L'amante di pietra - Stefano Di MarinoIl libro che recensiamo oggi al Thriller Café è L’amante di pietra di Stefano Di Marino, edito nella collana “Il giallo Mondadori” a marzo e ancora disponibile nelle edicole.
Il protagonista è Sebastiano “Bas” Salieri, illusionista e prestigiatore, ma soprattutto studioso di occulto. Esperto di magia, però, non è sinonimo di ciarlatano: nelle sue indagini, Bas è sempre pronto a svelare i crimini che si nascondono sotto il velo affascinante e terrificante della superstizione, collaborando con le forze dell’ordine per smascherare sedicenti stregoni e truffatori. Dopo Il palazzo dalle cinque porte e La torre degli Scarlatti, questa è la terza storia che ha al centro questo investigatore atipico, che si inserisce con onore (e senza troppi complessi di inferiorità) in una lunga stirpe di indagatori del mistero, che parte dall’Auguste Dupin di Edgar Allan Poe per arrivare al dissacrante John Constantine della serie a fumetti Hellblazer.
Questa volta, Di Marino ci immerge in una detective story dalle note cupe, un’indagine intrisa di un fascino arcano che riporta alla mente i grandi thriller cinematografici italiani degli anni Settanta. Viene in mente Dario Argento, ovviamente, ma anche un capolavoro semi-dimenticato di Aldo Lado, La corta notte delle bambole di vetro del 1971 (se non l’avete mai visto, cercate di procurarvelo e vi assicuro che non rimarrete delusi).

Proprio intorno al cinema ruota l’intera indagine: il romanzo inizia con Bas Salieri che compra, in un negozio di fumetti di Amsterdam, la locandina di un film horror girato da Demetrio Savini, un regista dalla fama sinistra. Di lì a poco, la sua assistente Zaira, un’affascinante brasiliana a cui è legato da una profonda amicizia, scompare nel nulla. Viene avvistata in compagnia di una donna, il cui corpo viene trovato nei pressi dei canali, circondato da un pentacolo rovesciato e da ceri accesi. Tutto fa pensare a un omicidio rituale. Qualcuno, in un bar della zona, ha anche visto un energumeno albino dall’aspetto “strano” (e se è sembrato strano al gestore di un bar del Red Light District beh, allora potete fidarvi che c’è davvero qualcosa di sospetto…)
Inizia così un’indagine mozzafiato, che sposterà Bas Salieri dalle nebbie di Amsterdam ai locali più trasgressivi di Berlino, per passare alla magia di Praga e poi di Torino, da sempre capitale italiana dell’occulto. Non sono semplici cambi di fondale: la penna dello scrittore riesce a far vivere ogni luogo, come se ci si stesse andando a spasso insieme a Bas.

A poco a poco, emerge il passato dell’assistente di Bas Salieri, un passato di cui lui era totalmente inconsapevole. Le tracce di Zaira portano in un mondo sotterraneo e tenebroso, fino quasi alle porte dell’inferno: cercandola, il detective si imbatterà in sette medievali apparentemente estinte, nei sordidi meandri del mondo dello spettacolo e in un oscuro maestro che soggioga le sue ancelle con un terribile supplizio…

In breve, L’amante di pietra è un giallo d’azione e mistero che sicuramente accontenta molti palati: dagli amanti della suspense con sfumature horror per arrivare a chi semplicemente ha voglia di leggere una narrazione ben strutturata e avvincente. Nascosti tra le pagine, Di Marino ci regala anche dei consigli di lettura e di visione, quindi vi consiglio di tenere un taccuino a portata di mano mentre progredite nella lettura. Travestite da personaggi, poi, troverete alcune figure della scena narrativa e cinematografica underground italiana… ma non vi svelo di chi si tratta per non rovinarvi il gusto della scoperta.

L’autore, Stefano Di Marino, non ha bisogno di molte presentazioni: da oltre vent’anni scrive spy stories con lo pseudonimo di Stephen Gunn, ma è uno scrittore poliedrico, che spazia con disinvoltura e grande abilità dal western al giallo, senza tralasciare la saggistica. Di recente, per i tipi di Odoya, ha anche pubblicato un interessante Manuale di scrittura action e thriller. Io l’ho letto: non sono diventato bravo come lui (e dubito che lo diventerò), ma è una miniera di suggerimenti e di spunti per letture e approfondimenti.

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L'amante di pietra (Il Giallo Mondadori)
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Articolo protocollato da Gian Mario Mollar

Classe 1982, laureato in filosofia, Gian Mario Mollar è da sempre un lettore onnivoro e appassionato. Collabora con siti e riviste di ambito western e di recente ha pubblicato I misteri del Far West per le Edizioni il Punto d’Incontro. Lavora nell’ambito dei veicoli storici e, quando non legge, pesca o arranca su sentieri di montagna.

Gian Mario Mollar ha scritto 96 articoli: