“Regola numero uno con un individuo del genere: non lasciare che ti morda. Potresti prenderti un’infezione. Regola numero due: guardagli gli occhi. Se lo sguardo resta alto, tirerà un pugno. Se lo abbassa, sferrerà un calcio. Regola numero tre con un individuo del genere: sconvolgigli la coreografia. Non aspettare, non indietreggiare, non essere lo sfidante, non essere lo sfavorito, non restare sulla difensiva. In altre parole, regola numero quattro: colpisci per primo. E non con un prevedibile jab sinistro. Perché, regola numero cinque: non ci sono regole nelle stradine di Okinawa.”

Cinque regole: semplici ed essenziali. Così Jack Reacher affronta un avversario. Ed è sempre un modo molto efficace, che non lascia scampo.

Nato dalla fortunata e abile penna di Lee Child, è l’eroe contemporaneo ed errabondo in un’America di strade che tagliano spazi sconfinati, fatta di piccoli motel e di città sperdute, popolata da personaggi vittime di crimini, che lui saprà in qualche modo aiutare e vendicare.

Jack Reacher ha già avuto due trasposizioni cinematografiche. Ben caratterizzato dalla mascella volitiva e squadrata di Tom Cruise, probabilmente l’unico attore hollywoodiano in grado di calarsi perfettamente nei panni del protagonista. Lo abbiamo visto in “La prova decisiva” di Cristopher McQuarrie (2012) e “Punto di non ritorno”, diretto dal premio Oscar Edward Zwick.

In questo ultimo romanzo “Sempre io, Jack Reacher”, pubblicato a novembre di quest’anno da Longanesi, il nostro eroe è il protagonista di quattro racconti, ognuno relativo ad alcuni momenti della sua gioventù.

Il primo racconto si snoda in due episodi diversi. Prima a Parigi, dove un vecchio restauratore di mobili, e veterano della Prima Guerra Mondiale, capisce di essere sul punto di morte e vuole dirlo a sua figlia Josephine, che però è sempre in giro per il mondo al seguito del marito, il capitano Stan Reacher. Scopriamo così che quest’uomo è il nonno di Jack. Successivamente incontriamo Jack Reacher ancora tredicenne, nell’isola di Okinawa, dove si trova al seguito del padre, ufficiale dei Marines. Qui si succedono una serie di eventi complicati. Jack e suo fratello quindicenne Joe si scontrano dapprima con il bullo del quartiere, che vuole imporre le sue regole. Successivamente, Joe viene accusato di aver rubato i testi di ammissione alla scuola alla quale deve iscriversi e, ciliegina sulla torta, scompare un codice segreto che era custodito dal padre di Jack, con il rischio di rovinarne la carriera. Ce ne sarebbe abbastanza per andare fuori di testa, ma ecco che subentra la freddezza e l’abilità di Jack il quale, in poco tempo e a discapito della giovane età, riesce a risolvere tutti i problemi e a guadagnarsi l’affetto di Helene, una ragazzina per cui Jack prova una profonda simpatia.

Nel secondo, siamo nella New York del Luglio del 1977, nel bel mezzo di un’ondata di quel caldo torrido, capace di scatenare istinti perversi. Qui Jack Reacher, appena sedicenne, trova il modo di stendere al tappeto un trafficante di droga e di segnalare alla polizia il famoso serial killer David Berkowitz, meglio conosciuto con il nome “Il figlio di Sam”, che verrà catturato di lì a poco per essere poi accusato di sei omicidi.

Il 1986 è il periodo in cui si svolge il terzo racconto. Jack Reacher è un agente sotto copertura, inviato a Washington per indagare su una fuga di notizie relative ad una nuova arma, un fucile di alta precisone per l’esercito americano, da parte di una misteriosa talpa. La possibilità che queste notizie possano finire in mani sbagliate è altissima, e le conseguenze potenzialmente catastrofiche. Jack Reacher chiede l’aiuto di quattro alti ufficiali, tutte donne ed in carriera, per scoprire il colpevole. Dovrebbe essere una missione relativamente facile, ma Jack Reacher è già a conoscenza che non sarà così…

Nel quarto ed ultimo racconto, un telex conciso informa del ritrovamento del cadavere in una strada isolata a una decina di miglia dalla base militare di Forte Smith in Georgia. Si tratta di un membro dell’esercito in servizio attivo, a bordo di una Porsche color argento, che è stato raggiunto da due colpi, al petto e alla testa. Si è trattato di un lavoro pulito e professionale, senza alcuna traccia. Tutto quanto ricondurrebbe ad un’imboscata. Ma chi avrebbe interesse ad eliminare un giovane ufficiale in carriera? Questa è la domanda che si pone Jack Reacher e alla quale dovrà dare una risposta.

Lee Child è nato a Coventry, in Inghilterra, nel 1954. Dopo aver lavorato in televisione, nel 1997 ha deciso di dedicarsi alla narrativa. Nel 2019 è stato proclamato Autore dell’anno dal British Book Awards. Lee Child vive negli Stati Uniti dal 1998.

I suoi romanzi hanno tutti come protagonista il personaggio di Jack Reacher, un ex ufficiale della polizia militare statunitense che, dopo aver lasciato l’esercito, decide di iniziare una vita di vagabondaggi attraverso gli Stati Uniti, come un cavaliere solitario di altri tempi, sempre pronto ad aiutare i più deboli e a correre in soccorso degli amici, per poi riprendere il suo cammino senza meta al termine di ogni avventura.

Haruki Murakami scrittore e saggista giaponese ha definito Lee Child come “Il miglior autore contemporaneo di crime”.

Un’ ultima chicca: l’autore della copertina del libro è il fumettista Roberto Recchioni di Dylan Dog.

Articolo protocollato da Alex Stefani

Alex Stefani è nato e vive a Genova. Ha studiato all’Istituto Nautico e, dopo un periodo in Marina, ha lavorato nel settore navale, per conto di società multinazionali, ricoprendo diverse posizioni e con frequenti soggiorni all’estero. L’esordio come scrittore è con un romanzo noir ambientato a Genova ed intitolato “Il destino di Valeria”, pubblicato dalla Nuova Editrice Genovese. Il secondo romanzo, sempre stile noir con ambientazione genovese, si intitola “Camera 311 Hotel Fontane Marose” e viene pubblicato dai Fratelli Frilli di Genova, seguito da una ristampa. Seguono, sempre in stile noir, “Il mio mestiere sono i guai” stampato da Europa Edizioni, e “L’ultima notte”, edito da Pegasus Edition. Quest’ultimo ha vinto i primi premi nella categoria, ai Concorsi Golden Selection di Pegasus Edition e Città di Pontremoli. Oltre alla narrativa, Alex Stefani collabora con riviste tecniche nel settore navale ed ha pubblicato un testo in inglese sull’automazione delle navi, di cui ha curato l’edizione aggiornata che sarà pubblicata a fine 2020. Attualmente lavora come consulente marketing ed è docente presso l’Accademia della Marina Mercantile di Genova.

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