Le conseguenze del male - Gian Andrea Cerone

Ho scoperto la penna di Gian Andrea Cerone solo da poco, leggendo il suo racconto contenuto nell’antologia “Un lungo capodanno in noir“, la cui protagonista era Marisa Bonacina, la sagace, altruista, intraprendente moglie di un certo commissario Mandelli… Restare colpita ed affascinata dalla scrittura di Cerone è stato inevitabile, perciò quando il barman del Thriller Café mi ha proposto di leggere il suo ultimo romanzo, “Le conseguenze del male“, ne sono stata entusiasta, anche se si trattava del terzo volume di una serie di cui non avevo letto i precedenti. I precedenti, nello specifico, sono “Le notti senza sonno” (2022) e “Il trattamento del silenzio” (2023), tutti pubblicati da Guanda e tutti con protagonista proprio il commissario Mandelli e la sua variegata squadra. Inutile dire che il romanzo mi ha folgorato sin dal prologo e che smettere di leggere è stato impossibile. Perché? Ecco!

“Resta incantato a osservare la ruota che gira.

Nell’aria bollente del tramonto il fruscio dei raggi produce un sibilo soffocato, simile al ronzio di una mosca morente. La bicicletta ha terminato il suo volo oltre il ciglio della strada e ora giace, spaccata in due, sul limitare del fosso. Il manubrio rovesciato all’indietro, le manopole infilzate nella terra riarsa, il triangolo del telaio distorto, il piantone spezzato all’altezza delle pedivelle, la sella incastrata sotto una griglia per il deflusso delle acque piovane. L’uomo osserva ogni particolare dell’incidente, chiude gli occhi e si mette in ascolto. Il rombo della provinciale ricorda il rantolo di un temporale in fuga, si sentono cani abbaiare nelle vicinanze. Nel frattempo il ronzio declina in un soffio, la ruota rallenta i giri, il suono si spegne.

Soltanto allora riapre gli occhi.

Cerca con lo sguardo il corpo della donna. Lo ritrova lì, immobile, disteso accanto all’altra bicicletta. Avanza a passo deciso, la guarda dall’alto. Studia i lineamenti delicati, il viso pallido, i capelli scarmigliati e sporchi di polvere. Da un taglio sul labbro superiore sgorga un rivolo di sangue che lambisce la base del naso e scivola giù, lungo la guancia. Per un istante gli sembra di udire un motore che si avvicina, poi l’eco remota si allontana e svanisce nella calura.

Si tranquillizza. Asciuga il sudore, si piega sul corpo esanime e lo solleva con irrisoria facilità. Dopodiché si guarda intorno e si avvia verso il furgone.

Il sole prosegue la sua inesorabile discesa, una marea accecante dilaga sulla pianura e ferisce gli occhi. L’uomo piega il capo di lato e sbuffa tutto il suo fastidio. Il sudore gli si insinua tra le scapole, incollando la camicia alla schiena. Quando la deposita sul pianale, alla donna sfugge un gemito di sofferenza. Lui le accarezza il viso e scosta una ciocca di capelli dalla fronte madida”.

Da queste poche righe traspare tutta l’attenzione ai dettagli, la chirurgica scelta delle parole, la sensorialità del linguaggio, la capacità dell’autore di tratteggiare immagini tridimensionali vividissime con pochi, sapienti accorgimenti… Se non è bravura questa…! E poi ci sono loro, la squadra e la storia, anzi in questo caso le storie. La squadra è quella diretta da Mario Mandelli, cinquantasettenne milanese innamorato della storia della sua città almeno quanto lo è di sua moglie, la fantastica Isa Bonacina. Accanto a lui ci sono molti altri personaggi indispensabili (e decisamente ben caratterizzati) tra cui l’amico vicequestore Pinducciù, l’ispettore Casalegno – suo fidato compagno di indagini e di avvincenti botta e risposta -, il fido agente Vacirca, l’hacker ammanicato coi servizi Zilli, le tenaci Donati ed Ambrosio. Proprio loro, le due donne dell’unità di analisi del crimine violento in servizio in quel torrido agosto, daranno il via ad un’indagine delicatissima che scoperchierà un abisso di orrore: da mesi, in città si susseguono i ritrovamenti dei cadaveri di donne difficili da identificare perché prive di documenti o effetti personali. Sembra che si siano suicidate, ma, al di là del numero crescente, c’è qualcosa che non convince le due poliziotte e le spinge ad indagare. Contestualmente, il commissario Mandelli è costretto ad anticipare il ritorno dalle amate ferie che stava trascorrendo con la moglie, perché una sua vecchia conoscenza ha chiesto il suo aiuto: una donna che il commissario conosce bene è stata rapita. Due indagini delicate e rischiose che finiscono per intrecciarsi in una trama articolata e complessa in cui ogni tanto sembra di perdersi, ma di cui l’autore tiene saldamente le fila. Non c’è scampo in questo libro, non ce n’è per Mandelli costretto a fare i conti col passato, non ce n’è per le vittime e per chiunque commetta anche solo una leggerezza, non ce n’è per il lettore, costantemente bersagliato da pugni nello stomaco e sottoposto ad un’overdose di adrenalina. Impossibile fermarsi, non c’è tempo né modo di rilassarsi nella lettura e lasciar sedimentare quanto letto: qui si corre, gli eventi precipitano sotto i nostri occhi increduli… Eppure tutto ha il suo tempo e il suo spazio. C’è tempo per riflettere, metabolizzare; c’è spazio per il dolore e la tenerezza, c’è il tempo per sparare e quello per fare l’amore… l’azione trova il rarissimo, perfetto equilibrio con i sentimenti e il risvolto socioculturale. C’è tutto, in questo thriller, tutto quello che si possa desiderare da un buon romanzo poliziesco. Lo consiglio a tutti, anche a chi, come me, non abbia ancora avuto modo di conoscere Mandelli e i suoi: vi assicuro che vi verrà voglia di leggere anche i volumi precedenti… io me li sono già procurati.

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Le conseguenze del male
  • Cerone, Gian Andrea (Autore)

Articolo protocollato da Rossella Lazzari

Lettrice compulsiva e pressoché onnivora, una laurea in un cassetto, il sogno di lavorare nell'editoria e magari, un giorno, di pubblicare. Amo la musica, le serate tra amici, mangiare e bere bene, cantare, le lingue straniere, i film impegnati e cervellotici, il confronto, la condivisione e tutto ciò che è comunicazione.

Rossella Lazzari ha scritto 168 articoli:

Libri della serie "Commissario Mandelli"

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