Il legame fra gemelli è qualcosa di esclusivo, al di là della comprensione comune: è un legame che permette di sentire ciò che l’altro prova, di avvertirne la presenza e l’assenza.

Ed è grazie a questa sensazione che Catriona non può credere alla notizia della morte di Ellice, la sorella gemella, nonostante siano passati 12 anni dal loro ultimo contatto.

“Non ero a Edimburgo quando mia sorella è morta. Non ero all’aeroporto di Los Angeles e neppure al JFK. Non ero sul balcone di ferro battuto del mio appartamento in California, a guardare il Pacifico e a bere Primitivo, convinta di essere nel posto giusto.

Non ero da nessuna parte quando mia sorella è morta.

Perché non è morta.”

Per tutta la loro vita Cat ed El avevano condiviso ogni cosa nella villa georgiana dove erano cresciute: paure, speranze, giochi e Mirrorland, la terra di mezzo tra il giardino e la casa, popolata da cowboy, pirati e viaggi ai confini del mondo. Sembrava che potessero condivider anche l’amore per il vicino Ross, ma a volte il mondo può cambiare nello spazio di un respiro.

E così, 12 anni dopo e un oceano di mezzo, Cat e El vivono vite separate, Cat in California, ed El sposata a Ross, nella vecchia casa in Scozia, senza mai sentirsi: fino al giorno in cui El salpa con la propria barca e sparisce nel tempestoso mare scozzese. Solo Cat è convinta che El non sia morta, e che tutto quello che sta succedendo sia solo un altro gioco cinico inventato da El: lo sa perché El è la sua gemella, e lo sa perché iniziano a comparire messaggi nel codice di quando erano bambine. Ma sarà veramente El a lasciarli? E qual è il senso di quella caccia al tesoro?

Alcuni romanzi ingranano subito: una scrittura serrata, un vago senso di urgenza e disagio che prende il lettore fin dalle prime pagine, una fastidiosa sensazione di disastro imminente che inchioda alle pagine. Ed è esattamente quello che Carole L. Johnstone, con questo romanzo di esordio, ci propone: un intricato thriller psicologico con note gotiche – perfette per l’atmosfera scozzese – nel quale si avvertono gli echi di Agatha Christie, Toni Morrison, Shirley Jackson e Stephen King.

Il titolo originale – Mirrorland – rende perfettamente il gioco di specchi sul quale si costruisce una trama complessa e asfissiante: Cat e la sua gemella specchio El, l’infanzia meravigliosa e nello stesso tempo terribile, l’amore e l’odio, il buio e la luce. E come tutte le cose che nel tempo si trasformano, così i confini tra gli opposti si fanno più sfumati man mano che il racconto procede, spiazzando il lettore, seminando dubbi ed enigmi.

L’altra gemella si si snoda in due direzioni opposte: in avanti nel tempo, cercando risposte al mistero della scomparsa di El, e all’indietro nell’infanzia dove – forse – sono sepolti segreti dolorosi: Carole Johnstone sa indubbiamente scavare nell’animo umano in modo chirurgico, celando dietro una scrittura fluida ed elegante una raffinata crudeltà degna della migliore tradizione gotica inglese che l’ambientazione scozzese, con il suo corollario di atmosfere e architetture, non fa che esaltare: la sua scrittura è molto visiva, e attinge a un immaginario molto familiare tra il cupo e l’infantile creando una suggestiva ambiguità.

Mirrorland è un romanzo sul potere dei segreti che proteggono e imprigionano, sull’amore e sulle cose terribili che si fanno nel suo nome: è un romanzo capace di risucchiare il lettore come Alice dentro uno specchio dalle atmosfere cupe e affascinanti, un capitolo dopo l’altro, una segreto dopo l’altro.

Carole Johnstone è una scrittrice scozzese pluripremiata, i cui racconti sono stati pubblicati in tutto il mondo. Mirrorland, una suspense psicologica con un tocco gotico, è il suo romanzo d’esordio. Cresciuta nel Lanarkshire, ora vive nella bellissima Argyll & Bute, e sta attualmente lavorando al suo secondo romanzo.

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L'altra gemella
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L'altra gemella
  • Johnstone, Carole (Autore)

Articolo protocollato da Marina Belli

Lettrice accanita, appassionata di rugby e musica, preferisco – salvo rare eccezioni – la compagnia degli animali a quella degli umani. Consumatrice di serie TV crime e Sci Fy, scrittrice fallita di romanzi rosa per eccesso di cinismo e omicidi. Cittadina per necessità, aspiro a una vita semplice in montagna o nelle Highland scozzesi (a condizione che ci sia una buona connessione).

Marina Belli ha scritto 135 articoli: