the-beastContinuiamo oggi la nostra carrellata sulle “One shot series” con WANTED, nata da un’idea di Jorge Zamacona (già autore di serie come HOMICIDE e LAW & ORDER) andata in onda per soli 13 episodi sul canale fox, nel 2005. La storia è quella di una task force operante a Los Angeles e formata da membri di varie agenzie governative e corpi scelti di polizia, con lo scopo di catturare i 100 latitanti più pericolosi della città. Il capo di questo eterogeneo gruppo è Conrad Rose, interpretato da Gary Cole, caratterista cinematografico e attore televisivo molto noto, soprattutto per la sua partecipazione a WEST WING nei panni del vicepresidente Bob Russel dalla quinta alla settima stagione. Cole interpreta il ruolo dell’ex capo della SWAT cittadina, divenuto il comandante del nuovo gruppo di agenti scelti. È un uomo combattuto tra la sua dedizione al lavoro e il difficile rapporto con la ex moglie che lo ha tradito con il suo migliore amico e della quale è ancora perdutamente innamorato. Ad affiancarlo l’agente dell’ATF Jimmy McGloin (Ryan Hurst, l’Opie Winston di SONS OF ANARCHY) la detective Carla Merced del NCIS (l’attrice-modella-cantante Rashida Jones vista anche nel film THE SOCIAL NETWORK) e Eddie Drake, un U.S. Marshal interpretato da Lee Tergesen (il celeberrimo Tobias Beecher di OZ). La serie, purtroppo, parte un po’ lentamente decretando un progressivo, inesorabile calo degli ascolti. Quando le trame cominciano a farsi più appassionanti, coinvolgendo le vite private dei vari personaggi che diventano sempre più “tridimensionali” e interessanti, il danno ormai è fatto e la produzione decide di non rinnovare lo show per una seconda stagione.

Concludiamo questa breve escursione nel mondo delle serie “rifiutate” dal grande pubblico con un prodotto davvero eccezionale. Parlo di THE BEAST, prodotta nel 2009 dal network A&E. Un immane sforzo produttivo e un protagonista d’eccezione: Patrick Swayze alla sua ultima interpretazione prima della prematura scomparsa. La storia narra le vicende di due agenti infiltrati dell’FBI, il veterano irascibile e risoluto Charles Barker (Swayze) e la giovane recluta Ellis Dove (Travis Fimmel, già visto in vari serial e prossima star del colossal televisivo-storico VIKINGS). Tra i due si crea subito un rapporto d’intesa, turbato dal fatto che a Dove viene chiesto di tenere sotto controllo l’esperto collega Barker, ritenuto corrotto da varie agenzie governative. Tutte e 13 le puntate sono giocate sull’ambiguità del ruolo di Swayze, perennemente in bilico tra il bene e il male, e nel turbamento del suo giovane collega combattuto fra il senso del dovere e la volontà di mostrarsi leale al partner per il quale prova una grande stima.
In questo caso, l’interruzione della serie fu dovuta soprattutto alle difficoltà di recitazione di Patrick Swayze già molto malato e sofferente, spesso in ritardo sul set e in condizioni di salute tali da non essere in grado di girare. Un vero peccato, sia per la dipartita dell’attore (deceduto per tumore al pancreas poche settimane dopo aver girato il tredicesimo e ultimo episodio della serie) che per la cancellazione di quella che prometteva di essere una delle più interessanti novità degli ultimi anni.

In sostanza, tutte le serie citate erano prodotti di qualità, accomunati da un destino implacabile, benché lasciassero intuire un potenziale inespresso pronto ad esplodere col passare del tempo. Ma la vendita degli spazi pubblicitari, il cui costo sale in virtù del numero di spettatori certificati dai dati di ascolto ufficiali, è l’unico potenziale che pare interessare i produttori dei grandi network televisivi. Non ci resta, quindi, che archiviare le “One shot series” aspettando che ci capiti per le mani un altro dei tanti capolavori periodicamente sfornati da una industria televisiva che pare non conoscere segni di cedimento, al contrario di quella nostrana che continua, imperterrita, a clonare stancamente i suoi format politically-correct fatti di preti, suore e mamme detective, sempre più edulcorati, anemici e uguali a se stessi.

Articolo protocollato da Romano De Marco

Abruzzese, esordisce nel 2009 con FERRO & FUOCO nel Giallo Mondadori. Altri suoi romanzi sono MILANO A MANO ARMATA (premio Lomellina in giallo 2012) con la prefazione di Eraldo Baldini e A CASA DEL DIAVOLO (TimeCrime Fanucci, 2013). Ha partecipato con suoi racconti a varie antologie, collabora con alcune riviste e blog ed è direttore artistico della rassegna ESTATE LETTERARIA che si svolge ogni anno a Ortona, in provincia di Chieti.

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