La brigata dei reietti di Sophie Hénaff Einaudi in Stile Libero Big ci propone un romanzo di Sophie Hénaff che potrebbe essere destinato a far storia e creare più di un emulo: La brigata dei reietti.
Tradotto da M. Botto, La brigata dei reietti affronta un tema ben caro al poliziesco e anche alla detective story, ovvero quello dell’agente poco attivo, fannullone, pieno di vizi, facile ad alzare il gomito o assentarsi dal lavoro, ma riesce a narrarci il tutto con piglio originale e divertito.

Si tratta di una figura non certo nuova nel genere letterario preferito da Thriller Café, ma non bisogna però confonderla con un personaggio per alcuni versi simile, ovvero quello del classico poliziotto indisciplinato, che ha molti contrasti con il potere e conduce le indagini come vuole lui.
Uno degli elementi più importanti che divide questi due gruppi è il successo: i primi sono degli sfaticati fatti e finiti, mentre i secondi, anche se hanno metodi particolari, spesso in forte contrasto con quelli ufficiali, arrivano ad acchiappare il colpevole.
La brigata dei reietti vuole capovolgere questa percezione, vediamo come:

Assenteisti che fingono malattie e impegni pur di non timbrare il cartellino; agenti che tendono a rifuggire dalle responsabilità per bersi un goccio in compagnia o da soli; menefreghisti che hanno fatto del guardare altrove una vera e propria arte: sono tipi di persone che ognuno di noi ha incontrato sul lavoro, un aspetto negativo che tendiamo a dare per scontato e mettere in conto.

Ma quando queste persone sono tutori dell’ordine, il danno è ancora più grave e le conseguenze delle loro azioni, o meglio, della loro mancanza di azione, impossibili da ignorare.
Ecco quindi che a Parigi si pensa a una possibile soluzione: radunare i peggiori agenti e detective in un’unica squadra, così da contenere i danni da un lato e disfarsi di casi e indagini rognose dall’altro.

Sulla carta sembra essere un piano perfetto: gli incaricati non avranno tanta voglia di impegnarsi ma finiranno, mal che vada, con il danneggiare casi già insolvibili o molto difficili. Ma questa equazione non tiene conto della variabile Anne Capestan, il commissario designato a comandare la squadra. Anne è in cerca di una occasione di riscatto e crede fortemente che sia l’occasione a rivelare tutto il reale potenziale degli uomini a sua disposizione. Eccola quindi alle prese con due casi di omicidio che prendono polvere da anni e che non sembrano poi così importanti.

Saranno proprio questi due casi, uniti alla forte volontà della Capestan, che cercherà di far leva sull’orgoglio dei suoi uomini e donne, a trasformare la brigata dei reietti in una squadra in grado di far luce dove tutto Quai des Orfèvres ha fallito.

L’idea ha grande potenziale, sia nel dar vita a una serie avente come protagonisti questi detective non proprio senza macchia o paura, sia nel fornire spunto a possibili emulazioni, che gioverebbero di una coloritura nazionale, così da avere nel tempo varie “brigate dei reietti”, ognuna con le sue particolarità e sfumature.

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La brigata dei reietti
  • Hénaff, Sophie (Autore)

Articolo protocollato da Elvezio Sciallis

Elvezio Sciallis è stato uno dei più attenti e profondi conoscitori di narrativa e cinema di genere horror. Ha collaborato per molti anni con La Tela Nera e con Thriller Café prima della sua tragica scomparsa nel maggio 2019.

Elvezio Sciallis ha scritto 242 articoli: