Oggi al Thriller Café parliamo de “La spedizione Donner”, l’ultimo libro dell’affiatato duo di scrittori americani Douglas Preston e Lincoln Child, edito recentemente da Rizzoli.

A Parigi, sulle rive della Senna, un ciclista consegna uno zaino a un uomo in giacca e cravatta. Ne riceve in cambio una coltellata al cuore e un eterno riposo sul fondo del fiume.

Negli Stati Uniti, in un vecchio cimitero di Santa Fe, qualcuno ha profanato una tomba per rimuovere la parte superiore di un cadavere sepolto da decenni. Anche la ricompensa di quest’uomo non sarà quella sperata…

Nel frattempo, uno storico di nome Clive Benton si rivolge all’archeologa Nora Kelly, impegnata in uno scavo in un canyon. L’uomo sostiene di aver trovato il diario di Tamzene Donner, un documento prezioso perché permetterebbe di scoprire dei dettagli inediti sulla carovana Donner, uno dei fatti più drammatici dell’epopea del West. Per i due, è l’inizio di un’avventurosa spedizione sulle Montagne Rocciose, alla ricerca dell’Accampamento Perduto e di un favoloso tesoro che si potrebbe nascondere in quelle forre inospitali.

Cosa lega i tre eventi elencati? Se volete scoprirlo, dovrete seguire le indagini dell’agente federale Corrie Swanson. È appena uscita da Quantico, le manca l’esperienza e ha alle spalle un passato difficile, ma saprà inseguire la verità usando l’istinto e anche le unghie e i denti, se necessario.

Come si evince già dal titolo italiano (quello in inglese è Old Bones, “vecchie ossa”), il romanzo si incentra sulla carovana dei Donner. Per i lettori italiani non è probabilmente un tema molto familiare, ma si tratta di una pietra miliare della storia nordamericana. In breve, i Donner erano una famiglia di coloni benestanti del Missouri. Nella primavera del 1846, insieme ad altre famiglie, decidono di spostarsi a ovest, attraversando il continente per cercare miglior fortuna in California. All’inizio tutto procede piuttosto bene, i carri trainati dai buoi sembrano quasi navi sul mare della prateria, spinte dal vento della speranza. Giunti in Wyoming, però, i coloni scelgono malauguratamente di affidarsi a una guida scritta da un certo Hastings, che propone una scorciatoia attraverso le Rocky Mountains. Pessima scelta: la scorciatoia in realtà non esiste, e vari inconvenienti ritardano la loro avanzata, portandoli a rimanere bloccati dalla neve sulle montagne in pieno inverno. Le famiglie si accampano in due luoghi diversi nei pressi del lago Truckee, che da allora in poi sarà chiamato Donner Lake, per trascorrere l’inverno. Ben presto le provviste finiscono e inizia un vero e proprio film dell’orrore, con cannibalismo e omicidi efferati. Il romanzo di Preston & Child racconta una spedizione archeologica alla ricerca di un terzo accampamento (che in realtà non esiste), denominato Lost Camp. La storia del Donner Party rimane piuttosto sullo sfondo, è il punto di partenza dell’avventura, non l’avventura stessa.

Il libro fa parte dell’universo narrativo di Aloysius Pendergast, una sorta di novello Sherlock Holmes agente dell’FBI. Il ciclo narrativo di questo affascinante personaggio, ormai entrato a far parte del club dei grandi investigatori letterari, è iniziato nel 1995 con il romanzo Relic, e da allora gli autori hanno accumulato oltre venti volumi (senza contare quelli che hanno scritto individualmente e che non rientrano in questo ciclo). La particolarità del mondo che hanno saputo creare è che, nel corso degli anni, ha gemmato dei personaggi che hanno preso vita propria, come nel caso dell’archeologa Nora Kelly e della neo agente dell’FBI Corrie Swanson, entrambe già apparse come coprotagoniste in storie precedenti di Pendergast, che a sua volta fa una fugace ma risolutiva comparsata all’interno di questo romanzo.

A prescindere da questi collegamenti, comunque, ogni libro è assolutamente godibile in modo indipendente dagli altri.

Personalmente, non mi considero un fan di Preston & Child, ma non potevo perdermi questo volume perché sono un appassionato di storia del West e il Donner Party è un argomento che mi affascina da anni. La vicenda di questa spedizione è intricata e piena di personaggi straordinari – come ad esempio James Reed, l’uomo che, pur essendo stato bandito dalla carovana, guidò la spedizione di soccorso, o la stessa Tamzene Donner, donna di incredibile resilienza, per usare una parola di moda oggi – e anche terribili – come Lewis Keseberg denominato il mostro del lago Donner per i suoi atti estremi di cannibalismo. Al di là dei fatti storici, poi, la storia del Donner Party ha anche un valore simbolico, in quanto rappresenta il lato oscuro del sogno americano, un sogno nobile, fondato su ideali condivisibili, ma spesso lordato di sangue. Non è questa la sede per addentrarci nella vicenda – anche se amerei intrattenervi con i dettagli truculenti sorseggiando una birra gelata. In ogni caso, per chi volesse approfondire consiglio un libro straordinario di Angelo Solmi, Il diavolo sulla sierra (edito da Rizzoli ma ormai fuori commercio) che ha il raro pregio di combinare un grande rigore storico e documentale con una prosa scorrevole e avvincente. Recentemente, poi, è stato tradotto in Italiano un romanzo di Alma Katsu, dal titolo “The Hunger, affamati”: quest’opera ripercorre fedelmente l’intera vicenda, tingendola però di orrore soprannaturale nelle sue fasi più estreme.

In conclusione: se siete alla ricerca di una storia ben costruita e documentata, di un intreccio misterioso e avventuroso e di una giusta dose di suspense, beh, in tal caso penso che potreste provare a leggere questo romanzo di Lincoln & Child!

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La spedizione Donner
297 Recensioni
La spedizione Donner
  • Editore: Rizzoli
  • Autore: Douglas Preston , Lincoln Child , Manuela Senza Peluso

Articolo protocollato da Gian Mario Mollar

Classe 1982, laureato in filosofia, Gian Mario Mollar è da sempre un lettore onnivoro e appassionato. Collabora con siti e riviste di ambito western e di recente ha pubblicato I misteri del Far West per le Edizioni il Punto d’Incontro. Lavora nell’ambito dei veicoli storici e, quando non legge, pesca o arranca su sentieri di montagna.

Gian Mario Mollar ha scritto 96 articoli: