La notte non esiste - Angelo PetrellaLa notte non esiste, seguito di Fragile è la notte, è il libro di Angelo Petrella che recensiamo oggi al Thriller Café; un romanzo che, pur presentando una forte componente da giallo enigmistico nella sapiente disseminazione da parte dell’autore di indizi e di false piste, ne destruttura completamente la liturgia narrativa.

Nella concezione classica del romanzo giallo deduttivo infatti, potremmo dire che gli eventi tendono a seguire una sorta di leitmotiv. La vicenda ha un inizio (la presentazione dei personaggi), un passaggio centrale (il delitto) e un finale (la spiegazione del detective), tutti molto chiaramente identificabili.

Il racconto si presenta cioè come una “sfida” al lettore, per citare le parole di S. S. Van Dine, pseudonimo di Willard Huntington Wright, tra i massimi esponenti e fondatori proprio di tale filone all’inizio del secolo scorso (citiamo, tra i suoi maggiori successi, “La strana morte del signor Benson”). Un enigma viene preparato, esposto e risolto, in forma di romanzo.

I fatti si susseguono disordinati, incredibili: non di rado, inaspettatamente crudeli e alla soluzione si arriva incespicando, in forma imperfetta, quasi per caso. Gli ambienti cupi rivelano, in controluce, come una sorta di selvaggia bellezza, con la periferia di Napoli che quasi si erge a co-protagonista del romanzo.

E Denis Carbone, il poliziotto (anzi, per usare le sue parole, il “pièsse”) incaricato di dipanarli, è tutt’altro che un eroe senza macchia. Già in “Fragile è la notte” era dovuto venire a patti con la propria coscienza e questo nuovo episodio rischierà, per larghi tratti di non rappresentare un riscatto, ma un passaggio in cui la confusione tra giustizia e vendetta si fa ancora maggiore.

A rendere la sua figura ancor più precaria, ancor più fragile e forse anche per questo più umana, una vita privata fatta di un trauma giovanile mai superato e, oggi come ieri, di eccessi e di alcol, di storie d’amore mai concluse o mai iniziate.

Angelo Petrella, autore de “La notte non esiste” e tra i più affermati sulla scena noir italiana (premio Megaris della narrativa nel 2017 con “Operazione Levante”), tiene fede, anche in questo nuovo capitolo, al suo stile: asciutto e carico d’immaginazione, con repentini cambi di tono e di scena.

Ma non è soltanto lo stile diretto e sincopato a segnare la distanza tra il suo hard boiled e un giallo classico: l’atmosfera cambia, e di molto, anche per la scelta dei contenuti. Una realtà dura, aspra, senza sconti, si fa largo nel mistero e lo arricchisce di sfumature più variegate, di una nuova tridimensionalità. Lo sguardo è tutto focalizzato su una terribile storia di emarginazione e di perversione, che coinvolge non soltanto criminali comuni ma anche nomi insospettabili, che si muovono nelle stanze del potere e renderanno la vita molto difficile a Carbone.

Si ha l’impressione, un po’ come nella fortunata serie televisiva “The following”, di dover combattere non con un solo nemico, ma con una rete che stende silenziosamente i suoi tentacoli a circondare e a soffocare ogni tentativo di debellarla. Anche tra gli amici, anche tra i colleghi, Carbone spesso si sente solo, quando non addirittura in pericolo.

E così si rincorre almeno un brandello di verità: alla disperata, senza grosse prospettive per il futuro e sull’onda della rabbia per un passato doloroso che ancora ritorna. A rischio della propria incolumità, stringendo improvvisate alleanze con vecchi nemici, Carbone, ancora una volta, spalancherà una porta che in molti si affannavano a tenere ben chiusa. Ma anche questa conclusione sembra soltanto un nuovo inizio.

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La notte non esiste
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La notte non esiste
  • Petrella, Angelo (Autore)

Articolo protocollato da Damiano Verda

Genovese, classe 1985, ingegnere informatico, appassionato di scrittura. There’s four and twenty million doors on life’s endless corridor (ci sono milioni di porte lungo l’infinito corridoio della vita), cantavano gli Oasis. Convinto che anche giocare, leggere, scrivere possano essere un modo per tentare la scommessa di socchiudere qualcuna di quelle porte, su quel corridoio senza fine.

Damiano Verda ha scritto 56 articoli: