La signora delle spie – Tess Gerritsen
In un angolo remoto del Maine, tra onde gelide e fari fumanti, Maggie Bird cerca di rimarginare le proprie ferite su un piccolo allevamento di galline. Un passato da agente CIA, un’ultima missione andata in tragedia, e la promessa di una vita tranquilla: è tutto ciò che Maggie desiderava. Ma quando un cadavere compare davanti al suo capanno, capisce che qualcuno ha ancora un conto in sospeso con lei.
A scoprire l’omicidio è l’agente Jo Thibodeau, neo–sceriffo di Purity, abituata più a dispute tra villeggianti che a indagini internazionali. Jo in fretta si rende conto di avere una rivale formidabile: Maggie, affiancata da un “Circolo del Martini” fatto di ex-analisti, specialisti in comunicazioni e maestri del travestimento, tutti in pensione ma pronti a riprendere l’azione. Tra la polizia locale e il manipolo di espioni, si innesta una danza di depistaggi, inganni letteralmente da manuale e tecniche che hanno solcato gli scaffali del KGB e della CIA.
Tess Gerritsen gioca coi flashback da Bangkok a Istanbul, dal Tamigi a La Valletta, ricucendo frammenti di un’operazione segreta – in codice Cyrano – che sedici anni prima costò a Maggie la carriera e un caro amico. Il ritmo alterna capitoli serrati sul presente e passaggi in stile “reportage” missione per missione, affidati ai ricordi di Maggie e ai dossier del Martini Club. Il risultato è un thriller con un cuore da romanzo d’espionaggio classico, reso moderno da ironia sottile e dialoghi che strizzano l’occhio all’ammiccamento tra agenti in divisa e corrotti gentleman.
Il grande pregio di “La signora delle spie” è la sua umanità: Maggie non è un eroe implacabile, ma una donna che ha imparato a convivere con i fantasmi del passato, sacrificando la normalità per difendere il mondo che ama. Jo, dal canto suo, lotta per farsi rispettare in una comunità chiusa, scoprendo un’alleata inaspettata nell’ex-spia. E mentre l’inverno assedia Purity, i due eserciti in pensione ci ricordano che l’intuito non invecchia mai.
Per chi ama gli scenari “rustici” del nuovo spy-thriller e i colpi di scena calibrati come un buon Martini (agitato, non mescolato), Gerritsen firma un debutto nel genere che è un bicchiere da assaporare tutto d’un fiato. Preparatevi a brindare alla vendetta, perché questa volta i colpi più letali non partono dalla pistola, ma dalla penna di una spia in pensione.
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La signora delle spie – Tess Gerritsen
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