassionati come una delle migliori scrittrici di narrativa gialla, una vera e propria regina del crimine, e per nostra fortuna rimangono ancora alcuni suoi romanzi in attesa di traduzione e pubblicazione nel nostro Paese.
Molti i premi e riconoscimenti ottenuti in carriera da Ruth Rendell e una lista molto breve, che non tiene conto dei piazzamenti in finale, comprende un Martin Beck Award, un Silver Dagger Award, un Edgar Award, un Mystery Writers of America e ben quattro Gold Dagger Award, ottenuti sia a suo nome che con lo pseudonimo Barbara Vine.

Una fine in lacrime è il ventesimo volume della serie che l’autrice ha dedicato al suo personaggio più noto e amato, l’ispettore capo Wexford ed è preceduto da Soli nel bosco, pubblicato nel 2015 ne Il Giallo Mondadori n. 3134 ed è seguito da Il bosco maledetto (Fanucci, 2008). Rimangono ancora inediti The Monster in the Box (2009), The Vault (2011) e No Man’s Nightingale (2013).

Il cadavere di Amber Marshalon, una ragazza di diciotto anni tanto bella quanto irrequieta, viene rinvenuto in uno dei modi peggiori possibili: a ritrovarlo è infatti il padre che, allarmato dal mancato rientro a casa della figlia, lo individua all’alba, nel giardino, fra gli alberi. La causa della morte è una serie di colpi al cranio, inferti probabilmente con una pietra o un mattone.

Tocca all’ispettore capo Wexford occuparsi del caso a partire dalle mille sterline in banconote da cinquanta trovate fra gli effetti personali di Amber: si tratta di una somma significativa e potrebbe rappresentare una importante pista per scoprire l’identità e il movente dell’assassino. Aiutato dal fido Mike Burden e da due nuovi agenti della sua squadra, Wexford comincia a indagare e scopre ben presto un collegamento con una morte precedente, quella di una donna uccisa da un blocco di cemento scagliato sulla sua automobile da un ponte.

L’ispettore scopre che anche in quel precedente omicidio la vittima designata doveva essere in realtà Amber e, nell’ondata di caldo che soffoca la cittadina di Kingsmarkham, comincia una serrata lotta contro il tempo per cercare di arrestare l’assassino prima che torni a uccidere o che faccia perdere le sue tracce per sempre. Ed è una corsa contro il tempo che l’ispettore Wexford, a ormai novant’anni passati da un pezzo, teme di non essere più in grado di affrontare con i dovuti mezzi intellettuali e le capacità di deduzione necessarie…

Mentre ci godiamo la lettura di Una fine in lacrime, non possiamo far altro che sperare che Mondadori traduca e pubblichi anche gli ultimi titoli della serie dell’ispettore capo Wexford.

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