Cinemascope di Arosio e MaimoneTEA pubblica Cinemascope di Erica Arosio e Giorgio Maimone all’interno della sua collana Narrativa TEA, offrendo ai lettori che già avevano apprezzato la creatività di questa coppia di autori l’opportunità di incontrare nuovamente il personaggio di Mario “Marlon” Longoni.

Erica Arosio è una giornalista con all’attivo collaborazioni con Gioia, La Repubblica, Segnocinema, Rockerilla e Cineforum: esperta critica cinematografica e letteraria, nel 2012 ha deciso di tentare la strada della narrativa. Anche Giorgio Maimone è giornalista, caporedattore a Il Sole 24 Ore per più di 30 anni, scrive anche per Gioia e ha lavorato per radio e televisione.

Insieme i due hanno scritto tre romanzi: Vertigine (Baldini & Castoldi, 2013), L’amour gourmet (Mondadori Electa, 2014) e Non mi dire chi sei (Tea, 2016). Il primo e terzo titolo vedono come protagonista la coppia formata dall’avvocatessa Greta Morandi e dall’investigatore Mario Longoni, detto Marlon.
La prima si contraddistingue per il fatto di essere molto decisa in aula e piuttosto incerta nella vita privata, in particolare nelle questioni di cuore, mentre il secondo ha il passato “giusto” (ex pugile e partigiano, conoscenza degli ambienti malavitosi) per permettergli di affrontare strade e bassifondi di Milano.

E, visto che l’abbiamo nominato, aggiungiamo che il capoluogo meneghino è l’altro grande protagonista dei romanzi di questo duo.
Una Milano fotografata, nei minimi dettagli, fra fine anni Cinquanta e inizio Sessanta, come suggerisce anche il titolo, Cinemascope, un sistema di ripresa che andava per la maggiore proprio in quei due decenni.

Una Milano che è forse ancora più godibile proprio se “letta” in questi anni durante i quali, come allora, sta conoscendo una rinascita e torna ad acquisire una identità più precisa.
Scopriamo qualche elemento della trama di Cinemascope.

Milano, si avvicina la fine del 1963 e le prime pagine dei quotidiani sono occupate a caratteri cubitali dall’assassinio del presidente John Fitzgerald Kennedy. Trova quindi poco spazio, e solo nelle pagine interne, la notizia locale del suicidio di Edilio Borghini, classico esempio dell’industriale che si è fatto da sé. Partendo dalla fabbrica di stufe del nonno, Edilio si è affermato con successo nel settore degli elettrodomestici, creando un vero e proprio impero.

Il suicidio appare sospetto e Francesca Pagliani, stellina con alcune parti in film e pubblicità, nonché amante dello stesso Borghini, chiede l’aiuto di Marlon per dimostrare di essere estranea al tragico evento. Sono in molti le persone che potrebbero guadagnare qualcosa con la morte dell’industriale: dall’amministratore della società al fratello, dalla moglie al cugino con debiti di gioco.

Per comprendere quanto accaduto nel presente Marlon dovrà, come quasi sempre accade, scavare nel passato, tornando alla seconda guerra mondiale, il momento in cui Borghini ha gettato le basi per la sua fortuna. E forse la chiave è nascosta in alcuni film che Edilio si dilettava a girare e che sono ancora conservati nella casa di Milano.

Man mano che Marlon si immerge nell’indagine scoprirà una verità che qualcuno tenta di occultare a suon di cadaveri. E su tutto si stende, probabilmente, la lunga ombra della Triade.

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Articolo protocollato da Elvezio Sciallis

Elvezio Sciallis è stato uno dei più attenti e profondi conoscitori di narrativa e cinema di genere horror. Ha collaborato per molti anni con La Tela Nera e con Thriller Café prima della sua tragica scomparsa nel maggio 2019.

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