Il paziente - Juan Gomez-Jurado

Cari amici del Thriller Café, abbiamo avuto occasione di parlare spesso, su queste pagine, dell’ormai famoso scrittore spagnolo Juan Gomez-Jurado, in occasione della pubblicazione della trilogia con protagonista Antonia Scott, composta dai thriller Regina rossa, Lupa nera e Re bianco. Ebbene, Fazi ha da poco pubblicato la traduzione italiana (a cura di Elisa Tramontin) di Il paziente, scritto da Jurado nel 2014 e romanzo che in realtà precede ed apre la strada a detta trilogia. È il caso di chiarire subito che il romanzo è, sì, legato alle vicende spagnole di Antonia Scott e Jon Gutiérrez, ma solo per la presenza di un – pur fondamentale – personaggio: perciò, chi non abbia ancora letto la trilogia o non abbia intenzione di farlo non si preoccupi, il libro ne è una costola indipendente, tantopiù che è addirittura ambientato negli Stati Uniti. Ma veniamo ad un accenno di trama.

David Evans è un giovane ma già stimato neurochirurgo di Washington. Ama il suo lavoro, le sue mani sembrano nate per aggiustare le persone, è preciso, scrupoloso e talvolta viola le regole dell’ospedale dove opera – un posto per ricchi che bada solo all’esclusività dei suoi pazienti – per operare qualcuno che, in base al conto in banca, non ne avrebbe diritto. È proprio per salvare un ragazzo povero arrivato in ospedale in fin di vita, che quella sera David rientra a casa tardissimo. Forse, se non avesse fatto quell’ultimo intervento, sarebbe stato in casa con la figlioletta Julia e la babysitter e forse, chissà, le cose sarebbero andate diversamente. Invece, quella sera, rientrando David trova la casa vuota, la babysitter morta e la piccola Julia scomparsa, svanita nel nulla. Un messaggio gli chiarirà presto l’accaduto: David è vittima di uno spietato ricatto posto in essere da un uomo misterioso e potente: rivedrà sua figlia solo se ucciderà il suo prossimo paziente. Il ricatto sarebbe già mostruoso così, per un padre vedovo e un medico giudizioso, se non fosse che il paziente in questione non è affatto un uomo qualunque: è l’uomo più potente del mondo, il presidente degli Stati Uniti.

Il grande pregio di Jurado, che mi è capitato di riscontrare in tutti i suoi libri letti finora, è quello di riuscire a tenere il lettore incollato alle pagine dei suoi thriller, pur lasciandolo con molti dubbi per tutta la durata del romanzo: non proviamo mai empatia per nessuno dei personaggi – né per il dottor Evans (che a me è risultato talvolta persino antipatico), né per i pochi personaggi comprimari, tantomeno per White, eppure continuiamo a leggere. Per tutta la lettura pensiamo “ma sto leggendo una roba figa o una gran boiata?” eppure andiamo avanti fino alla fine, tra il perplesso e il curioso… e alla fine poi il finale è ci premia, perché è così rocambolesco e talvolta inatteso e spiazzante che ci ripaga dell’attesa, delle perplessità, dei ritmi sincopati della narrazione, di un’originalità che spesso si fa desiderare. E anche stavolta è così: passiamo quattrocento pagine a chiederci cosa stiamo leggendo esattamente, a pensare se quello che ci scorre davanti è un film già visto o riserverà un colpo di scena alla prossima pagina, poi puntualmente arriva la svolta e l’accelerazione finale con sempre quella punta di sorpresa, quel dettaglio che salva tutto dall’essere scontato e prevedibile. Insomma, tutto sommato un buon thriller, promosso nonostante le criticità insite – ormai l’abbiamo capito – nel modo di raccontare di questo pur valido autore iberico.

Ultimo appunto: ovviamente questo libro si può leggere in due modi: come quarto della serie e prequel della stessa, o come primo libro che apre la strada alla Scott e a Gutiérrez… se dovessi scegliere, io leggerei prima gli altri tre e poi questo, quindi seguirei l’ordine di pubblicazione di Fazi, ma resta una scelta soggettiva, considerando che l’autore ha scritto e pubblicato prima questo. Comunque vogliate leggerlo, ad ogni modo, Jurado merita una possibilità.

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Il paziente
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Il paziente
  • Gómez-Jurado, Juan (Autore)

Articolo protocollato da Rossella Lazzari

Lettrice compulsiva e pressoché onnivora, una laurea in un cassetto, il sogno di lavorare nell'editoria e magari, un giorno, di pubblicare. Amo la musica, le serate tra amici, mangiare e bere bene, cantare, le lingue straniere, i film impegnati e cervellotici, il confronto, la condivisione e tutto ciò che è comunicazione.

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