Il silenzio del carneficeDopo il buon esordio con La biblioteca dell’anatomista, Jorgen Brekke si ripropone anche ai lettori italiani con il nuovo romanzo, Il silenzio del carnefice, edito da Nord.
Come già nel precedente, la storia si articola su più piani temporali, prendendo le mosse dal passato, e in questo caso più precisamente dal 1767. Un giovane compositore deve lasciare Stoccolma e scappare a Trondheim. Qui progetta di cambiare identità e farsi chiamare Jon Blund, per potersi dedicare senza ostacoli alla musica, sua unica grande passione. Ma le cose non andranno come sperato, e per il giovane il viaggio finirà con la morte.
Ci si sposta poi proprio a Trondheim, oggi. Il detective Odd Singsaker si trova di fronte a un antico carillon del XVIII secolo che si staglia sul petto di una donna uccisa in modo atroce e a cui sono state asportate le corde vocali. Niente impronte digitali né tracce di DNA, né testimoni. L’unica pista è la melodia suonata dal carillon. Un’aria composta da un certo Jon Blund. Una melodia che, nel corso dei secoli, è stata considerata una musica maledetta. Perché chiunque l’ascolti è destinato al sonno eterno.

Con un’accoglienza discreta in patria, Il silenzio del carnefice (Drømmeløs il titolo originale) propone nuovamente come protagonista Singsaker, intanto appena tornato alla ribalta in Svezia nel recente Menneskets natur, uscito proprio quest’anno. Il personaggio seriale creato da Brekke per il momento non pare avere lo spessore per diventare uno dei beniamini preferiti dal pubblico italiano, ma tutto sommato ha le carte in regola per intrattenere onestamente, soprattutto per chi ama le storie un po’ truculente e che affondano le radici nel passato. Se vi sentite attratti anche voi da questi ingredienti, probabilmente potrete trovare nella lettura di questa sua seconda avventura un buon passatempo.

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Articolo protocollato da Giuseppe Pastore

Da sempre lettore accanito, Giuseppe Pastore si diletta anche a scrivere e ha pubblicato alcuni racconti su antologie e riviste e ottenuto vittorie e piazzamenti in numerosi concorsi letterari. E' autore (assieme a S. Valbonesi) del saggio "In due si uccide meglio", dedicato ai serial killer in coppia. Dal 2008 gestisce il ThrillerCafé, il locale virtuale dedicato al thriller più noto del web.

Giuseppe Pastore ha scritto 1637 articoli: