jack bauerJack is back! Jack Bauer è tornato fra noi e, lasciatemelo dire nonostante sia forse un’affermazione impopolare, GRAZIE AL CIELO su FX, la rete Fox (piattaforma Sky) dedicata all’azione. Dico così perché la stagione 6 di 24, andata in onda su Italia 1, è stata uno strazio: puntate segate all’ultimo minuto, orari mai rispettati (così dovevi programmare il registratore per diciotto ore per essere sicuro di registrare), giorno di programmazione che cambiava, a sorpresa. Una tortura più crudele di quelle in cui lo stesso Jack eccelle (e non ditelo a Obama).
Thanks God is friday. Jack Bauer è di nuovo sul satellite, con orari precisi – il venerdì alle 21, due puntate dal 25 settembre – e ri-programmazioni infrasettimanali.
Sono una fanatica di 24 dal giorno 1 (anno 2001), dalla prima stagione, tanto che ogni tanto non resisto e mi riguardo qualche puntata. E’ stata la serie degli ultimi dieci anni più innovativa e più adrenalinica, un’ora a puntata, un inno alla pura, distillata azione, un cazzotto che mette ko tutte le altre serie d’azione, compresa quella noia di Lost (lo so che a molti piace, a me ha rotto dalla seconda stagione). Una serie che ha riscritto il linguaggio televisivo e lo ha portato spesso oltre a quello cinematografico.
Adoro Jack Bauer. E’ un altro di quegli eroi solitari che mi fanno diventare matta. Dicono che sia un reazionario figlio di buona donna. Amen. Dicono che sia più cattivo dei cattivi che combatte. Amen. Dicono che sia un killer. Dicono? Lo è. Ma è pur sempre un eroe solo e disperato che si batte in nome della giustizia, con tanta determinazione e intelligenza da avere nemici sia tra i buoni che tra i cattivi. E Kiefer Sutherland è fantastico, con la sua aria dimessa, normale, non ipertrofica, da vicino di casa che va ad accompagnare i figli a scuola la mattina.
Questo settimo giorno inizia alle 8.00 (come riprodurre la musica scrivendo? Riuscite a sentire lo stacchetto che scandisce le ore di Jack Bauer?). Sono passati quattro anni dall’ultimo giorno, e il CTU non esiste più. E’ stato inglobato dalla National Security Agency. Jack è a Washington, davanti ad una commissione del Senato per rispondere di certi suoi metodi non proprio da educanda. E lì, davanti ai senatori, è prelevato da un agente dell’FBI – donna – perchè una minaccia non da poco incombe sull’America: terroristi vogliono attaccare il sistema informatico che protegge tutte le infrastrutture della nazione (un po’ come in Die Hard 4). Poverini. Non sanno che Jack is back?
Una notizia buona per chi parla il ventiquattrese: Chloe c’è. Una notizia cattiva: anche Kim (quella menasfiga della figlia di Jack) c’è. Ma perché nessun terrorista se la porta via e se la tiene per sempre rinchiusa nel suo harem?
E intanto negli Usa è già iniziato il count down per l’ottava stagione, in programmazione su Fox dal 19 gennaio.
Io, nel frattempo, il venerdì sera non esco più. Ho da fare.

Se volete informazioni dettagliate sul giorno 7 e sui credits, vi consiglio il sito ufficiale della Fox, ricco anche di immagini e di video: http://www.fox.com/24/

Articolo protocollato da Viviana Giorgi

Un tempo andavo soprattutto al cinema. Oggi soprattutto leggo. Solo in inglese, perchè è la lingua degli action thriller, il mio genere. Non sopporto più i vari procedural, né i legal o court thrillers, né le vecchiette inglesi coi loro pizzi. Se l'azione latita, il libro non fa per me. Se non si spara e non ci si prende a botte, il libro non fa per me. Se l'eroe (o l'eroina) non sono sufficientemente tormentati dai fantasmi del loro passato, il libro non fa per me. I miei autori preferiti (al momento) sono Lee Child, Andy McNab e Robert Crais. Sono entrata in questo Café per scroccare una birra al barman. Era buona, quindi ci sono tornata. Anche per aiutarlo a farne il thriller joint più noto del web. Sono presuntuosa, giornalista e tifo Milan.

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