Alessandria d’Egitto, 30 a.C. Marco Antonio, assediato dalle truppe di Ottaviano, conduce l’ultima, inutile difesa prima di cadere per mano di Bruto, che lo uccide su mandato di Giulio Cesare. Ma come è possibile? L’ex dittatore di Roma non è forse stato assassinato anni prima in Senato?

L’idea centrale di questa saga di Franco Forte, iniziata con Cesare l’immortale, sta proprio qui; alle famose idi di marzo, il condottiero romano ha finto il suo assassinio per essere libero di perseguire il più ambizioso degli scopi: trovare il segreto della vita eterna.

Alla fine del primo libro, che raccontava il viaggio di Cesare verso Thule, il dittatore aveva scoperto che il segreto dell’immortalità non si trovava tra i ghiacci del Nord. Come annunciato, il nuovo capitolo presenta l’avventura della Legio Caesaris lungo il fiume Nilo (che corrisponderebbe al mitologico Stige) alle cui sorgenti dovrebbe nascondersi la chiave per diventare pari agli dei. Quale migliore accompagnatrice poteva scegliersi Cesare, se non l’affascinante Cleopatra, reduce anch’ella da una finta morte?

Il tempo a disposizione della compagnia è sempre meno: Cesare e i suoi sodali hanno raggiunto i settant’anni; che senso avrebbe una vita eterna da deboli vegliardi? La decadenza fisica sembra colpire Cicerone in particolare. Il grande oratore ha deciso di seguire il suo antico avversario politico, ponendosi come la coscienza capace di generare dubbi in Cesare (che lo ha voluto nella spedizione proprio per questo), ma ora le crescenti incertezze sulla loro missione sono degenerate in uno sconforto che lo ha condotto ad un alcolismo sfrenato.

Anche Cesare non è più quello di un tempo: gli anni pesano sulle sue spalle e in più di un’occasione non mostra la lucidità del passato; il rapporto con gli altri protagonisti è ambivalente, perché se da un lato lui resta il capo indiscusso, dall’altra i suoi sottoposti si permettono una confidenza che in situazioni più regolari non sarebbe stata tollerata.

In Cesare il conquistatore Forte non dimentica le peculiarità dell’ambientazione storica che ha scelto, un periodo che mette di fronte i personaggi a problemi pratici notevoli, tra la costruzione di imbarcazioni adatte e l’ignoranza circa il vasto territorio che vanno a esplorare; la scansione dei capitoli evidenzia come agli eroi occorra molto tempo per i preparativi e per alcuni passaggi della loro impresa.

Questa saga unisce dunque l’ucronia al fantasy, con diverse mitologie (a quelle nordica e romana si aggiunge ora quella egizia) che si intrecciano. È un mix curioso, che sfuma i confini tra il realismo storico e il fantastico.

Il fiume non ha meno insidie e pericoli delle lande polari: le cateratte difficili da superare, gli animali feroci, le popolazioni selvagge pronte a colpire. Sarà un viaggio duro, che non tutti (nemmeno tra i personaggi principali) riusciranno a completare. Dietro di loro, i soldati di Marco Antonio che vogliono vendicare il loro capo; davanti a loro, il temibile ignoto, pieno di incredibili prodigi e mostri terrificanti. Questa volta l’avventura sarà ancora più epica. Ed è solo l’inizio.

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Cesare il conquistatore. Alle sorgenti della vita
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Articolo protocollato da Nicola Campostori

Laureato in Scienze dello Spettacolo, vive nella Brianza tossica. Attualmente lo puoi trovare in biblioteca, da entrambe le parti del bancone. Collabora con "Circo e dintorni". Ama il teatro, e Batman. Ha recitato, a volte canta, spesso scrive, quasi sempre legge. Nutre i suoi dubbi, ed infatti crescono bene.

Nicola Campostori ha scritto 76 articoli: