Barbàra - Garlaschelli - DagradiNona giornata di voti per il Bloody Mary Award 2010 con un altro trio di importanti giurati. A esprimere il proprio parere, oggi:
– Ugo Barbàra (in alto a destra)
– Barbara Garlaschelli (in basso a destra)
– Adamo Dagradi (in basso a sinistra)

Ugo Barbàra è un giornalista e scrittore palermitano, autore di diversi romanzi usciti per PiEmme. Il più recente, In terra consacrata, è stato finalista del Premio Scerbanenco 2009 e vincitore del premio Alziator.
Ha votato per:

– “Il giorno dei morti“, Maurizio De Giovanni, Fandango
(Al di là dei meriti del romanzo in sé, che è forse il migliore della tetralogia dedicata alle stagioni, è da registrare il fatto che De Giovanni è una delle poche promesse mantenute non solo nel panorama dei narratori di genere, ma della letteratura italiana contemporanea tout-court. Di fronte ai bluff smascherati al secondo romanzo o ai casi editoriali pompati con l’elio, De Giovanni si conferma uno scrittore vero, che sa usare con abilità il mestiere senza scadere nei trucchetti da menù turistico con i quali giallisti più celebrati hanno avvelenato il mercato. Nelle pagine in cui i pensieri e le parole del commissario Ricciardi si staccano dalla trama strettamente giallo/noir del racconto, lì De Giovanni fa vedere di cosa è capace, al di là delle strutture e delle dinamiche del genere. E mostra a tutti cosa significa, davvero, saper scrivere.)

Barbara Garlaschelli è una scrittrice che ha spaziato tra più generi, dal giallo/thriller alla letteratura dei ragazzi. Vincitrice nel 2004 del premio Scerbanenco, ha recentemente pubblicato il romanzo Non ti voglio vicino (Frassinelli).
Ha votato per:

– “Bastardo posto“, Remo Bassini, Perdisa
– “Non fare la cosa giusta“, Alessandro Berselli, Perdisa
– “La ianara“, Licia Giaquinto, Adelphi

Adamo Dagradi giornalista e critico cinematografico, ha esordito nel 2010 con il noir La felicità dei cani (Mursia).
Ha votato per:

– “Gli amanti“, John Connolly, Rizzoli
(Non il migliore dei romanzi dedicati all’investigatore Charlie Parker, ma sempre eccezionale nell’inedità fusione di elementi horror e hard boiled. Come se Stephen King incontrasse Raymond Chandler. Un autore unico, con uno stile evocativo e attentissimo ai dettagli.)
– “La bellezza è un malinteso“, Sandrone Dazieri, Mondadori
Forse il migliore romanzo del Gorilla, tagliente, malinconco, feroce, con un ritmo mozzafiato. Il protagonista ha sempre meno bisogno della sua celebre controparte per risultare credibile e la città livida in cui si muove possiede le sfumature blues delle grandi atmosfere d’oltreoceano.
– “Savana Padana“, Matteo Righetto, Editrice ZOna
(Una nuova voce nel panorama ialiano: provocatoria, ironica, godibilissima. La Bassa Veneta come non l’avete mai vista né immaginata, me più vera di quello che vorremmo: malavita e immigrazione fuse in un pentolone malefico che ha il sapore di Tarantino e Guy Ritchie)

Mancano all’appello ancora alcuni giurati e la situazione in vetta alla classifica è piuttosto incerta… volete sapere quale romanzo sarà il più votato? Continuate a seguirci: a breve i giochi saranno fatti!

Articolo protocollato da Giuseppe Pastore

Da sempre lettore accanito, Giuseppe Pastore si diletta anche a scrivere e ha pubblicato alcuni racconti su antologie e riviste e ottenuto vittorie e piazzamenti in numerosi concorsi letterari. E' autore (assieme a S. Valbonesi) del saggio "In due si uccide meglio", dedicato ai serial killer in coppia. Dal 2008 gestisce il ThrillerCafé, il locale virtuale dedicato al thriller più noto del web.

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