Neri Pozza ristampa Il diavolo e la città bianca, probabilmente il più importante e significativo titolo di Erik Larson fra quelli che ancora mancano nel suo catalogo.
Il volume è apparso in originale nel 2002 con il titolo di The Devil in the White City: Murder, Magic and Madness at the Fair That Changed America.
Già pubblicato nel 2005 da Mondadori con un titolo leggermente diverso e da tempo esaurito, Il diavolo e la città bianca torna ora nelle librerie italiane nella collana Bloom, con la traduzione di G. M. Griffini.
Nato a Brooklyn e cresciuto a Freeport, Erik Larson si è laureato summa cum laude in storia della Russia e, in seguito alla visione di Tutti gli uomini del Presidente, ha scelto di studiare giornalismo, laureandosi presso la Columbia University.
Il suo primo incarico in qualità di giornalista è stato presso un giornale di provincia per il quale si occupava di cronaca nera, in seguito è diventato collaboratore di testate prestigiose quali The Wall Street Journal e Time Magazine.
Per via del suo interesse nei confronti del giornalismo e anche in seguito alla frequentazione di corsi specializzati, Erik Larson è diventato nel corso degli anni un maestro di letteratura non-fiction e ha una grande abilità nel narrare di fatti accaduti e personaggi realmente esistiti, trattando la materia con un approccio che mischia i metodi del romanzo a quelli della documentazione storica.
Il diavolo e la città bianca è un classico esempio di questo modo di scrivere e, fra tutti i suoi titoli, è probabilmente quello in grado di interessare maggiormente i lettori di Thriller Café in quanto, sullo sfondo dell’accurata ricostruzione della Chicago del 1893 e della Fiera colombiana che si tenne durante quell’anno, si muove uno dei serial killer più feroci e prolifici della storia.
Chicago, 1893: fervono i preparativi per la Fiera colombiana e noi lettori seguiamo le ambizioni e le gesta di due “architetti” ben diversi fra loro. Uno è Daniel H. Burnham che è impegnato, fra mille ostacoli, a preparare quella che in seguito verrà ricordata come una delle più importanti edizioni di sempre dell’Expo, l’altro è Henry Howard Holmes e non ha diplomi o lauree in architettura ma, come un ragno, sta costruendo con estrema cura la sua mortale ragnatela.
H. H. Holmes è un truffatore e un serial killer. In poco tempo riesce a raggirare e uccidere gli anziani proprietari di una farmacia e, sempre attraverso truffe, diventa l’unico proprietario del grande edificio che ospita la bottega.
Holmes trasformerà alcuni piani della struttura in un letale albergo, pronto ad accogliere e sterminare chiunque vi si rechi in cerca di alloggio: commessi viaggiatori, persone in cerca di lavoro nella fiera e un vasto assortimento di varia umanità finirà in trappola nel suo “castello”, incontrando la morte.Camere a gas, vasche ricolme d’acido, stanze foderate d’amianto che possono trasformarsi in forni crematori, scivoli e botole che si aprono all’improvviso: in un vero e proprio labirinto micidiale Holmes ucciderà un numero di persone che ancora oggi nessuno è riuscito a stabilire con precisione, ma che secondo alcune stime potrebbe toccare anche le 150 unità…
Con la documentazione del saggista e il ritmo del romanziere, Erik Larson ci racconta le atroci gesta di quello che i criminologi considerano l’assassino più folle e pericoloso dell’Ottocento, alernandole ai sogni e realizzazioni di un architetto che, per contrapposizione, finisce con il rappresentare tutto quel che di positivo c’è nell’uomo.
Per chiunque si fosse perso la prima edizione italiana, Il diavolo e la città bianca pubblicato da Neri Pozza è occasione irrinunciabile per conoscere una delle storie di cronaca nera più allucinanti e incredibili di tutti i tempi.
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- Larson, Erik (Autore)