Il taglio freddo della luna, Solferino 2022, è il terzo noir della serie scritta da Piera Carlomagno, che vede come protagonista Viola Guarino. Abbiamo avuto modo di conoscere ed apprezzare l’anatomopatologa materana un po’ strega che percorre la Lucania in lungo e in largo a bordo della sua “socia”, una stupenda Ducati bianca, nei romanzi Una favolosa estate di morte (Rizzoli 2019) e Nero lucano (Solferino 2021). Questa terza, intricata indagine conduce Viola sul litorale ionico, fra lidi super frequentati, abbaglianti tramonti ammirati da ville eleganti e segreti sepolti nel passato che, tuttavia, non smettono di tormentare chi ne porta il peso.

Agosto 2021. Quella che per Marina Pietrofesa Cortese, la matriarca ottantenne a capo di una delle famiglie più note ed ammanicate di Basilicata, avrebbe dovuto essere la giornata più importante di un’intera estate, viene funestata da due eventi spiacevoli e – si scoprirà – collegati in modo inquietante. Il nipote prediletto, Wlady, dopo una fugace apparizione in mattinata, non si presenta allo storico ed immancabile pranzo di fine estate da lei organizzato e non ricompare neppure nelle ore successive. Nel frattempo, in una villa poco distante, zeppa di opere d’arte di valore inestimabile, il professor Vittorio Ambroselli viene ritrovato morto, assassinato in una sorta di rappresentazione teatrale che rimanda al celebre quadro “La morte di Marat” di Jacques-Louis David. Il legame tra i due eventi appare subito chiaro agli inquirenti quando si scopre che Ginevra, la bellissima figlia diciassettenne dell’Ambroselli, aveva una relazione proprio con il giovane scomparso, Wlady Cortese. Ad occuparsi dei rilievi sul cadavere del noto fisico della fossa irreversibile in cui cinquant’anni prima erano interrate le scorie nucleari americane, è la nostra Viola Guarino che, come sempre, grazie anche ad un irresistibile mix tra intuito, intelligenza, sensibilità e capacità di entrare in contatto con le anime dei corpi che le tocca analizzare per lavoro, avrà un ruolo determinante nelle indagini. Questa giovane donna un po’ medico e un po’ strega è un personaggio assolutamente peculiare nella scena noir italiana contemporanea e, per questo, difficile da dimenticare: è brava nel suo lavoro, questo è ovvio, ma non è solo la bravura a far sì che non venga dimenticata dai lettori e che polizia e Procura, nonostante i suoi metodi non proprio ortodossi, non possano fare a meno di lei. Viola è unica per quel suo essere così contraddittoria, empatica e sfuggente, indipendente e suscettibile, tenace eppure schiva, consapevole eppure talvolta così ingenua, fuori posto come ogni tanto ci sentiamo tutte, e ancora capace di sorprendersi, di provare emozioni anche forti, di perdersi e ritrovarsi. Viola, poi, ha un altro grande pregio: è obiettiva e talvolta impietosa con la sua terra, quella Lucania vera, piena di luci ed ombre, che conosce ed ama visceralmente e che, grazie a lei, conosciamo meglio anche noi. Ed in questa sua terza indagine le ombre sono tante, forse più del solito, anche nella vita della stessa Viola, e giunti a fine lettura si fa più fatica a scrollarsi di dosso quel senso di malinconica ineluttabilità che certe storie portano inevitabilmente con sé: è come se le ombre qui non si dissipassero del tutto, lasciandoci con un senso di incompiuto, disturbante quanto inafferrabile, che pervade sottotraccia tutto il libro e rende questa storia più nera del solito. La scrittura di Piera Carlomagno, va detto, è una spanna sopra la media del genere: i suoi romanzi sono riconoscibilissimi proprio per questa sua prosa raffinata, elegantemente sofisticata, a tratti persino ermetica che tuttavia impone di concentrarsi. Queste non sono storie da leggiucchiare nel tempo libero, quando non si ha di meglio da fare: anche la scrittura, il linguaggio, lo stile sembrano trasmettere chiaramente al lettore il messaggio che qui si fa sul serio, si raccontano fatti gravi che reclamano la giusta e dovuta attenzione. E noi lettori siamo lieti di darla, quest’attenzione, consapevoli che quando chiuderemo il libro, l’appagante consapevolezza di aver letto un ottimo noir sarà impagabile.

L’autrice, Piera Carlomagno, vive a Salerno ma ha origini lucane. È giornalista professionista, presidente dell’associazione “Porto delle nebbie” e direttrice artistica del Salernoir festival giunto all’ottava edizione nel 2022. È laureata in cinese e ha tradotto un’opera teatrale del premio Nobel Gao Xingjian. Nel 2019 ha dato vita alla serie di Viola Guarino pubblicando il romanzo Una favolosa estate di morte (Rizzoli), vincitore del Premio Romiti di «Ombre», sezione Emergenti, al Caffeina Festival di Viterbo. La serie prosegue con Nero lucano (Solferino h2021) e Il taglio freddo della luna (Solferino 2022).

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Il taglio freddo della luna
34 Recensioni
Il taglio freddo della luna
  • Carlomagno, Piera (Autore)

Articolo protocollato da Rossella Lazzari

Lettrice compulsiva e pressoché onnivora, una laurea in un cassetto, il sogno di lavorare nell'editoria e magari, un giorno, di pubblicare. Amo la musica, le serate tra amici, mangiare e bere bene, cantare, le lingue straniere, i film impegnati e cervellotici, il confronto, la condivisione e tutto ciò che è comunicazione.

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