Ritorno all'isola - Viveca StenRitorno all’isola è il quarto capitolo della serie dei Misteri di Sandhamn di Viveca Sten, pubblicata in 25 paesi e dalla quale è stata tratta una serie televisiva – Omicidi a Sandham – seguita da settanta milioni di persone nel mondo (consigliabile ovviamente nella versioni sottotitolata, anche se il suono dello svedese è indubbiamente singolare per il nostro orecchio anglofono).

I giorni a ridosso del Natale sono fra i più freddi e bui dell’inverno Nordico: Jeanette Thiels, giornalista nota per i suoi reportage dalle zone più difficili del pianeta, si rifugia sull’Isola di Sandham, alla quale la legano ricordi d’infanzia. Mentre l’isola, coperta dalla neve, è avvolta nell’atmosfera natalizia, il corpo di Jeanette viene ritrovato il giorno di Santo Stefano sepolto sotto la neve: dalla sua camera d’albergo è sparito il suo computer, e presto l’autopsia conferma che si è trattato di un omicidio.  Ancora una volta sarà l’ispettore Thomas Andreasson, costretto a lasciare la moglie e la figlia di pochi mesi, a indagare con la consueta squadra e ricorrerà all’aiuto di Nora Linde, avvocato e sua amica, che sta affrontando  crisi personale e professionale i cui effetti potrebbero essere drammatici per il suo futuro.

Quali motivi possono aver spinto qualcuno ad uccidere Jeanette Thiels? Si tratta di qualcosa legato all’affidamento della figlia, ai suoi articoli di denuncia, oppure a qualcosa di diverso?

L’indagine non appare semplice, e solo alla fine il quadro si ricomporrà nella sua completezza.

Ritorno all’isola è quello che si potrebbe definire un classico del giallo svedese: una trama che si dipana in modo sistematico all’inizio per poi accelerare verso il finale del libro, personaggi credibili, scrittura lineare.

E’, questa, una semplificazione poco generosa, perché questa nuova opera di Viveca Sten, che non a caso è considerata tra le scrittrici di punta del giallo nordico, è in realtà un libro che – sotto l’apparente semplicità – nasconde una complessità ben maggiore.

L’ispettore Thomas Andreasson e la squadra che lavora con lui al caso formano un team di persone affiatate, che si conoscono bene, ma sopratutto sono persone normali e che come tali vivono problemi facilmente riconoscibili, situazioni quotidiane che qualunque lettore può comprendere e con le quali può facilmente empatizzare: sicuramente saranno agevolati i lettori che hanno letto anche i precedenti episodi della serie, ma il romanzo è ben costruito, con cenni minimi alle vicende pregresse sufficienti alla comprensione delle dinamiche ma mai ridondanti, e anche chi si avvicina per la prima volta all’autrice può apprezzare fino in fondo quanto raccontato.

L’indagine svela non solo i motivi dell’omicidio ma anche una Svezia fatta di qualcosa di diverso dalle immagini da catalogo di viaggio, con città ordinate e fiorenti e famiglie bionde e felici.

Le storie famigliari raccontate sono complesse, dove l’alcool è un problema che si affaccia frequentemente,  e la parità di genere è ancora piuttosto lontana – anche se sicuramente più vicina di quanto lo sia da noi.

La Svezia raccontata è un paese i cui valori profondi vengono messi in discussione da sovranismi e razzismi, ammantati da una ipocrita rispettabilità, e le tensioni corrono appena sotto la superficie: immigrazione, crisi del modello socialdemocratico, pericolose suggestioni di superiorità razziale si fanno strada nelle conversazioni dei protagonisti, vissute con una sorta di negazionismo ottimista e di appena velata incredulità.

Jeanette Thiels è il personaggio attraverso il quale molti di questi sentimenti vengono veicolati: nello scorrere della storia, a mano a mano che ci si avvicina al finale, si conosce sempre meglio una donna complessa, che vive la difficile ricerca della compatibilità tra gli affetti privati e la propria carriera, a tratti dura nel privato ma pronta a lanciarsi in reportage nei posti più pericolosi del mondo per documentare ingiustizie profonde.

Tutti questi elementi, miscelati con innegabile talento da Viveca Sten, fanno di Ritorno all’isola un romanzo che si fa amare lentamente, pagina dopo pagina, ma che merita assolutamente di essere letto.

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Articolo protocollato da Marina Belli

Lettrice accanita, appassionata di rugby e musica, preferisco – salvo rare eccezioni – la compagnia degli animali a quella degli umani. Consumatrice di serie TV crime e Sci Fy, scrittrice fallita di romanzi rosa per eccesso di cinismo e omicidi. Cittadina per necessità, aspiro a una vita semplice in montagna o nelle Highland scozzesi (a condizione che ci sia una buona connessione).

Marina Belli ha scritto 145 articoli:

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