La ragazza dei cocktail - James CainScomparso nel 1977, James M. Cain è stato uno degli indiscussi maestri dell’hard-boiled, autore di capolavori quali Il postino suona sempre due volte e La morte paga doppio. Uno scrittore del quale c’eravamo purtroppo rassegnati a non vedere pubblicate nuove opere, fino allo scorso settembre, quando in America è uscito The Cocktail Waitress, romanzo postumo di cui non s’era mai saputo nulla fino alla sua scoperta da parte di Charles Ardai.
Il libro esce ora anche in Italia grazie a Isbn Edizioni (traduzione di M. Rossari), che lo pubblica col titolo de La ragazza dei cocktail. E non possiamo che esultare (anche per il titolo perfettamente a tema con il vostro locale thriller preferito).
Ma facciamo un passo indietro e ricostruiamo le vicende di quest’opera persa per anni e alla fine saltata fuori dopo una lunga ricerca.
Charles Ardai, oltre che essere un apprezzato e premiato scrittore egli stesso, è da sempre un fan di Cain, del quale si era lungamente vociferato che ci avesse lasciato un romanzo inedito prima di morire.
Come racconta alla CNN, la prima volta che Ardai ne aveva sentito parlare, era stato da Max Allan Collins, dieci anni prima. La caccia al libro perduto era iniziata così, e per nove anni non s’erano fatti progressi, dato che nessuno degli interpellati aveva mai visto davvero una copia del manoscritto. Né l’editore di Cain, né i collezionisti o gli storici. Fino a che Ardai non era riuscito a contattare Joel Gotler, l’agente di Hollywood che aveva ereditato il materiale di Cain dal suo predecessore H. N. Swanson. Tra le carte, era saltata finalmente fuori una bozza di The cockail waitress. Ma non è la fine della storia, perché tra nella collezione di manoscritti rari della Library of Congress esistevano diverse altre versioni incomplete.
Solo dopo un lavoro di ricostruzione ed editing, ecco che ci viene finalmente consegnata l’ultima perla di Cain, contraddista dai temi che l’hanno reso immortale: tradimento, lussuria, inganno.
Siamo a Hyattsville, Maryland, primi anni sessanta. Joan Medford è giovane, sexy e vedova: il marito è morto in un incidente automobilistico dalla strana dinamica. Stretta nella morsa di polizia e familiari, con un figlio da tirare su e il mutuo da pagare, Joan deve trovarsi un lavoro. Al Garden of Roses c’è bisogno di una cameriera che serva ai tavoli in hot pants e camicetta scollata. I clienti lasciano mance interessanti… Nel bar incontra due uomini: un giovane attraente e sfrontato per cui prova un’intensa attrazione e un anziano molto malato e pieno di soldi, tutti quelli che le consentirebbero di far crescere suo figlio senza preoccupazioni. La “ragazza dei cocktail” dovrà prendere quindi una decisione, ma quando tutto sembrerà incanalato nella giusta direzione, si troverà incastrata in una trappola mortale.

All’ottavo posto secondo il Times tra i 50 migliori scrittori di crime fiction di tutti i tempi e con le sue due già citate opere più celebri incluse tra i 100 romanzi gialli più belli di sempre, James M. Cain non credo necessiti di ulteriori presentazioni e raccomandazioni da parte mia. Se amate l’hardboiled, questo La ragazza dei cockail assolutamente deve essere vostro.

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Articolo protocollato da Giuseppe Pastore

Da sempre lettore accanito, Giuseppe Pastore si diletta anche a scrivere e ha pubblicato alcuni racconti su antologie e riviste e ottenuto vittorie e piazzamenti in numerosi concorsi letterari. E' autore (assieme a S. Valbonesi) del saggio "In due si uccide meglio", dedicato ai serial killer in coppia. Dal 2008 gestisce il ThrillerCafé, il locale virtuale dedicato al thriller più noto del web.

Giuseppe Pastore ha scritto 1637 articoli: