Quota-1222-Anne-HoltEinaudi pubblica in questi giorni Quota 1222 di Anne Holt, pubblicato in originale nel 2008 con il titolo di 1222, e bisogna ammettere che nel caso di questa importante giallista norvegese il ritardo con il quale abbiamo potuto leggere le sue opere ha giocato a nostro favore: è infatti dal 2008 che non passa anno senza che un suo romanzo appaia in libreria e spesso abbiamo avuto il piacere di vedere tradotti ben due libri in pochi mesi.

Ma la nostra fame per i thriller del Grande Nord è praticamente senza fondo e quindi non vediamo l’ora di salire sul treno preparato dalla Holt, certi che ci porterà in qualche luogo dell’anima molto interessante. E parecchio in alto sul livello del mare, visto che il titolo si riferisce proprio alla quota dell’hotel in cui è ambientato questo suo romanzo.
Ma come, è un treno o un hotel? Andiamo a scoprirlo:

Il treno 601 partito da Oslo rabbrividisce sui binari mentre affronta il vento ghiacciato di una delle più formidabili tempeste di neve che la Norvegia possa ricordare. Tutta la potenza dell’acciaio e l’orgoglio della tecnologia non bastano a impedire che il mezzo deragli e si blocchi in mezzo alle Alpi norvegesi, e ai passeggeri non rimane altro che rifugiarsi in un vicino hotel a quota 1222 metri: al caldo e al sicuro potranno aspettare che la tempesta perda potenza così da permetter loro di arrivare fino a Bergen.

Ma se il caldo è un dato certo, è purtroppo meno probabile che gli ospiti siano anche al sicuro: viene infatti ritrovato il cadavere di un uomo, una scoperta che implica che in quella confortevole prigione ad alta quota si annidi un assassino.
Ma nella stessa prigione si annida anche un formidabile cacciatore di assassini: l’ex detective della polizia di Oslo, Hanne Wilhelmsen, era a bordo del treno e ora è a bordo di una indagine improvvisata. La donna avrà anche il corpo confinato su una sedia a rotelle ma la sua mente è libera di scovare indizi, fiutare tracce e scrutare anime, e la tempesta che infuria fuori dall’albergo impedisce la fuga del killer che dovrà confrontarsi con la brillante mente di Hanne…

La Hanne Wilhelmsen che conosciamo e amiamo è cambiata non poco lungo il corso dei romanzi della serie (questo è ormai l’ottavo) e ora è in pensione dopo che un proiettile le ha leso la spina dorsale, ma il riposo dal lavoro non ha raddolcito la donna e non ha minimamente intaccato le sue capacità investigative.

Non penso ci sia bisogno di presentare più di tanto Anne Holt, Thriller Café si è occupato spesso di questa scrittrice dalla carriera complessa e sfaccettata, che comprende incarichi da giornalista, avvocato e persino Ministro della Giustizia, forse la migliore “presentazione” della sua scrittura e dei suoi romanzi la possono fare le sue stesse parole, prese da questa intervista:

(…) la scrittura, nel campo dell’indagine, ha un valore aggiunto impagabile. Permette di sondare a fondo la natura dell’essere umano come nessun’altra ricerca sa fare. Perciò alla fine ho deciso di dedicarmi esclusivamente alla letteratura.

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  • Holt, Anne (Autore)

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