Torna l’appuntamento mensile con i consigli di Viviana Giorgi per i libri in lingua originale da leggere a luglio. Quattro titoli da non lasciarsi scappare: a lei la parola…

Can’t wait to read… la mia lista dei desideri è destinata ad allungarsi ulteriormente. Ecco altri quattro titoli recentissimi che sgommano in coda.
Il primo: Dead Men’s dust (Hodder & Stoughton), letteralmente “La polvere dei morti” – dove per polvere si intende quella cui prima o poi tutti torneremo -, è il debutto a dir poco esplosivo di Matt Hilton: inglese di Carlisle, 42 anni, poliziotto, a un certo punto della sua vita lascia pistola e distintivo per la penna. E fa centro. Il suo eroe si chiama Joe Hunter (“cacciatore”) ed è senza ombra di dubbio il nuovo tough guy che il mercato editoriale di lingua inglese sta spingendo. Mi ha attirato subito non solo perché ho un debole dichiarato per i duri che non ballano, ma perché ricorda tanto il Jack Reacher di Lee CHild (a proposito, Gone Tomorrow, l’ultimo romanzo della serie, E’ GRANDE!), a partire dalle cover.
Joe Hunter non è: un poliziotto, un private eye o un killer. Joe Hunter è: un ex militare delle special forces britanniche esperto di controterrorismo, un ex CIA, uno che ha un conto aperto con i bulli, uno che ha fede solo nella sua SIG e nei suoi pugni, un eroe dal cuore grande, un cavaliere errante, uno stand alone. A farlo infuriare in questa sua prima avventura è Tubal Cain, killer arrogante e pericoloso che a sua volta ce l’ha col fratellino difficile di Joe. Ma con Hunter in giro, da cacciatore diventerà preda. Scritto in prima persona (ho un debole anche per questo), si svolge nel SouthWest degli States, dove il vento caldo mescola la polvere del deserto con quella dei cadaveri. Dead Men’s Dust potrebbe in futuro essere pubblicato in Italia da Longanesi. Per ottobre, già si annuncia il secondo romanzo di Hilton, Judgement & Wrath (“Giudizio e furore”).

Il secondo. Rimaniamo negli States, sempre direzione West, ma più a nord, nello stato del Wyoming. E’ qui che si svolge l’ultima avventura di Walt Longmire, sceriffo nella sperduta Absaroka County. Voleva già andare in pensione nel primo romanzo della serie (The cold dish), ma ha ancora la stella puntata sul petto in questa quinta avventura intitolata The dark horse (“Il cavallo nero”) (Viking), dove under cover indaga su uno strano omicidio e un’improbabile assassina. I romanzi di Craig Johnson cavalcano come un pezzato indiano attraverso i generi, ma sono essenzialmente dei western, e forse per questo troppo americani per essere tradotti in italiano. Ma è proprio questa profonda appartenenza alla terra dei nativi che li trasforma in una lettura unica, epica, nera e nello stesso tempo divertente, da tentare con un po’ di buona volontà anche in originale. Perché andare a cavallo tra i monti del Wyoming al fianco di Walt è un’esperienza indimenticabile. Per la cronaca, Craig Johnson vive a Ucross, Wyoming, population 25. Cinque stelle alle copertine dei suoi romanzi, tutte bellissime.

Il terzo. Guardian of Lies: a Paul Mandriani Novel (“Il custode delle bugie, un romanzo di Paul Mandriani”) esce il 14 luglio, e nonostante il nome dell’avvocato Paul Mandriani ci riporti ad altri legal thrillers di Martini, qui ci troviamo più dalle parti dell’action thriller con uno schizzo di spy story. Il tutto comincia quando Paul incontra per caso Katia, bellissima ventiseienne del Costa Rica in fuga dal suo maturo amante, o forse padrone. Tra Sud America e South California si aggroviglia una vicenda dove non mancano spie, assassini, un tesoro in monete antiche ed echi dei missili sovietici della Cuba degli anni 60, fino all’esplosivo finale.

Il quarto. Ancora spie, e che spie, nell’ultimo romanzo di Daniel Silva, The defector (“Il disertore”), in vendita dal 21 luglio. Adoro Gabriel Allon, il raffinato restauratore ed esperto d’arte che è anche, o forse è prima di tutto, un agente del Mossad e un killer. E questo romanzo lo aspettavo con ansia perché inizia dove Moscow Rules (non ancora tradotto in italiano) terminava irrisolto. Come in un vero sequel, incontriamo di nuovo alcuni personaggi chiave, come l’agente dell’intelligence russa Grigori Bulkanov, che a Mosca aveva salvato la pelle a Gabriel, e di cui si sono perse le tracce, e Ivan Kharkov, l’odioso oligarca russo che ha ancora un salatissimo conto aperto con Allon. Silva è uno scrittore di talento, efficace, ma non manierato, capace con mano sottile di riportarci alle atmosfere della guerra fredda pur rimanendo saldamente ancorato alle guerre caldissime che, nascoste da altri muri, si combattono ai nostri giorni. Nel romanzo anche un pezzo d’Italia: l’Umbria, dove Allon cerca ancora senza successo di portare a termine il restauro della famosa pala del Vaticano, e un lago di Como sempre più fastidiosamente vip.
Di certo anche i romanzi di Martini e Silva saranno tradotti in italiano.

Articolo protocollato da Viviana Giorgi

Un tempo andavo soprattutto al cinema. Oggi soprattutto leggo. Solo in inglese, perchè è la lingua degli action thriller, il mio genere. Non sopporto più i vari procedural, né i legal o court thrillers, né le vecchiette inglesi coi loro pizzi. Se l'azione latita, il libro non fa per me. Se non si spara e non ci si prende a botte, il libro non fa per me. Se l'eroe (o l'eroina) non sono sufficientemente tormentati dai fantasmi del loro passato, il libro non fa per me. I miei autori preferiti (al momento) sono Lee Child, Andy McNab e Robert Crais. Sono entrata in questo Café per scroccare una birra al barman. Era buona, quindi ci sono tornata. Anche per aiutarlo a farne il thriller joint più noto del web. Sono presuntuosa, giornalista e tifo Milan.

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