Lars RambeRieccoci a presentare nel nostro cafè un romanziere svedese, autore di un thriller sulla scia degli autori nordici che fanno la fortuna degli editori italiani: incontriamo oggi Lars Rambe con “Incubo bianco” edito dalla Newton & Compton. Atmosfere glaciali, crimini agghiaccianti (per restare in tema di temperature), una buona indagine eseguita con perizia e professionalità, un accenno a temi sociali come quello della malattia mentale e la quotidianità vissuta ai margini, fanno di questo esordio un romanzo davvero incalzante, immergiamoci allora nelle atmosfere tetre e fredde di Strangnas, ovvero Svezia e dintorni.

D: Ben venuto Lars, incominciamo subito con la chiacchierata e le poniamo la prima domanda. Che cosa pensa che i lettori ameranno di questo libro?
R: Spero che i lettori abbiano modo di apprezzare la storia per come è stata costruita, voglio che si sentano un po’ frustrati dalle relazioni dei personaggi che fino alla fine non si svelano per quello che sono e forse saranno felici di conoscere la piccola città di Strangnas un posto bellissimo e sereno ma pieno di segreti.

D: Quanto tempo ha impiegato per scrivere “Incubo bianco”?
R: Quasi un anno, scrivevo soprattutto di notte, nelle pause pranzo e in altri momenti liberi.

D: Da dove nasce l’idea del romanzo?
R: Ci sono tante idee e impressioni fuori… tendo a incominciare dall’esterno. Luoghi che mi restano impressi nella mente per qualcosa che attira il mio interesse. Una volta che conosco il luogo posso iniziare a creare i personaggi e da qui poi parte la storia.

D: Qual è la cosa più frustrante nello scrivere?
R: Che spesso la scrittura è lenta, una storia è costruita frase dopo frase, parola dopo parola. A volte il flusso è continuo ma spesso torno indietro per far combaciare i pezzi gli uni con gli altri.

D: Se volesse scioccare i nostri lettori con una rivelazione, cosa direbbe?
R: Forse non ho fatto cose molto scioccanti, però potrebbero essere interessati nel sapere che posso scrivere per settimane dormendo solo due ore per notte. Per andare invece sulla vita di tutti i giorni potrei dire che ho ballato con un amico una danza durante una festa. La danza si esegue nudi con solo due palloni in mano che ovviamente devono cambiare posto molto spesso.

D: Davvero simpatico! Ci può qualcosa in più sulla sua vita?
R: Sono un avvocato, ho lavorato principalmente nel settore commerciale. Dopo essermi trasferito in Kenya con la mia famiglia un anno fa, occupo un solo giorno alla settimana per le questioni legali e per il resto scrivo. È un bell’equilibrio che mi piacerebbe tenere per diverso tempo.

D: Personalmente cosa le piace leggere?
R: Mi piace molto la criminalità ma anche il fantasy e la fantascienza, mi piacerebbe buttarmi su un romanzo storico, grandioso… cose di questo tipo.

D: Se potesse viaggiare ovunque nel mondo e in un particolare periodo, dove le piacerebbe andare e perché?
R: Ci sarebbero così tante opzioni, ma permettetemi di andare a Roma nel periodo di Giulio Cesare. Molta parte della cultura europea è nata da quei tempi, andare là permetterebbe di capire da dove siamo partiti, inoltre e onestamente mi piace molto l’Italia!

D: Siamo liete di sapere che le piace il nostro paese… cosa si augura i lettori imparino dalla lettura del suo romanzo?
R: Credo che i lettori imparino qualcosa che per me è fondamentale, ovvero come rimanere fedeli con se stessi rispettando gli altri. Tenere gli occhi aperti e scoprire cosa le persone hanno da offrire senza pregiudizi, rispettate i vostri sentimenti ma non lasciate che dettino le regole. In più spero si incuriosiscano sulla contea di Sörmland, in Svezia, è un bel posto da visitare.

D: Che consiglio darebbe a un aspirante scrittore?
R: Non abbiate paura di scrivere e prendetevi tutto il tempo per trovare la vostra storia. Rimarrà con voi per molto tempo perchè quello che si impara con il primo libro sarà una buona lezione per il futuro. Fate prima di tutto un patto con voi stessi, prendetevi il tempo necessario per scrivere e siate onesti nel percorso da seguire.

D: Perché gli italiani sembrano amare tanto i gialli scandinavi?
R: Beh, credo si debba ringraziare Stieg Larsson che ha creato l’interesse, sulla base di quello che ho visto penso che il modo in cui l’autore abbia trattato la situazione sociale della criminalità svedese, l’ambientazione fredda e cupa dei luoghi piaccia ai lettori. Forse ha qualcosa a che fare con i sentimenti che sono tenuti a bada e come la tranquillità cambi in una manciata di secondi. Penso che il pubblico italiano abbia trovato il mio romanzo più spaventoso di un svedese medio.

D: Per concludere… c’è qualcosa che vuole aggiungere che non abbiamo detto?
R: Aggiungerei solo che mi auguro che i lettori trovino interessante il seguito del mio romanzo e mi auguro di avere la possibilità di venire in Italia quando uscirà il secondo romanzo, magari già dal prossimo anno.

D: Ci vuole anticipare qualcosa?
R: Certo, sarà una storia diversa, ambientata nell’estate svedese, poco freddo, ma violento credo che vi sorprenderà.

D: Ne siamo certe… Grazie Lars per aver risposto alle nostre domande, alla prossima pubblicazione allora!
R: Certo alla prossima, aspetto il vostro invito, grazie a voi!

Articolo protocollato da Arianna e Selena Mannella

Arianna e Selena Mannella Collaborano al magazine Albatros per il quale intervistano personaggi del jet set nazionale e internazionale e con Thriller Magazine, nel quale curano la rubrica “Ordinaria Follia”. Sono addette stampa e editor.

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